Si prova un terribile senso di impotenza.
E poi, almeno nel mio caso, mi sono posta mille domande: sarà successo qualcosa a scuola? Qualcuno gli ha fatto del male? Ha litigato con qualche bambino? Qualcosa lo ha spaventato?
Oggi con la psicologa amica parliamo proprio di questo argomento: gli incubi notturni. Possiamo fare qualcosa per evitarli? E per consolare il bambino?
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Francesca Santarelli:
“Qualche giorno fa è venuta da me in studio una mamma per chiedermi un parere riguardo al suo bambino di 6 anni. Mi ha raccontato che suo figlio da qualche tempo si sveglia di notte improvvisamente urlando e singhiozzando.
Questo è un problema che molto spesso preoccupa i genitori, che si sentono impotenti e dispiaciuti nel vedere il loro bimbo cosi spaventato nel sonno e alcuni di loro devono affrontare e sopportare spesso fastidiosi risvegli notturni.
Il bambino si sveglia improvvisamente, gridando e piangendo disperatamente. Ai genitori che accorrono, racconta tra le lacrime il brutto sogno che lo ha spaventato. A volte, invece non risponde e, in preda al terrore, emette frasi sconnesse come se non fosse cosciente.
Dopo 5-10 minuti si calma e si addormenta. Di solito si tratta di bambini dai 2-3 ai 6-8 anni di età.
A quella età i nostri cuccioli hanno tanti piccoli problemi: momenti di conflittualità con i genitori, momenti di separazione, frustrazione da parte di compagni più aggressivi, scoppi di ira di fronte alle contrarietà o alle regole imposte e, parallelamente, sensi di colpa per le proprie “cattiverie”, in realtà solo immaginarie o purtroppo insinuate nella loro mente dagli adulti (“Sei cattivo!”, “Non ti voglio più bene”, “Ti mando via”).
Questi incubi notturni rispecchiano le loro fantasie e i conflitti interiori che si proiettano nel sonno! Quindi in realtà la cosa brutta, il mostro che insegue questi bambini nel sonno è il loro impulso aggressivo che ritorna e di cui si sentono inconsciamente colpevoli.
Si tratta di un fenomeno fisiologico, espressione di una normale tappa dell’evoluzione del pensiero infantile. I genitori devono tranquillizzare il bambino aiutandolo ad addormentarsi serenamente, rassicurandolo con tante coccole! Purtroppo questo è l’unico modo che si ha a disposizione in questi casi per aiutare i propri figli a superare un momento difficile del loro sviluppo. Con il trascorrere del tempo il bambino diventerà più sicuro di sé, meno timoroso, più equilibrato ed avrà superato questi fenomeni che vengono definiti pavor nocturnus.”
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com