Sapete cos’è la tocofobia?

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Oggi parliamo di parto, o meglio della paura del parto.
Sapete che a volte l’ansia può essere così forte e profonda da diventare patologia?
E questa patologia si definisce tocofobia.
Come affrontarla e soprattutto come superarla?
Di questo oggi ci parla la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: 

“Chi non è arrivata al giorno del parto con una gran paura? Tanta la voglia di conoscere il nostro piccolino o la nostra piccolina, tanto è  l’ansia del momento in cui finalmente uscirà da noi!
Incredibile a pensarci….
E un’esperienza del tutto nuova, che non possiamo prevedere con certezza e che non possiamo controllare.
In fondo noi donne, ci troviamo nelle stesse condizioni di nostro figlio che deve venire al mondo: deve infatti attraversare una specie di prova, un passaggio obbligato.
Per quanto si possa frequentare un corso pre-parto, o di ipnosi o ci possa preparare in ogni modo,  giunte in quel momento, l’ansia non può non mancare.
In alcuni casi, parliamo proprio di una fobia: la tocofobia, ossia la paura patologica del parto.

Come distinguere la tocofobia dalla normale paura?
Un sintomo può essere la difficoltà a riposare: spesso di fanno incubi sul travaglio, oppure non si riesce a dormire, o ci si sveglia nel cuore della notte, col pensiero fisso a quel momento. Ma a far capire alla donna che la propria paura ha superato la soglia “fisiologica” e che sta andando fuori controllo dovrebbe essere soprattutto il fatto che questa sensazione le impedisce di vivere serenamente l’attesa. Non ci sono più gli alti e i bassi tipici di questo periodo, ma l’angoscia diventa dominante, si trasforma in panico.

Qualche volta, ad accorgersi che qualcosa non va non è la donna stessa, ma chi ha a che fare con lei, in primis il ginecologo, che dovrebbe avere un occhio di riguardo non solo alla componente  fisica, ma anche agli aspetti emotivi e psicologici della futura mamma.

Queste neo mamme sono spesso donne che esprimono chiaramente  la loro ansia in più ambiti della loro vita, che hanno alle spalle una struttura fobia di personalità o che cercano di tenere tutto sotto controllo.
Ma di che cosa, esattamente, hanno  timore?

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Dott.ssa Santarelli

Del dolore, di non saper spingere, di lacerarsi, di perdere il controllo o, più in generale, che qualcosa vada storto. Altre volte, invece, questa emozione affonda le radici nella storia personale della futura mamma, per esempio quando c’è il ricordo di un parto precedente, che magari è stato traumatico.

Così come può capitare che a innescare l’ansia sia il fatto che la data presunta del parto si trovi a coincidere con quella di un giorno particolarmente doloroso per la donna, come l’anniversario della morte di una persona cara o di un aborto precedente.

In ogni caso è  sempre importante dare spazio a questi vissuti profondi, non aver paura di esternare temendo di essere ridicole, nè tanto meno serve giudicarsi.
Se non abbiamo nessuno in grado di farci sentire accolte e contenute in un momento così delicato,  non ci si deve vergognare di chiedere un aiuto specialistico.
Avere uno spazio fisico per prepararsi alla maternità, equivale ad averne anche uno mentale,  un luogo dove poter dare voce a tutte le nostre emozioni e in cui cominciare ad avere nostro figlio nella testa on modo più consapevole e responsabile.

Soluzioni possibili
Qualche volta, il fatto di poter avere la sicurezza di una protezione analgesica dall’inizio alla fine del parto può essere sufficiente ad alleggerire la donna dal suo carico.
Nei casi in cui l’ansia è particolarmente forte, si potrebbe pensare anche a un parto indotto, che può contribuire a dare alla donna la sensazione di avere un certo controllo su quanto accade, senza però
privarla dell’esperienza di far nascere il proprio figlio.

Ma è possibile che ansie e angosce si riversino sull’accudimento del bambino, condizionando l’inizio del rapporto della mamma con il piccolo.

Per fortuna, nella stragrande maggioranza dei casi non succede nulla di irreparabile e in genere, dopo la nascita, l’allarme rientra. E passata la tempesta ritorna il sereno!

Questa società ci ha abituato a ritenere normali cose impensabili fino a qualche decennio fa, come iscrivere il piccolo al nido ancora prima che nasca. Sono tutti elementi che contribuiscono a rafforzare l’idea che tutto possa essere pianificato. E quando ci si accorge che non è così, è facile essere travolti dall’ansia.”

 

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Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena.

 

 

 

 

 

 

A proposito di “Mamme no Panic”, alla Mondadori Megastore il 25 novembre c’è stata la presentazione ufficiale del libro scritto a quattro mani da Francesca Santarelli e Giuliana Arena.

Ecco alcune foto della presentazione alla quale ha partecipato anche Samantha De Grenet

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