Così qualche giorno fa ha esordito mio marito mentre cambiavo le foglie di gelso al bruco da seta, il nostro piccolo ospite di casa.
Io: “Scusa non ho capito, cosa vuoi dire?”
Lui: “Voglio dire che mai nella vita avrei pensato di vederti accudire un verme, di vederti parlare con lui, insomma dillo, ammettilo davanti a testimoni: ti sei affezionata…”
Io: “Innanzi tutto non si tratta di un verme, ma di Mister Bis, un amorevole bruco che un giorno diventerà una splendida farfalla colorata…”
Marco: “No mamma, diventerà una falena da seta. Sarà tutta bianca. Niente farfalla variopinta!”
Io: “In ogni caso, Mister Bis starà con noi per qualche giorno. E’ nostro ospite e va trattato con rispetto e cordialità!”
Mio marito: “Incredibile a dirsi, ma tu sei capace di viziare pure i bruchi! Ma questo lavoro non lo avrebbe dovuto fare Marco? Non è suo l’esperimento?”
Marco: “Ma se vuole farlo la mamma… per me non c’è problema!”
Infatti, in una settimana o poco più, Marco ha pulito la scatola di Mister B una sola volta, quella di Mister Bis neppure una! Ma non per cattiva volontà, ma perché l’ho sempre preceduto io.
Prima di continuare, però, vorrei spiegarvi chi sono Mister B e Mister Bis.
A scuola di Marco stanno facendo un esperimento con i bachi da seta. Non conosco bene tutta la storia, magari me la spiegherà lui quando completerà l’esperimento. So solo che per un periodo di quasi due settimane tutti gli alunni di quarta elementare ( o le loro famiglie 😉 ) hanno dovuto accudire un piccolo bruco.
Il nostro primo ospite quando è arrivato in casa era già bello grande. Mangiava e mangiava tutto il giorno. Pappa e cacca. Proprio come i neonati. E abbiamo deciso di chiamarlo Mister B.
Nella scatola tanti piccoli rametti e foglie fresche di gelso due volte al giorno.
Ma dopo 4 giorni ha cominciato a girare e rigirare nella scatola. Sembrava stesse cercando qualcosa. E infatti stava cercando il posto giusto dove fare il bozzolo e chiudersi dentro.
Nascosto tra le foglie, ha cominciato a realizzare dei fili lucenti. E poi un bozzolo. Non lo abbiamo più visto. Neppure il tempo per salutarlo, sigh!
Marco ha riportato la scatola a scuola con Mister B imbozzolato.
Le maestre allora gli hanno consegnato un altro bruco. Questa volta era proprio uno scricciolo. Piccolo piccolo, ma decisamente affamato.
E’ arrivato in un foglio di carta con gli angoli ripiegati e due foglioline dentro. CHE TRISTEZZA!
“Marco, già la sua vita è breve. Rendiamola almeno comoda e felice! Prendiamo una bella scatola, mettiamo dei fazzoletti, dei rametti e tante foglie fresche. Facciamogli una foresta di gelsi, dai!”
E lui: “Sì, dopo!”
Uff, che significa dopo? Per me vuol dire, mamma vai, puoi farlo tu!
Allora sono andata nella scarpiera, ho preso un’altra scatola, l’ho sistemata per bene ricreando all’interno una piccola foresta di gelsi e ho adagiato il nuovo ospite.
“Questo lo chiamiamo Mister Bis?” ha detto mio marito quanto l’ha visto.
Piccolo, ma decisamente affamato Mister Bis si è messo all’opera e ha mangiato, mangiato, mangiato.
Sono stata tanto tempo ad osservarlo. Ho capito il perché i bruchi mangiano facendo dei semicerchi. L’ho visto mentre faceva i bisognini (scusate, so che non è molto elegante!”)… e ho viziato anche lui con foglie fresche due volte al giorno. Anche tre.
Sapete, i bruchi da seta hanno le zampette solo avanti, vicino all’apparato boccale. Tutte le altre zampette che si vedono, in realtà, sono false zampe! E poi hanno anche una piccola spina, in fondo al corpo che non ho ben capito a che cosa serve. Marco dice per ingannare i predatori. Mha!
Stamattina Mister Bis è tornato a scuola. Prima di salutarlo, però, ho cambiato per l’ultima volta le foglie di gelso.
So perfettamente che è stupido, ma l’idea di non trovarlo a casa quando tornerò stasera un po’ mi dispiace!
Le nostre vite si sono separate, ma è stato un piacere avere avuto per qualche giorno Mister B e Mister Bis a casa!
Buona vita ai due bruchetti. E anche se si trasformeranno in falene bianche, io preferisco immaginarli come due splendide farfalle colorate!