Un angolo di paradiso alle porte di Milano: l’Oasi di Sant’Alessio

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Guardate queste foto e ditemi se non vi sembra un paradiso.

Sono certa che vi starete chiedendo: “Chissà dove si trova questo posto, chissà in quale parte del mondo!”
E invece si trova a pochi, pochissimi chilometri da Milano, nel pavese. E’ uno dei parchi naturalistici più piccoli d’Europa. Ma lasciatemelo dire, secondo me anche uno dei più belli.
Io l’ho scoperto per caso guardando un trasmissione in tv. Si parlava appunto delle riserve naturalistiche più belle d’Italia. Le immagini mi hanno incantata. E così sabato scorso siamo andati lì, all’Oasi di Sant’Alessio.

Non aspettatevi uno zoo e neppure un parco divertimenti. Per i bambini ci sono solo alcuni giochi (altalena, scivolo…), ma vi assicuro che i miei figli non ci sono neppure andati. Lì c’è ben altro da guardare.

Nell’Oasi di Sant’Alessio, infatti, nonostante i 10 ettari scarsi di terreno, vive una popolazione di animali selvatici fra le più ricche che si possa immaginare.

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il fondatore del parco faunistico, il dott. Harry Salamon. Un uomo sapiente, profondo, che ha dedicato la sua vita alla salvaguardia di specie in via d’estinzione.
Mi ha raccontato che ha fondato il parco 41 anni fa per allevare e poi rimettere in libertà cicogne e falchi pellegrini, all’epoca specie da proteggere (ora non sono più in pericolo).

Lo scopo era (ed è ancora) quello di “educare” gli animali che devono essere rimessi in libertà a vivere nel sistema dove sono cresciuti. Sono animali appositamente allevati per ripopolare la natura depauperata.
E così, ogni anno dal parco partono decine e decine di animali (spatole, cicogne, aironi…). Molti di questi, poi, ritornano anche nell’oasi, perché lì hanno trovato il loro habitat ideale: foreste di bambù, laghetti, stagni, siepi, praterie, boschetti.

Dal 1992 anche gli aironi selvatici hanno cominciato a nidificare lì. Un’impresa difficilissima. Pensate che i nostri cugini francesi è da decenni che ci stanno provando… senza risultato.

Oltre a quelli selvatici nel parco faunistico vivono anche tantissimi altri animali (oltre 100 specie, alcune molto rare).

Il dott. Harry Salamon mi stava deliziando con tutti questi racconti, quando un veterinario è venuto a chiamarlo per un intervento urgente su un animale.
E così è andato via. Avrei voluto salutarlo, avrei voluto continuare la chiacchierata, ma non mi è sembrato il caso di disturbarlo ancora, era già stato così gentile e disponibile…

Abbiamo ripreso il nostro tour.
In quell’oasi tutto è incredibilmente naturale, vivo, vero. Gli stagni con i fenicotteri rosa, i canneti con le anatre selvatiche, alberi altissimi con intere famiglie di pappagalli verdi che svolazzano qua e là. Anche gli alberi caduti,con muschi e licheni che ricrescono su, sono lasciati come in natura.  E non è difficile capire il perché uccelli e pesci di ogni tipo abbiano deciso di popolare questo minuscolo paradiso.

Ci sono grandi voliere con punti di osservazione. Da qui è possibile guardare, senza disturbare, i vari animali e, se si è fortunati, assistere anche alla riproduzione delle specie.

Noi abbiamo sorpreso due tartarughe giganti in amore.

Marco: “Mamma, ma guarda quella tartaruga che versi strani che fa, come si sforza, con quanto impegno e fatica cerca di salire sopra all’altra!
Quanto è stupida, non si rende conto che è una tartaruga e che non ce la può fare?
E poi perché quella che sta sotto non si lamenta, non la caccia via?

E io: “E’ vero Marco, quella tartaruga non sa proprio quello che fa”

Luca, con il suo vocione, ha aggiunto: “Ma non è stupida, è furba! Se riesce a salire… si fa trasportare dall’altra senza fare fatica!”

Nel parco c’è anche un’ampia area tropicale dove vivono tucani, colibrì, farfalle, bradipi, coccodrilli, piranha, rane blu…
Abbiamo assistito anche al volo dei rapaci. C’erano quelli diurni, quelli notturni, quelli d’alto volo. Ovviamente mio marito non ha perso l’occasione per braccare e chiacchierare con la falconiera. E Luca ha anche indossato il guanto di pelle sul quale si è posato un barbagianni.

E’ il parco faunistico più fotografato d’Europa. E anche sabato c’erano tante persone munite di macchine fotografiche potenti, professionali, appostate in religioso silenzio e in osservazione.

Noi avevamo un piccolo fotografo, ma molto appassionato: Marco, che con la sua macchina fotografica ha immortalato qualunque cosa. Avrà scattato più di 200 foto (quelle che vedete sono quasi tutte sue!). Alcune sono venute un po’ mosse perché a suo dire, gli animali non si mettevano molto in posa!

