Viva la Mamma

Ecco perché è importante giocare con i propri figli

Young hipster father playing with his daughters

“Mamma, vieni a giocare con me? Hai sempre da fare, sei sempre impegnata e non giochi mai con noi!”

Questa è una tipica frase di Luca. Lui mi rimprovera spesso il fatto che, in settimana, dedico poco tempo al gioco. Ma arrivando piuttosto tardi a casa, ho altre priorità come preparare la cena, fare le lavatrici e tutto il resto…
Quindi in settimana abbiamo diviso i ruoli: il papà gioca, racconta le storie della buona notte e li mette a letto. Io cucino, rassetto casa e mi dedico alle coccole e alle chiacchiere. Io sono la loro “confidente”, quella a cui raccontano tutto quello che hanno fatto durante la giornata.
Il weekend, invece, è tutto per loro: passeggiate, giochi e gite a volontà!
Purtroppo non riesco a fare di più.
Eppure il gioco è uno strumento eccezionale per conoscere meglio i propri figli e rafforzare i rapporti di legami e complicità con loro.

Ce lo spiega la psicologa amica Francesca Santarelli:

 

“Giocare è l’attività preferita dai bambini, ma spesso i genitori la trascurano. La maggior parte delle attività ludiche si svolgono a scuola, a casa, in cameretta, e molte di queste, sempre più tecnologiche, tendono ad isolare i bimbi con effetti non sempre positivi. Sono molti i genitori che sottovalutano l’importanza di giocare con i propri figli mentre invece è fondamentale e le mamme lo sanno bene; quando fanno il solletico alla pancia del loro bambino mentre gli fanno il bagnetto o scherzano con lui, in realtà lo stanno introducendo ai rudimenti del gioco. Giocare è un’occasione unica per conoscere il proprio bimbo e rafforzare il legame e la complicità con lui. La presenza della mamma e/o del papà inoltre permette al figlio di esprimere le emozioni, di conoscere se stesso, e favorisce lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività in un clima di sicurezza, protetto dall’adulto, del quale si fida ciecamente.

Da una recente ricerca, sembra che i genitori italiani dedichino ai propri figli, circa 15 minuti al giorno: è troppo poco, non possono bastare. Inoltre, il tempo trascorso col figlio, deve essere di qualità; ciò significa divertirsi e gioire e non farlo per senso del dovere. I bambini si accorgono se, chi gli sta accanto, lo fa perché è costretto o magari pensa ad altro, e perdono la voglia di giocare o si innervosiscono.
Ogni genitore dovrebbe lasciarsi guidare dai desideri del figlio e permettere che sia lui/lei a “condurre il gioco”. Tutto può diventare gioco per un bambino, basta avere un po’ di fantasia. Le costruzioni, le macchinine, ma anche una coperta, due pupazzetti o impastare un pezzo di pizza mentre la mamma cucina. Bastano giochi semplici, un po’ di allegria e tanta fantasia. È bene tuttavia ricordare che fino almeno agli 8/9 anni, i bambini dovrebbero usare poco i giochi elettronici che tendono a isolarli e a impedire la loro manualità.
Ma ci possono essere anche persone che hanno difficoltà a mettersi… in gioco. L’attività ludica è importante per i bambini e per i grandi, ma spesso gli adulti se ne dimenticano. Perciò i genitori che fanno fatica a giocare con i figli, dovrebbero ricordare l’entusiasmo, le attività preferite e le persone con le quali giocavano quando erano piccoli. Questo può aiutarli a ritrovare la voglia di giocare con i loro figli.

Purtroppo, lavorare tutto il giorno e dover lasciare il bambino in casa con la babysitter, con i nonni o all’asilo, fa spesso scattare intensi sensi di colpa nella mamma o nel papà. Un piccolo regalino ogni tanto, è un modo per far capire che si è pensato a loro, ma basta un album da colorare o due caramelle in un sacchettino ogni tanto. Se i doni diventano troppi, può essere un modo di mettersi a posto con la coscienza. Ricordiamo che il giocattolo più prezioso per un bambino sono i genitori e il tempo che loro gli dedicano. Allora anche una coperta sotto cui nascondersi o un aeroplano di carta possono diventare magici.”

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena.

 

 

 

 

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