Il piccolo Cooper, di appena 22 mesi, era legato al seggiolino nel sedile posteriore dell’auto dove è rimasto per sette ore sotto il sole mentre il padre, Justin Harris di 33 anni, era andato al lavoro. Al rientro in macchina si è accorto
della ‘dimenticanza’ solo dopo qualche minuto che aveva ripreso la guida, accorgendosi della presenza, ormai senza vita, di suo figlio. Una tragedia che ne ricorda altre simili, anche in Italia, a fronte della quale il giudice sembra essere molto duro”.
Quando ho letto questa agenzia ho pensato: “E questa si chiama giustizia?”
Gli americani sono avanti per tante cose, ma per altre…
Quel padre, per quanto io possa immaginare, sta già scontando la sua pena, soffrendo per il resto della sua vita. Una parte di lui è sicuramente morta, insieme a quel piccolo, sangue del suo sangue…
Di bambini dimenticati in auto ne abbiamo già parlato in passato.
E’ sempre stata una mia grande paura.
Inutile dire: “Ma come è possibile! Come si fa a dimenticare il figlio in auto…”
Io sono certa che potrebbe capitare a tutti, nessuno escluso, dalla più amorevole delle mamme, al migliore dei papà.
La fretta, la routine, lo stress, il lavoro, i mille pensieri, una telefonata del capo al momento sbagliato, pressioni varie. La vita, spesso assurda che conduciamo, sempre al limite ci può giocare brutti scherzi. Basta un nulla, il cervello va in corto circuito, si resetta male e … la fine della storia la conosciamo.
Quei genitori a cui è successa questa disgrazia (perchè di disgrazia si tratta!) porteranno questo pesante fardello sulle loro spalle per tutto il resto della loro vita.
La pena di morte… non si può neppure commentare!
Non so cosa ne pensate voi, ma questa notizia per me è semplicemente FOLLE!