Non sono mancati neppure momenti di panico. Il nostro “fotografo ufficiale”, per colpa mia, ha vissuto 15 minuti di puro terrore. Nel bar del parco c’è un angolo con i gadget e le cartoline. Lui per scegliere la sua cartolina-ricordo ha posato la macchina fotografica su un tavolo. Senza che se ne accorgesse l’ho presa e l’ho messa in borsa. Ovviamente non gli ho detto nulla. Siamo usciti. Ci siamo incamminati e lui ha preso il borsello che aveva appeso al collo, ma dentro non c’era più la macchina fotografica. E’ diventato pallido. Si è fermato. Era disorientato.
Poi si è ricordato che l’aveva posata sul tavolo ed è tornato indietro di corsa. Ma ormai non c’era più. In quel momento ha realizzato che l’aveva persa. Aveva perso la sua macchina fotografica, tutte le sue foto, i suoi ricordi dell’estate e allora si è lasciato andare in un pianto disperato. Singhiozzava…
A quel punto il padre gliel’ha restituita, dicendogli che era stato fortunato perché l’avevo presa io, ma avrebbe potuta prenderla chiunque altro.
Ha capito la lezione, non si è più separato dalla sua macchinetta blu!

Siamo rimasti nel parco praticamente fino all’ora di chiusura.

E’ difficile mettere nero su bianco le emozioni che abbiamo provato.

Vi dico solo che mentre stavamo uscendo Marco ha detto: “Mamma ma tutto questo è un sogno?”
E io: “No, è tutto vero!”
Lui: “Allora se è tutto vero promettimi che ci torneremo presto!”

Il grande regista Ermanno Olmi, visitando l’Oasi ha detto: “E “il giardino dell’Eden” dove l’uomo torna in comunione con la natura.
Secondo me non c’è frase che possa descrivere meglio questo luogo.

Finisco con un piccolo appunto: se decidete di andare, non sperate di trovare tante indicazioni stradali. Quest’Oasi, seppur preziosa, è poco pubblicizzata.
E’ meglio che impostiate il navigatore: Sant’Alessio con Vialone, Via Cadorna 2 (Pavia).

E buona passeggiata!

Ps. c’è anche un sito: www.oasisantalessio.org

 

 

 

13 risposte a “Un angolo di paradiso alle porte di Milano: l’Oasi di Sant’Alessio

  1. @Maria Due sabati fa siamo stati in un posto simile, si chiama “La Torbiera” ed è ad Agrate Conturbia, in provincia di Novara. C’è un grande lago al centro con pellicani, cigni ecc. e tutto intorno si sviluppa un bosco con una ricchissima vegetazione dove si possono ammirare molti animali, la maggior parte (esclusi i felini, ovviamente) liberi, tant’è che può capitare di non riuscire a verderne alcuni. Noi ad esempio non siamo riusciti a vedere il tapiro e per vedere il panda minore (troppo carino) abbiamo dovuto fare 2 giri. Abbiamo passeggiato in mezzo ad un gruppo di daini xkè ti vengono vicino, non hanno paura, abbiamo visto tartarughe, castori, gatti selvatici, capibara con i piccoli, lupi e tanti altri.
    I fenicotteri invece li avevamo visti a Le Cornelle…sono meravigliosi….

  2. Caspita Maria, ne ho sempre sentito parlare ma non ci siamo mai stati ma tu mi hai convinto !!! conto di andarci presto !!!! Anche a Carugate c’è una piccola oasi WWF dove di tanto in tanto organizzano eventi e laboratori. Noi abbiamo visto la tosatura delle pecore, fatto il formaggio e il burro. E poi ci sono le arnie delle api, lo stagno etc. è sempre aperta e gratuita, vale la pena andarci ogni tanto !

  3. Ciao @Maria e @Tutte è da un po’ che non scrivo ma vi seguo sempre 🙂

    Questa oasi è davvero un posto incantevole, peccato che sia lontano, ma non certo impossibile da raggiungere in futuro. Mio figlio ama la natura e osservare gli animali. Da noi ci sono diversi parchi molto belli con animali e natura rigogliosa, ma non come l’Oasi di Sant’Alessio che accoglie specie animali così diverse e rare. Da tenere assolutamente presente.

  4. @Maria: che posto meraviglioso…e’ proprio vero che l’Italia e’ cosi’ bella ed abbiamo dei luoghi magici vicini e a volte nemmeno lo sappiamo. basta informarsi un po’ e poi andare alla scoperta…
    Noi lo facciamo ogni week end perche’ stare in mezzo alla natura e’ l’esperienzapiu’ bella a tutte le eta’!
    Ti ho scritto anche su FB che Marco visto da dietro e’ identico a Fede…impressionante…tutti e due mori tutti e due alti e snelli…Marco e’ stato bravissimo a fotografare tutto , davvero bravo per la sua eta’

  5. Ciocco73: organizziamoci è a 10 minuti da casa nostra!!! e belissimo noi siamo stati anno scorso ma forse jacopo era troppo piccolo per apprezzare quest’anno infatti vogliamo riotrnarci ma c’è ne sempre una!! Maria se mi avvisavi ci incontravamo!!!!!! dai alla prossima!!!

  6. @maria:come al solito i tuoi racconti sono fantastici e rendono perfettamente l’idea di ciò che stai raccontando. Peccato essere abbastanza lontana da questa meraviglia di posto…semmai dovessimo capitare da quelle parti una visita la faremo volentieri=)=)

  7. penso che questa primavera potrei proprio andarci con Luca e Fabio. prima no, anche per i problemi di allergia di Luca (questa non è la stagione per lui per fare passeggiate nei boschi :'( )
    cmq mi sono ricordata che mia mamma ci deve essere andata qualche anno fa con la scuola e me ne aveva parlato bene (è stato due anni fa che me ne ha parlato xchè alla scuola di Luca avevano fatto una gita in un parco e avevano invitato a non mandare i bimbi più piccoli, così Luca non ci era andato)
    bravissimo il tuo fotografo e fortissimi il tuo Marco e Luca con il loro scambio ingenuo di battute…

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