Viva la Mamma

Litigio in spiaggia tra bambini: che fare?

bambini mareVostro figlio sta giocando allegro e tranquillo in spiaggia. Si sta divertendo con un bastone. Ma ad un certo punto un altro bambino gli “scippa” il legnetto.
Lacrime e disperazione. Voi come vi comportate?
Intervenite? Lasciate che i bambini se la sbrighino tra loro? Chiamate in causa gli altri genitori?

Oggi con la dottoressa Santarelli esaminiamo un caso simile.
La nostra Psicologa ci racconta come hanno reagito i genitori di questi due bambini e come, invece, avrebbero dovuto reagire.

Devo dire che è una lettura molto interessante e che mi ha fatto riflettere.
Manco a dirlo, io avrei reagito esattamente come non si dovrebbe!

Dott.ssa Francesca Santarelli

“Sono tornata da poco dalle vacanze al mare e, per tornare da subito operativa, ho pensato di condividere con voi un episodio di litigio fra due bambini che ho osservato in spiaggia mentre stavo prendendo il sole.

La dinamica è stata la seguente: un bambino di circa 9 anni aveva piantato nella sabbia un bastoncino che segnava il punto di partenza e di arrivo di una corsa e chiedeva alla madre di dargli il via per poi partire fino agli scogli e ritornare al punto di partenza.

Ad un certo punto, un altro bambino di circa 10 anni ha preso il bastoncino per giocare per conto suo. Il primo, non appena si è accorto dell’accaduto si è arrabbiato tantissimo e si è messo a piangere e a gridare.
La mamma del primo bambino ha accolto il figlio e con tono calmo ha cercato di consolarlo dicendogli che il bambino voleva solo giocare, mentre l’altra mamma si è alzata in piedi molto arrabbiata per rimproverare il figlio di cio che aveva fatto e ha preteso  che andasse a chiedere scusa all’altro bambino che stava piangendo.

Immagino sia scenari che conoscete bene! O a cui avete assistito piu di una volta, che sia stata da una parte o dall’altra dei due protagonisti….

Ecco, vi ho raccontato questo episodio per fare insieme a voi una riflessione su situazioni simili, cosa che ho fatto dentro di me mentre osservavo queste due mamme e i loro bambini.

L’intervento della prima mamma lo ritengo esser stato adeguato per una prima parte, ma carente nella seconda. Mi spiego meglio. Inizialmente, infatti, ha accolto il figlio in lacrime e ha cercato di consolarlo rimanendo calma e disponibile e dando quel conforto di cui il figlio aveva bisogno. Ha cercato, inoltre, di far riflettere il figlio sulle esigenze dell’altro bambino, ma avrebbe potuto concludere il suo intervento chiedendo al bambino di pensare a cosa si sarebbe potuto fare per risolvere il problema, aiutando così il figlio a non vivere passivamente le situazioni, ma a trovare soluzioni creative ai conflitti, ovviamente rispettose dell’interlocutore.

Idem l’altra mamma è stata molto brava a far capire al figlio che aveva sbagliato e a mandarlo a chiedere scusa, ma ovviamente può accadere che egli si rifiuti di farlo, soprattutto se è abituato all’intervento della madre. Occorre, quindi, non forzarlo ma suggerirgli questa via ogni volta che accadono conflitti. Si tratta, infatti, di un allenamento finalizzato all’autonomia relazionale. Se il bambino sente la fiducia dei sui genitori, prima o poi imparerà ad avere fiducia in sé stesso.

.Quando accadono litigi tra bambini frenate la tendenza ad intervenire ma aiutare i bambini a riflettere sull’accaduto, sulle proprie emozioni e intenzioni, e su quelle degli altri, aiutandoli a “sbrigarsela da soli”. Non significa abbandonarli ma accompagnarli ad una autonoma gestione delle relazioni rinforzando la loro autostima e il loro pensiero creativo

 

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

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