Ma faccio un passo indietro. Nei giorni scorsi, a scuola, Luca ha faticato tanto (almeno questa è la sua versione): ha realizzato un lavoretto per il papà e ha imparato una poesia.
“Mamma è una sorpresa per papà”.
“Ok, va bene, ma io sono la mamma, a me la puoi dire! Dai, fammi sentire cosa stai imparando”
Non la ricordava tutta e neanche bene. Un po’ la inventava, un po’ la cambiava. Un po’ rideva. Ma una frase era chiara: “Al mio papà dog”.
“Luca sei sicuro che è così? Può essere mai che dai del “cane” al papà?”
E lui: “Sì, è così”
Ieri sera, finalmente, ha consegnato il suo splendido regalo al papà: una bottiglia di spumante d.o.c disegnata su un cartoncino verde. Su un lato c’è il disegno che Luca ha fatto per il papà. Sull’altro lato la poesia:
“Al mio papà d.o.c
Papà, ti devo dire una cosa importante,
non ridere sai, è interessante.
Per la tua festa ti regalo una bottiglia.
Ma ricorda… sono io la tua meraviglia!
E se qualche volta ti prende la malinconia,
pensa a me
e ti torna l’allegria!
Ti voglio bene papà…”
Che dire… ho provato un vero, profondo, intimo senso di invidia: era così bello Luca mentre diceva la poesia al papà!
Ho immortalato tutto con il cellulare e sono orgogliosa di me stessa: dopo sei anni, questo è stato il primo anno in cui non ho pianto! In genere mi sciolgo davanti a queste scene.
E Marco? Lui ormai va a scuola e lì non fanno lavoretti, ma ha portato anche lui il suo bel regalo per il babbo:
“Papà, oggi ho preso due ‘ottimo’ e un ‘lavoro finito in tempo’. L’ho fatto per te, per la tua festa”
Queste sì che sono soddisfazioni 🙂
E io? Anch’io ho fatto la mia parte: ho comprato 4 zeppole. Erano buonissime…