Ma quando ho letto questa notizia ho sorriso e ho immaginato tutte le donne incinta con un bel Babypod intravaginale per far ascoltare la musica al nascituro… perché quando si dice che la musica arriva dall’interno… non si intende dal profondo dell’anima, ma dall’interno della vagina! 😉
Fantascienza? No. E’ tutto vero! Secondo gli ultimissimi studi, cantare una ninna nanna al feto in pancia, fargli sentire la voce della mamma e del papà, raccontargli una fiaba non serve a nulla perché i feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno.
Insomma, parlare al piccolo quando è ancora nell’utero materno è un falso mito. Figuriamoci fargli ascoltare quel tintinnio costante del ciondolo della gravidanza. Non so se avete presente, sono quelle collane con una campanella appesa che dondola proprio sul pancione delle future mamme!
Future mamme, rassegnatevi, se volete far ascoltare la vostra voce al bimbo o quella del papà, o magari dargli le prime lezioni di lingua straniera non vi resta che inserire il Babypod nelle vostre parti intime.
E’ quanto dimostra lo studio condotto dalla Dott.ssa Marisa Lopez-Teijón e dalla sua equipe sull’udito del feto e sull’effetto della musica all’inizio della vita, presentato presso l’Istituto Karolinska e l’Università di Stoccolma.
L’osservazione, condotta su pazienti tra la 14ª e la 39ª settimana di gestazione, rivela come la comunicazione con il feto sia uno degli aspetti più interessanti della scoperta. Per far percepire al feto con la massima intensità il suono, è stato ideato uno specifico dispositivo per trasmettere musica per via intravaginale: il Babypod emette onde sonore fino ad un massimo di 54 decibel, che è il livello di una normale conversazione.
Nel corso dell’intero studio, il team di ricercatori ha osservato attraverso ecografia la reazione del feto nell’ascoltare la musica emessa per via addominale e vaginale. In quest’ultimo caso, l’87% dei feti ha reagito con movimenti della testa e degli arti, della bocca e della lingua, gesti che cessano quando smettono di sentire la musica.
Inoltre, con la musica trasmessa per via vaginale, circa il 50% dei feti ha reagito con un movimento sorprendente, aprendo moltissimo le mascelle e tirando fuori completamente la lingua. Sistemando, invece, delle cuffie che emettono musica con un volume medio di 98,6 decibel sull’addome della donna in attesa, non sono stati osservati cambiamenti nelle espressioni facciali del feto.
“Grazie all’invenzione di un dispositivo vaginale, Babypod, abbiamo dimostrato che i feti possono sentire dalla settimana 16, quando misurano 11 centimetri, solo se il suono proviene direttamente dalla vagina – ha spiegato la Dott.ssa Marisa Lopez-Teijón – I feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno. Quindi, possiamo dire che il mito di parlare alla pancia delle donne incinte è storia passata”.
La Dott.ssa López Teijón ha spiegato che oltre a rendere possibile la comunicazione con il feto, questo dispositivo ha applicazioni mediche molto importanti: consente di scartare la sordità fetale e facilita le ecografie poiché, provocando una risposta nel bambino, migliora la visione delle strutture fetali durante il suo svolgimento.
Siete curiosi di capire meglio come funziona il Babypod?
Si tratta di un sound player pioniere, un dispositivo che è capace di trasmettere musica e suono della voce all’interno della vagina. È posizionato come se fosse un tampone ed è collegato al cellulare, risultando totalmente sicuro per la madre e per il bambino.
Ultima curiosità: la musica utilizzata nello studio era di Johann Sebastian Bach, per essere più esatti, la Partita in la minore per flauto solo – BWV 1013.
Se qualcuna di voi decide di provarlo, fateci sapere, inviateci dei feedback!