Prendo a pretesto il commento lasciato da CriCri per commentare insieme a voi questa notizia riportata dal TGCOM24:”Disabile spintonato, la prof dà una nota ma i genitori protestano: “Lʼinsegnante si scusi”
Personalmente sono indignata. E se fossi la mamma di quel bambino disabile, pretenderei le scuse non solo dei bulletti che lo hanno maltrattato, ma anche dei rispettivi genitori.
Abbassare i pantaloni in corridoio ad un bambino che non si può difendere è un gioco? Forse, ma di cattivo gusto. E non si fa!
E se per far capire la gravità della cosa serve una nota, allora ben venga.
A scuola non si va per imparare solo la storia, la geografia, le scienze…
La scuola, in collaborazione con le famiglie, deve gettare le basi della buona educazione e del rispetto degli altri.
Valori fondativi che formeranno gli uomini del domani.
Spesso noi genitori ci lamentiamo di come funzionino male le cose, delle carenze della scuola, degli insegnanti,…
Ma quando leggo di questi episodi (purtroppo non sono neppure tanto sporadici), penso che pure noi genitori dovremmo farci un esame di coscienza… Anche più di uno!
E ascoltare di più i nostri figli.
Ieri sera chiacchieravo con i miei figli. Ad un certo punto Marco mi ha detto: “Mamma, lo sai che Luca chiama “Palla di pelo” un suo compagno di classe?”
Io: “Palla di pelo? Povero bambino!”
E allora rivolgendomi direttamente a Luca gli ho detto: “Come ti sei permesso a dire una cosa del genere?”
Lui: “Ma non sono solo io! E’ tutta la classe che lo chiama così!”
Io: “Peggio mi sento! Luca ma come credi si possa sentire quel bambino?”
Lui: “Eh! Infatti …”
Io: “Ma se chiamassero te “palla di pelo” come ti sentiresti?”
Lui: “Male. Però ….”
Io: “Però? Però nulla! Promettimi che non farai più niente del genere o chiederò alla tua maestra di vigilare e di metterti in punizione!
Prima di dare brutti nomignoli agli altri bambini… pensa a come ti sentiresti tu se ti trattassero in quel modo”.
Siamo andati avanti un bel po’…
Forse sono stata dura. Forse “palla di pelo” non meritava tutto quel rimprovero. Ma meglio che capisca subito che certe cose non si fanno, che i compagni si rispettano e che non si insultano!