Viva la Mamma

Buon 2017!

Buon  Anno!
Buon 2017 a tutti.
Scusatemi se arrivo con un po’ di ritardo a farvi gli auguri… ma sono stata in vacanza, anzi siamo stati in vacanza.
Stamattina rientrata in ufficio un mio collega appena mi ha visto ha detto: “Maria sei stata in Puglia vero?”
Io: “Sì, come fai a saperlo?”
Lui: “Si vede!” e ha sorriso, facendomi capire che si nota dalla forma decisamente più arrotondata.
Non lo nego, abbiamo mangiato tanto e con gusto.
Con due cuoche provette come mia madre e mia zia era impossibile dire di no a qualsiasi pietanza.

Il primo giorno, appena arrivati a casa, mia madre ha esordito con questa frase: “Quest’anno non vi ho fatto regali, ma ho preparato tutto questo per voi!” e aprendo la porta del soggiorno ci ha mostrato un tavolo stracolmo di dolci tutti fatti in casa.
Da mattina a sera era non continuo andare e tornare da quella stanza piena di leccornie!

E’ stato un Natale soprattutto casalingo. Purtroppo mio marito è stato poco bene, soliti malanni di stagione, e non abbiamo fatto grandi passeggiate all’aperto (mi sono mancate!). Ma ci siamo goduti il calore del caminetto, il calore della famiglia e degli amici. Le lunghe chiacchierate con mia madre, le giocate a carte a casa dei miei suoceri con i cuginetti, le serate con gli amici. In fondo, come dice sempre mia cognata Antonietta: “L’importante è stare insieme”. Ed è quello che abbiamo fatto, stare insieme.

Babbo Natale, tutti i parenti e gli amici, come al solito, sono stati estremamente generosi con i miei figli. Abbiamo ricevuto giochi in abbondanza, tanto da poter coprire alla grande tutto il 2017 e anche una buona parte del 2018!

Tornando a casa, in auto, ho chiesto a Marco: “Cosa scriverai nel tema delle vacanze?”
E lui: “Racconterò delle giocate a carte a casa dei nonni, dei soldi che ho vinto, della festa di Elena (la cuginetta che ha compiuto 4 anni), dei tanti regali, dei fuochi d’artificio…”
Io: “Non hai detto la cosa che è piaciuta di più a me”
Lui: “La processione a casa della zia Lena la vigilia di Natale?”
Io: “Sì, secondo me è sempre il momento più bello del Natale, non trovi? E’ un’occasione quasi unica all’anno in cui tutta la famiglia si ritrova insieme a festeggiare, a scambiarsi doni, a cenare, a scherzare…
Io desideravo così tanto partecipare che mi sono emozionata quando i bimbi più piccolini hanno recitato le poesie vicino al Presepe. E vogliamo parlare della processione con le candele accese mentre tutti intonavano (o quasi) “Tu scendi dalle stelle”? E del  Babbo Natale con l’artrosi che non riusciva a scendere dalle scale? Che ridere! A momenti scivolava giù con tutto il sacco pieno di regali!”
A quel punto è intervenuto Luca: “Ma si vedeva che era un Babbo Natale finto, aveva la barba bianca fatta di ovatta e si vedevano i capelli neri sotto al cappello. E poi aveva una voce strana ed era pure cecato,  non riusciva neanche a leggere i nomi sui regali…”
Io: “Lo so Luca, il vero Babbo Natale non si fa vedere da nessuno. Arriva di notte quando tutti dormono. Ma quello era il nostro finto Babbo Natale che ci ha sommerso di doni fatti da tutti i parenti. Non era meraviglioso?”
Lui: “Sì, ma chi era?”
Io: “Boh! Mistero!”
Marco: “Mamma, non posso scrivere tutte queste cose, sono troppe. Io scrivo quello che più è piaciuto a me, e tu quello che è più piaciuto a te!”

Io: “Ok, facciamo così! Io scriverò di come è bello trascorrere il Natale in famiglia, di com’è bello arrivare all’ora di pranzo e non doversi preoccupare di preparare nulla perché c’è mamma che lo ha già fatto per tutti. Di come è bello mangiare le arance appena raccolte da papà. Di come è bello poltrire davanti al caminetto dopo pranzo e di quanto mi piace andare a prendere il caffè a casa della zia Lena e chiacchierare con tutti loro. Di come è bello incontrare tutti i parenti e gli amici e stare un po’ insieme. Di com’è bello apparecchiare per 15 persone e dire: “Beh, non siamo tanti!”.
Di come già mi manca il mio “Grosso, grasso Natale pugliese” e non siamo arrivati neppure alla Befana! Peccato solo non aver avuto anche la compagnia di mio fratello, della mia nipotina e di mia cognata! Loro mancavano all’appello e si sentiva…
Io scriverò queste cose e scrivendo penserò… “Grazie famiglia!”

 

 

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