Maria Rosaria non si è sottoposta a nessuna tecnica di procreazione assistita, ma solo ad una cura ormonale.
Elias è un sogno per mamma e papà che lo hanno aspettato per 38 lunghi anni.
La notizia è riportata anche dal TgCom24.
Perché vi parlo di questa storia?
Stamattina a #Mattino5 hanno intervistato Vincenzo Amoroso, il papà 62enne del piccolo Elias.
In collegamento dall’ospedale queste le parole del neo papà over: “Elias lo abbiamo cercato per 38 lunghi anni. E’ stato un percorso difficile che non ci ha risparmiato momenti molto dolorosi. Siamo felici. E siamo anche sereni perché abbiamo una famiglia che si potrà occupare di lui. E poi… mai mettere limiti alla Provvidenza. Io avevo ormai perso le speranze. Mia moglie no”.
Il medico che ha assistito nelle ultime settimane la primipera “attempata” ha detto: “La signora non dimostra assolutamente l’età biologica che ha. Ma vogliamo precisare che si tratta di un caso unico. E la nostra speranza è che rimanga tale.
In Italia l’età media delle partorienti è 33 anni. E questa è già un’età avanzata per un primo parto. Non vogliamo assolutamente trasmettere un messaggio come “c’è sempre tempo o non è mai troppo tardi” per avere figli. I rischi legati ad una gravidanza spostata troppo in là con gli anni possono essere davvero molteplici sia per la mamma che per il bambino”.
Che dire?
Innanzitutto auguri ai neo genitori e un benvenuto al mondo a Elias. Una nascita è sempre una gioia!
Il papà Vincenzo ha detto che lui ha ancora i genitori a 62 anni e che nella sua famiglia sono tutti molto longevi.
Speriamo che lo sia anche lui e che si possa godere il più a lungo possibile questo figlio arrivato in tarda età.
Ma sulla pagina Facebook di Mattino5, è arrivato un commento che mi ha molto colpito.
Lo riporto: “Si parla spesso del diritto a diventare genitori a qualsiasi età. Ma i diritti dei bambini ad avere dei genitori che si possano occupare di lui?”
In realtà, nessuno di noi sa cosa ne sarà della sua vita, quanto vivrà, quali saranno le condizioni di salute. Quindi può anche capitare di fare figli da giovani e poi avere delle disgrazie. E ci sono genitori che, sebbene maturi, siano molto ginnici, moderni, al passo con i tempi. Ma queste sono eccezioni…
Il discorso è complesso e le osservazioni da fare potrebbero essere molteplici. Ma quando ho saputo di questo parto, il mio primo pensiero è andato al bambino.
Ho immaginato questo bimbo a scuola a cinque, sei anni, con i compagni che scambiano il papà per il nonno. E i bambini quando si prendono in giro sanno essere anche molto pungenti…
Poi ho immaginato un adolescente.
Sappiamo tutti che l’adolescenza è già un’età difficile: crisi esistenziali, ormoni a palla, sbalzi di umori… etc.
Questo adolescente, oltre alle crisi della sua età, avrà anche la responsabilità di due genitori anziani, quasi 80enni. Una bella preoccupazione…
Credo di dare ragione al medico: “Questo è un evento gioioso, la vita è una cosa meravigliosa anche se donata dopo i 60anni. Ma speriamo che questo rimanga un caso più unico che raro”.
Se la natura ha posto dei limiti biologici… forse una ragione c’è…