Viva la Mamma

Cena di coppia a lume di candela e bimbi dai nonni, sì o no? La psicologa

coppia
E’ giusto lasciare i figli dai nonni qualche sera o magari anche qualche notte per ritrovare l’intesa di coppia?
Che bella domanda vero?
Il desiderio credo sia comune a tutti i genitori. Uscire una sera in due, andare a mangiare fuori o semplicemente passeggiare mano nella mano senza dover continuamente dire: “Non ti allontanare, dammi la mano, vieni qua…”
Allora perché in tanti non lo fanno?
Perché, soprattutto quando a lavorare sono entrambi i genitori, il senso di colpa prende il sopravvento. Dopo averli lasciati tutto il giorno, come si può pensare di lasciarli anche la sera e magari anche la notte?

Questo è un argomento che mi sta molto a cuore. Anche io vorrei “staccare” la spina ogni tanto. Togliere i panni della mamma per rimettere quelli della moglie e godermi una uscita a due con mio marito. Ma è più forte di me, non riesco a lasciare i bambini con la babysitter anche la sera.
Diverso è invece il discorso dei nonni. Se avessi i nonni vicini non ci penserei due volte. Lo farei con il sorriso, sicura di fare un piacere ai bambini, ai nonni e a noi come coppia.

Ma cosa dice in merito la nostra psicologa, la dottoressa Francesca Santarelli?

Ecco cosa ci consiglia:

“Non è mai facile lasciare il nostro bimbo dormire fuori casa, anche quando si tratta di persone care e fidate come i nonni.

La notte poi, ha sempre un significato di abbandono, sia per gli adulti che per i bambini, perché in qualche modo ci si stacca dal mondo che ci circonda per affidarci al buono Morfeo. Ognuno di noi, soprattutto i piccoli, vive questo momento  della giornata in modo del tutto personale e unico.

Molti genitori fanno fatica a separarsi dei figli, dimenticandosi che invece è molto importante che una coppia si prenda dei momenti tutti per loro, per ritrovare un intimità e una forma di comunicazione che nella routine di tutti i giorni è molto difficile da mantenere. Molte mamme soprattutto, vivono il momento del distacco dal proprio figlio, soprattutto se non è motivato da situazioni lavorative o in qualche modo per forza necessarie, con un grande senso di colpa.

Come se ci si sentisse “madri degenere” nel lasciare il proprio bimbo alle cure di una nonna o di una baby sitter per prendersi degli spazi di piacere o prettamente personali (figuriamoci come coppia!).

Doss.ssa Francesca Santarelli

Ci dimentichiamo troppo spesso, che le occasioni di separazione dai propri figli, sono invece momenti importanti e utili, specialmente per noi donne/ mamme che con il proprio cucciolo tendiamo a creare un rapporto esclusivo e di fusione non sempre del tutto sana e positiva per lui e per loro.

La separazione momentanea  infatti, serve invece per ritrovare la propria dimensione di donna, che troppo spesso con la maternità si dimentica di avere, ma che risulta restare elemento indispensabile per un armonioso rapporto con se e con gli altri (figli compresi).

D’altra parte, anche il bambino ne potrà ottenere dei grandi vantaggi, soprattutto nel favorire una crescita sana e armonica dal punto di vista psicologico. Una relazione basata su vicinanza e giusta distanza facilita la costruzione dell identità del bimbo, che solo allontanandosi dalla mamma ha la possibilità di sperimentare la sua autonomia come individuo e sviluppare fiducia e sicurezza in sé e in chi gli sta attorno.

Non dimentichiamoci poi, che in psicologia ci sono ormai diversi studi che dimostrano che i bambini non hanno bisogno di un unico punto di riferimento che si prende cura di loro (chiamato caregiver)  perché interfacciandosi  anche con altre persone, ha la possibilità di sviluppare e allenare la sua capacità di comunicazione e di relazione con l’altro.

Anche se per i genitori dunque, è facile subentrare in quella routine quotidiana fatta di essere solo “mamma e papà”,  occorre impegnarsi a mantenere i propri spazi di coppia,  pensando che in questo modo si fa bene ai nostri piccoli e a noi stessi.

Occorre sforzarsi anche un po’ e imparare a convivere con i sensi di colpa che subentrano inevitabilemente.

Quando ci ritroviamo nella pratica, a doverlo salutare, sarà importante non avvicinarsi a lui con un’espressione triste e ansiosa, come se ci stessimo preparando per andare in guerra! Perché inevitabilmente lui sentirà la nostra ansia e non si sentirà al sicuro nel lasciarci andare. È importante salutarlo sempre quindi, con un bel sorriso, spiegandogli che la mamma e il papà proprio perché si vogliono bene,  hanno bisogno di passare un po’ di tempo insieme, senza che questo voglia dire volere meno bene a lui.

Può essere utile lasciargli un oggetto transazionale che farà sentire il bambino a casa quando si troverà in un contesto differente (come a casa dei nonni); potrà essere un semplice peluche, un gioco che gli piace molto, un qualunque cosa che gli rievochi l’aria di casa e che potrà consolarlo nei momenti di nostalgia (se presenti).

Naturalmente sarà importante rassicurarlo del nostro ritorno e della possibilità di chiamarci se dovesse sentire troppa nostalgia. Sarà nostro impegno, il giorno dopo, fare il pieno di coccole e dedicargli del tempo puntando molto sulla qualità. Raccontiamogli di quello che abbiamo fatto e chiediamo cosa ha fatto lui in nostra assenza: sarà un modo di condividere ugualmente i momenti di separazione che abbiamo vissuto e trasmettergli l’idea che si può stare bene anche se lontani per un po’.

Nel caso lo trovassimo di cattivo umore o arrabbiato con noi perché lo abbiamo lasciato solo, dovremo stare attenti a non cadere nel suo broncio e nel suo meccanismo ricattatorio, accettando quello che sta provando, restando sereni e non rimproverandolo perché non si mostra felice di vederci. Solo la nostra espressione calma a poco a poco lo tranquillizzerà e le prossime uscite, ve lo garantisco, saranno via via meno faticose per tutti!”

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com 

 

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