Buon San Valentino a tutti!

Oggi è la festa degli innamorati. E allora auguri a tutti quelli che si vogliono bene!

Non sono tipa da “micio micio bau bau”, tutta coccole e fusa. Per cui non vi intratterrò con frasi melense ad alto tasso zuccherino, ma con una bella storia (o quasi).

Ieri il il presidente della repubblica polacca ha consegnato, tra rose e champagne, una medaglia ad una coppia di sposi. Lei, Filomena, è una signora di 94 anni. Lui, Wiktor, ne ha ben 101. Non sono i più longevi del Paese, ma quelli che stanno insieme da più tempo. Pensate che hanno festeggiato il loro 75esimo anniversario di matrimonio.
Sono marito e moglie da tre quarti di secolo!
Il loro primo incontro è avvenuto prima ancora dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Ma qual è il segreto o la ricetta per la una lunga vita in due? Continua a leggere

Il tronco degli alberi nei disegni degli adulti: l’IO.

Anche questa settimana siamo arrivati all’appuntamento con la grafologa Candida Livatino.
La volta scorsa abbiamo esaminato il disegno degli alberi fatti dagli adulti.
Abbiamo imparato che proprio l’albero rappresenta la nostra anima. La chioma, in particolare, il modo che abbiamo di relazionarci con gli altri. Il tronco invece il nostro IO.
Oggi vedremo nel dettaglio questa seconda parte. C’è chi disegna il tronco stretto e lungo, chi corto, chi largo, chi con il nodo, chi invece lo disegna proporzionato. Ogni dettaglio ha un significato diverso.
Ci svela tutto Candida Livatino.

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Per il 33% dei giovani la figura che conta è la mamma

Il tempo passa, le generazioni si susseguono. Cambiano le mode, cambia la tecnologia. Cambia anche il clima. Ma una cosa rimane ferma, anzi un punto fermo: la mamma.
La mamma è sempre la mamma e di mamma ce n’è una sola. Si potrebbe dire usando le solite e ripetute frasi fatte.
E anche nell’era dei social network, della digitalizzazione, della condivisione di tutto e di tutti, un giovane su tre ha come figura di riferimento la mamma.
E’ la persona con la quale è più facile confrontarsi per per parlare di sè; meglio di amici o fidanzati ma anche più’ vicina rispetto alla figura del papà, punto di riferimento solo per il 9% dei giovani.

E’ quanto emerge da un’inchiesta realizzata nell’ambito del Rapporto Giovani, la ricerca dell’Istituto Giuseppe Toniolo sui giovani dai 18 ai 30 anni. Continua a leggere

Il ruolo del padre? Ricordare alla madre di essere anche partner oltre che madre!

Dopo la nascita di un bebè, il rapporto, il feeling che si crea tra madre e figlio è magico, speciale. Un filo diretto che sembra quasi indissolubile, totale, avvolgente…  potremmo continuare all’infinito.
Ma in tutto questo, che ruolo ha il papà? Comprensivo, collaborativo…

Sì. Ma il suo compito è anche quello di ricordare alla neo-mamma che è non solo madre, ma anche partner.

Di questo oggi ci parla la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

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I complimenti “velati”

San Valentino è ormai alle porte.
E giusto per farmi un complimento anzitempo, quel simpaticone di mio marito ieri sera mi ha detto:
“Sei la mia Fiona. Sì da oggi in poi ti chiamerò così!”
Io: “Fiona?”
Marco e Luca se la ridevano a crepapelle.

“Mi stai paragonando a Fiona May,  caro?”, gli ho chiesto alzando il sopracciglio sinistro (cosa che faccio involontariamente quando mi compiaccio allo specchio. Insomma ormai rare… rarissime, rarerrime volte!)

E lui: “No, veramente alla principessa Fiona!” Continua a leggere

L’epidurale allunga (e di molto) il tempo del travaglio

Durante il parto epidurale sì o epidurale no?

