Viva la Mamma

Il tempo della prima gita di scuola

“Ogni tempo arriva e ogni scarpetta diventa scarpone” mi ripeteva sempre mia madre per farmi capire che la vita è una come una ruota che gira, e gira per tutti. Ogni cosa arriva. Ogni tempo arriva.

E per Marco è arrivato il giorno della prima gita di scuola. La prima gita senza di me!

La meta? Una cascina della bergamasca

Ogni bambino doveva portare con sé un cambio e il pranzo a sacco.

Negli anni passati, o meglio al nido, eravamo noi mamme ad accompagnare i piccoli in gita. Alla materna non mi pare ne abbiano fatte. O comunque non mi ricordo di averlo accompagnato all’autobus!

Alle elementari, invece, sono grandi e quindi devono andare da soli. O meglio, accompagnati dalle maestre.
Per fortuna quelle di Marco sono meravigliose, tre angeli custodi!

Stamattina tutti in fila indiana, zaino in spalla, sono saliti sul pulmann.

Che strano effetto vederli andare via. E noi genitori tutti giù, con le mani alzate a salutarli.

“Marco sei felice che vai in gita?” Gli ho chiesto ieri, mentre eravamo in macchina e tornavano a casa dopo tre giorni passati al mare.

Lui: “Ma non è la prima gita. Siamo già andati tante volte con l’autobus: al museo, al cinema, a fare laboratori”.

E io: “Ma non è la stessa cosa, oggi starete via tutto il giorno, mangerete panini e focacce tutti insieme all’aperto….”

Lui: “Vabbè, qual è la differenza? Anche alle feste mangiamo panini e focacce tutti insieme all’aperto!”

“Entusiasmo da vendere!” gli ho risposto sorridendo.

Poi ho guardato mio marito e gli ho detto: “Tu sai che siamo in allarme, vero? Arriveremo a casa non prima delle nove e mezza di sera. Tutti i negozi saranno chiusi. Domattina alle 8.00 Marco dovrà essere pronto con il pranzo a sacco nello zaino. Che gli prepariamo se a casa non abbiamo nulla?”

Mio marito: “Abbiamo sempre improvvisato, lo faremo anche domani. Tanto… per quel che mangia tuo figlio gli basta anche un pacco di cracker”

Stamattina alle sette e cinque minuti primi sono uscita e sono andata dal panettiere. Ho comprato panini freschi e morbidi, prosciutto crudo e focaccia.

Alle otto eravamo stranamente puntuali fuori dalla porta.

Ora è lì, nella cascina. Speriamo abbia mangiato qualcosa!

Stasera mi racconterà!

🙂

 

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