Tg, attacchi terroristici e bambini

Non so se facciamo bene o se sbagliamo, ma da quando sono nati i nostri figli, noi non accendiamo più la televisione quando siamo a tavola e soprattutto non guardiamo i telegiornali in presenza dei bambini.

Ormai i Tg sono diventati un bollettino di guerra. Ogni giorno ci sono notizie terribili con immagini che, a mio avviso, sono troppo violente per quegli occhi ancora innocenti.

Omicidi, sparatorie, stragi, incidenti, naufragi, guerre, attentanti.
E tante volte, spesse volte, tra le vittime ci sono bambini come loro.

Corpi straziati, martoriati, coperti da un telo.

Ma è giusto fargli vedere quelle immagini?
E’ giusto fargli capire fin da subito che il mondo in cui viviamo non è proprio quello dove regna la pace e l’amore? Ma dove a fare notizia sono più le “bad news”?

Finora ho sempre cercato di proteggerli, di fargli vedere il lato bello, il lato buono della vita.

Ma in questi ultimi mesi le cose stanno cambiando. Marco sta crescendo.
E se le cose non gliele raccontiamo noi, comunque viene a saperle dalla scuola.

Quando ci furono gli attentati a Parigi, il giorno dopo mi disse: “Perché non mi hai detto nulla del Bataclan? Perché non mi hai fatto vedere il telegiornale? Ero l’unico a non aver visto nulla”.

Sono rimasta di sasso.  Gli ho spiegato che quello che era successo era terribile e le immagini erano strazianti e non mi sembravano adatte ad un bambino di 8 anni.

Mi ha risposto: “Mamma, lo vuoi capire che non sono più piccolo?”

Forse ha ragione. Ma per noi mamme è duro ammettere che i nostri piccoli non sono più tanto piccoli.

Ieri sera, mentre tornavamo a casa, mi ha detto: “Mamma, hai saputo quello che è successo a Bruxelles?”

E io: “Sì, certo. Terribile”

Lui: “Ma c’erano anche bambini?”

Io: “Non lo so. Ci sono stati tanti morti, anche tanti feriti. Ma non so se fra questi c’erano anche dei bambini”

E’ caduto il silenzio.

Luca subito dopo ha riportato l’allegria con delle battute e raccontando le sue “barzellette” inventate.
Lui ancora non percepisce, non comprende appieno la tragicità di quanto è accaduto. Vive ancora nel suo mondo ovattato. E a me va bene così. Non ha ancora sei anni.

Una volta arrivati a casa Marco mi ha chiesto di vedere un po’ di telegiornale.

L’ho accontentato. Per fortuna in quei 10 minuti non hanno mandato in onda immagini troppo violente.
Lui ha guardato tutto in silenzio.

Poi ha commentato: “Io ancora non ho capito il perché. Perché c’è gente che fa queste cose?”

Gli ho risposto: “Sai, questa volta non so veramente cosa dirti. Non lo so neppure io!”

In quel momento abbiamo sentito la porta d’ingresso che si apriva. Era arrivato papà.

“Ciao papà….”.

Marco e Luca sono corsi da lui.  Non gli hanno dato neppure il tempo di togliersi la giacca. Lo hanno sommerso di “Papà… lo sai che… bla bla bla”.

Se ne sono andati tutti e tre in camera.

Li ho chiamati quando la cena era quasi pronta: “Lavatevi le mani, si mangia!”

Non abbiamo più parlato di attacchi, di terrorismo, di brutte notizie…

La sera è scivolata via così.

5 risposte a “Tg, attacchi terroristici e bambini

  1. Maria io come SilviaFede non ho nascosto praticamente mai le brutte notizie. Non è che mi piaccia far vedere morte e desolazione ma preferisco essere io a mediare e a rispondere alle domande. Purtroppo o per fortuna a scuola se ne parla per cui sarebbe, secondo me, non corretto far finta che non sia successo. Spesso fanno fare temi o riflessioni collettive. Mi sentirei un verme se le mie figlie non sapessero.
    Anzi ti dirò non è x la scuola ma proprio xkè non voglio che alcune cose le sappiano dagli altri.
    Ovviamente ognuno agisce come reputa opportuno e non c’è un giusto ed uno sbagliato a prescindere. Ognuno x la propria famiglia è libero di decidere.

  2. Buonasera
    @ Eliana.
    Cara sig,ra, non ho il piacere di conoscerla, ma dalle sue parole si capisce che è una donna molto fortunata. Ha capito molto bene, ho detto fortunata per un semplice motivo. La sua fortuna è data dal fatto che al suo fianco ha una famiglia meravigliosa. Due splendidi ragazzi e un grande marito, un grande Italiano. Certamente vivere accanto alla persona che si ama, sapendo che si trova dall’altra parte del mondo non è certamente facile. ma di questo mi auguro di cuore che ne sia orgogliosa. Mi fanno schifo le persone che sventolano la bandiera della pace, sapendo che quella pace è data dal lavoro di persone come suo marito e da tanti altri ragazzi che giornalmente, rischiano la vita. Ho 58 anni e sono un ex parà della Folgore, se mi richiamassero per una missione all’estero, partirei all’istante. Tutta la mia stima, va a suo marito e alla sua famiglia. A nome di tutti gli Italiani (quelli veri) va il nostro ringraziamento per quello che stà passando in questo periodo. Anche lei deve essere una grande donna. Non può essere altrimenti. Un abbraccio a lei e ai suoi figli. Mandi un saluto a suo marito e lo ringrazi per l’amore per la Patria e per la Bandiera. Buona Pasqua a lei e famiglia.
    Cordialmente.
    W l’Italia e l’Esercito Italiano.

