La scorta di fazzoletti c’è: può iniziare le recita di Natale

Stamattina alle 06:30 qualcuno si è infilato nel mio letto.

Si è accucciato.

Aveva le manine gelate. Senza ritegno le ha appoggiate sul mio visto che, accarezzato dal piumone, era ancora caldo caldo e sapeva di notte.

“Ahi, mamma… stai ancora dormendo?”

Io: “Luca, fino a tre secondi fa sì, ora, visto che qualcuno ha avuto la malsana idea di svegliarmi, direi di no. Purtroppo non più”.

Lui: “Senti mamma, oggi dobbiamo sbrigarci”

Io: “E perché tutta questa premura?”

Lui “Mi devo preparare per la recita!”

Io: “Ma è alle due e mezza oggi pomeriggio… c’è ancora un po’ di tempo!”

Lui: “Ma dobbiamo finire le prove!”

Io: “Tu lo sai che il sonno più bello è quello che si fa poco prima che suoni la sveglia? E tu me lo rovini sempre. Non puoi aspettare di sentire il drin drin della mia sveglia per venire a raccontarmi tutte queste cose?”

Lui: “Cosa?”

Io: “Appunto… con chi sto parlando…”

Lui: “Se vengo quando suona la sveglia tu ti devi alzare e non hai tempo per farmi le coccole. Invece io voglio le coccole la mattina…”

Io: “Beh, effettivamente il discorso fila liscio, non fa una piega”.

Lui: “Mamma, ma viene qualcuno a vedermi oggi?”

Io: “No, non penso. E’ un problema per te?”

Accende la luce e mi fa vedere un faccino triste triste…

Stava quasi per piangere: muso lungo, occhi bassi, broncio. Sembrava un attore di teatro napoletano, uno di quelli della scuola di Mario Merola, per intenderci. Pronto per la sceneggiata.

Allora l’ho abbracciato e gli ho detto: “Scherzetto! Certo che mamma ci sarà! E come sempre avrò il fazzoletto in mano…

E se nonna Emilia (la tata) e il nonno (suo marito) non hanno impegni, verranno anche loro”.

E lui, che nel frattempo aveva cambiato espressione in viso e sfoggiava un gran sorriso: “Meno male, ho imparato tutte le canzoncine a memoria… la maestra mi ha detto che sono bravissimo…
Ora però sbrighiamoci, prepara la colazione, che ho fame…”

E così è cominciata la giornata. Una lunga giornata per lui.

Alle 14:30 in punto sarò lì, alla scuola materna, a vedere questi angioletti con la coroncina dorata in testa, la maglia bianca e i pantaloni blu cantare le canzoni di Natale.

Dopo anni e anni dovrei essere ormai abituata, vero?

E invece no. Ogni volta è una grande emozione… e io ho già preparato la solita scorta di fazzoletti di carta…

 

 

15 risposte a “La scorta di fazzoletti c’è: può iniziare le recita di Natale

  1. A noi lunedì e da quello che ho capito ballano. Poi vi dirò…..Però una lacrimuccia è scesa quando ha fatto il saggio di Natale di pattinaggio. Che belli che erano tutti bianchi con le alette e la coroncina in testa!!! Appena iniziato lo spettacolo mio marito mi porge un fazzoletto e io: ma non mi serve….. Lui: seee aspetta 1 minuto e vedrai….hi hi

  2. cri hai ragione ma tu hai descritto la parte brutta…da noi non c’è mai stata una vera e propria recita, così tutti hanno parti uguali.
    ieri c’erano i canti di natale, coro, chitarre, violini, nessun solista.
    così è molto meglio.

  3. Che bello e dolce Luca.

    Giovedì pomeriggio mi aspetta la recita del mio cucciolo, la seconda. Le maestre nn hanno detto niente sul tema ma so che lui sarà un animaletto del bosco con una piccola battuta da recitare e farà parte del coro (che ha dovuto imparare anche dei passetti di danza)..
    Lo scorso anno che ha solo cantato mi sono emozionata e ho finito un pacchetto di fazzoletti, figuriamoci quest’anno.
    Fanno tanta tenerezza quando cercano i genitori dal palco, sono da stringere e rassicurali.
    Vi aggiorno e spero soprattutto si diverta tanto.

  4. Posso dire una cosa in tutta onestà? Premetto che sono sempre andata alle recite (forse 1 volta no ma c’era mio marito), ho ripreso con la telecamera, fatto foto, lodato, mi sono emozionata (io non piango…il carattere è così) ecc. ecc. ma sinceramente quanto avrei voluto che non fossero state fatte.
    Non fraintendetemi mi è sempre piaciuto un sacco, hanno fatto cose bellissime (quella di Sara di fine anno dell’anno scorso poi mi è rimasta nel cuore….la maestra di italiano sarebbe andata via quindi i bambini avevano una voglia matta di fare bella figura), con un filo conduttore con i programmi o laboratori che facevano a scuola però…però….Mi spiego meglio. Sarà che io ricordo le recite come un momento di forte emozione, le ricordo neanche fosse stato ieri. A me vedere tutta quella gente che ci osservava, la paura di sbagliare…che se anche fosse successo non sarebbe stata una tragedia…beh a me non è mai piaciuta. Nonostante fossi una bambina con un carattere forte, niente mi spaventava, un cavallo praticamente….però ho sempre odiato fare le recite. Ecco l’ho detto.
    Alla prima recita di Vanessa all’asilo le emozioni che avevo sono indescrivibili ma voi mamme sicuramente le immaginate. Per dirla con le parole di Vale vedere quegli occhietti speranzosi di incontrare i nostri….mi si stringeva il cuore. Nonostante fossero solo canzoncine non mi piaceva che lei era preoccupata di fare bella figura, non mi piaceva l’ansia mista a gioia che esternava. Per non parlare di Sara. Lei è di carattere tipo me xò per la scuola se la prende molto e questo suo voler essere perfetta a tutti i costi mi faceva stare male. Era inutile che dicessi cara non ti preoccupare l’importante è che vi divertiate l’importante che sia un momento bello. Nulla. Ecco in quei momenti avrei preferito che non si fosse fatto. Poi certo riguardando le foto e i filmati è bello vedere come erano piccole, vedere gli sviluppi in base all’età….però. C’erano mamme orgogliose di avere le figlie come protagoniste…e come si arrabbiavano se invece non era così….io speravo invece che alle mie venisse affidata una parte piccola o almeno poco impegnativa (non esiste visto che le battute erano lunghe sempre in maniera abbastanza uguale). Sò strana me ne rendo conto.

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