I motivi per attenersi alle linee guida, dicono, ci sono e non vanno trascurati.
Per la prima ecografia bisogna attendere un po’ e lasciar passare l’ottava settimana. L’ideale sarebbe farla tra la decima e la tredicesima settimana.
Questo perché il primo trimestre è il più delicato e le probabilità di aborto sono più alte. Quindi vedere l’embrione e sentire il battito potrebbe provocare un trauma, se possibile, ancora più doloroso in caso di perdita del bambino.
Facendo la prima ecografia dopo l’ottava settimana si può controllare se il feto è ben posizionato nell’utero, si può capire se si tratta di uno o più feti e ascoltare il battito cardiaco.
La seconda ecografia, detta anche morfologica, è prevista intorno alla ventesima settimana. Durante questo controllo si fa uno screening completo degli organi, guardando tutto accuratamente dalla testa ai piedi. E se il feto è nella giusta posizione, si può anche vedere il sesso!
La terza ecografia, invece, si fa nel terzo trimestre, tra la 30esima e la 32esima settimana. Durante questo controllo si verifica il corretto accrescimento del feto e anche la sua posizione (cefalica, podalica o trasversa).
Questo è quello che consiglia il Ministero della Salute.
Io, se devo essere sincera, durante le mie due gravidanze, di ecografie ne ho fatte qualcuna in più delle tre consigliate.
A dirla tutta, quando aspettavo Marco avrei dato qualsiasi cosa per avere un ecografo a casa e controllare il mio piccolo tutte le volte che non lo sentivo scalciare.
Primo figlio, prima esperienza, tanta ansia.
Mi sono fatta seguire da un bravissimo ginecologo e lui ogni volta che andavo a fare la visita (praticamente ogni mese, massimo due mesi) mi faceva anche l’ecografia.
Sì, è vero, un salasso economico. Ma che gioia vedere crescere il mio fagiolino, vederlo diventare mese dopo mese sempre più grande. Che gioia anche quando il ginecologo mi diceva: “Queste sono le gambe, queste sono le parti intime, questa è la testa vista da dietro” e io vedevo solo delle macchie indecifrabili.
Adoravo ascoltare il battito del cuore. Mille battiti al minuto. E sono certa che se avessero misurato le mie pulsazioni avrebbero rilevato lo stesso numero.
Ho sbagliato? Ho esagerato? Forse.
Ma vedere quel piccolo fagiolino di pochi millimetri, crescere, formarsi e diventare un bambino mi faceva felice e sentire il suo cuore mi faceva stare più tranquilla. E la serenità per le donne in gravidanza è fondamentale!