  3. Buonasera
    Premetto che guardare la tv mentre si è a tavola tutti insieme è un’ abitudine devastante e significa una cosa sola. La mancanza di dialogo. Questa è un’abitudine che in una famiglia, non dovrebbe mai esserci. La tavola è un momento particolare, dove si dovrebbe parlare di cose importanti, ma anche di cose frivole e allegre. Un momento magico, dove genitori e figli, dovrebbero avere un solo interesse, il dialogo. Purtroppo in molti casi, lo stesso è stato offuscato dalla tecnologia. La tv, non è certamente il peggiore dei mali. Ho assistito a cene allucinanti, dove i ragazzi presenti a tavola, tra un boccone e un’altro, mandavano messaggi con i telefonini senza alzare gli occhi dallo stesso. Non una parola, uscita dalle loro bocche, una scena allucinante. Ma la cosa più allucinante è assistere all’impotenza dei propri genitori. Il mondo è cambiato, in meglio o in peggio non lo so, ma di una cosa sono certo. Abbiamo perso l’abitudine del confronto verbale. Ma questa è un’altra storia. Trovo assolutamente sbagliato, escludere i nostri ragazzi da quello che succede in giro per il mondo, bello o brutto che sia. Ovviamente bisogna usare una buona dose di diplomazia, cercando di evitare scene particolarmente cruente anche per noi adulti. Non possiamo e non dobbiamo tenerli all’oscuro, sul fatto che il terrorismo non farà mai parte del loro mondo. I nostri figli e le generazioni future, dovranno imparare a conviverci e saranno testimoni di atrocità sempre più violente. Studieranno e lavoreranno, fianco a fianco con ipotetici terroristi e dovranno guardarsi le spalle quotidianamente. Meglio prepararli in anticipo e insegnarli a non abbassare mai la guardia. Quale sarebbe il futuro di un bimbo, tenuto per anni all’oscuro delle atrocità che fanno parte di questo mondo ? i bambini, devono conoscere il bene, ma anche il male. Solo in questo modo, potranno evitare guai peggiori. Chi tra noi genitori è sicuro che tra vent’anni, i nostri figli non saranno costretti ad affrontare una guerra ? vivere in un mondo ovattato, porta inevitabilmente a una conclusione. Vivere una vita da sottomessi. La Storia, ci ha insegnato che i popoli che hanno rifiutato di combattere, hanno pagato amaramente. Quasi sempre con la vita. Buona serata e Buona Pasqua a tutti.
    Cordialmente.

  4. Ciao Maria,
    ti capisco perfettamente anche se i miei figli sono un pochino più grandi…..all’inizio soprattutto con il primo, che adesso ne ha 16, non davo peso al Tg perchè lui era assorto nei suoi giochi, sembrava non dare troppa importanza a certe notizie….suo fratello di 6 anni più piccolo invece è quasi attirato dalle notizie tragiche, fin da piccolino lo vedevo distrarsi dal gioco del momento per dare attenzione a quello che andava in onda. A volte qualche domanda lecita dettata dalla curiosità, altre volte un commento come quelli di tuo figlio….in alcuni casi intervenivo cambiando canale senza dare peso alle notizie.
    Poi il papà è partito per la prima missione di pace all’estero, ora è già alla seconda…..tra Afghanistan e Libano e il TG è letteralmente bandito dalle nostre serate….ritengo sia giusto che sappiano come gira il mondo, che vengano a contatto sia con le buone che con le cattive notizie, ma in alcuni casi è necessario evitare. Mi rendo conto che il solo sentir pronunciare la località dove si trova mio marito li blocca, gli occhi fissi sulle immagini, le forchette a mezz’aria…..non è facile in questi casi fingere che tutto vada bene e gli eventi di questi giorni lo confermano.
    Le notizie me le guardo da sola su internet nelle pause di lavoro per tenermi informata, a casa per ora si cena davanti a un film.

  5. Maria noi abbiamo fatto la scelta opposta alla vostra….sin da quando era piccolo Fede abbiamo deciso che ogni informazione su cosa accadeva nel mondo dovesse arrivargli mediata da noi…per cui sempre tg all’ora di cena di sottofondo, si parla della giornata e si seguono le notizie principali…qualche volta ci e’ capitato di cambiare canale o di spegnere su temi particolarmente violenti, man mano che Fede e’ cresciuto sempre meno…
    Anche ieri abbiamo guardato il tg e commentato…la domanda ricorrente di Fede e’ se puo’ succedere anche in Italia e perche’ i poliziotti non riescono a fermare queste persone….domande difficili ma abbiamo sempre cercato di rispondere in maniera onesta….il mondo in cui vive e’ questo ed e’ giusto che sappia cosa lo circonda ma abbia anche gli strumenti per affrontare la realta’ con speranza e ottimismo
    A scuola ormai ne parlano tra compagni e con le maestre….per fortuna Fede e’ un bambino che esterna i suoi dubbi dopo gli attacchi di Parigi ogni giorno veniva con qualche domanda: “ma e’ vero che a Roma distruggeranno il Colosseo?”, “ma e’ vero che il prossimo a morire sara’ il Papa? e cose del genere…e noi a rispondere come meglio potevamo….
    E’ tutto molto difficile anche per noi adulti figuriamoci per un bambino per cui ogni cosa che ascolta e’ verita’e puo’ diventare una paura….

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