Una bella domanda per cominciare la settimana, non trovate?
Durante il corso pre-parto, in genere, dedicano un’intera lezione a spiegare quali sono i rischi e quali possono essere i vantaggi di questa forma di anestesia e anche gli eventuali strascichi post parto (che non sono poi così rari o banali)

Ma oggi, prima di dare una risposta, bisogna anche considerare l’ultima scoperta che è stata fatta in merito: l’epidurale è vero che riduce il dolore del parto, ma potrebbe allungare il travaglio fino a quasi tre ore.

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L’albero negli scarabocchi degli adulti

Oggi torniamo a parlare di disegni con la nostra grafologa Candida Livatino.
Ma non dei disegni dei piccoli artisti, ma di quelli che facciamo noi adulti. In particolare oggi esaminiamo “l’albero” che rappresenta il nostro mondo interiore. Insomma la nostra anima.

Prima di continuare a leggere vi prego di prendere carta e penna e di disegnare un bell’albero.

Fatto? ( mi sento un po’ il conduttore di Art Attack :))

Ora scoprite un po’ com’è il vostro IO.

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E ci risiamo… Altro giro… Altra corsa!

“Maria, perché tutte le volte che ti sento parlare mi passa la voglia di avere figli?”

Questa è stata la bella domanda che mi ha rivolto il mio collega dirimpettaio quando mi ha vista sbottare per l’ennesima volta!

“Entra nel club… e poi ne riparliamo”, gli ho risposto.

“In ogni caso- ho aggiunto-  se non hai nonni vicini, uno stipendio da re, eccetera eccetera… pensaci tre volte. E se ne fai uno, pensaci 10 volte prima di fare il secondo perché i problemi non raddoppiano, ma aumentano incredibilmente e in modo esponenziale!”

“Sei la voce dell’ottimismo oggi, come dire “Viva la mamma!”, ha commentato un’altra collega vicina sorridendomi.

E io: “Dopo aver devoluto buona parte del mio stipendio in aiuti vari per malattie bimbi il mese scorso, martedì avevo tirato un sospiro di sollievo pensando: per questo mese ho già dato. E invece, evidentemente, ho dato poco visto che oggi mi hanno chiamata da scuola dicendomi che Marco ha la febbre”.

Dovrò telefonare alla pediatra, ma vedo già lo streptococco dietro l’angolo…

Questo significa antibiotico, assenze a scuola… eccetera, eccetera, eccetera.

Non ce la posso fare!  Continua a leggere

L’iscrizione a scuola: c’è tempo fino al 28 febbraio


L’anno scorso, di questi tempi era l’argomento principe a casa mia: l’iscrizione del piccolo alla materna e del grande alla prima elementare.
Sulla materna, a dirla tutta, non ci siamo fatti grossi problemi, abbiamo mandato il piccolo nella stessa scuola frequentata dal fratello.

Sulla scuola elementare la scelta è ricaduta su quella più vicina a casa e frequentata dai bambini del quartiere. E devo dire che è stata la scelta migliore, almeno dal punta di vista logistico. (Dal punto di vista scolastico è troppo presto per esprimere un parere!).
Marco va a scuola da solo con il piedibus tutti i giorni.
Lo saluto sulla porta di casa, lui scende, io lo guardo dalla finestra, lui aspetta l’arrivo del piedibus e si incammina con i suoi compagni.
Tre adulti, genitori dei bambini, a turno ogni giorno accompagnano i bambini. Una volta a settimana tocca anche a me.
E devo dire che è una bella esperienza per lui e una grande comodità per me!

Ma sto divagando, ero partita dalle iscrizioni, che anche quest’anno si fanno ONLINE.

Lo scorso anno, almeno nei primissimi giorni, ci furono diversi problemi tecnici. Quest’anno invece, il ministero dell’Istruzione ha riferito che non ci sono ostacoli di sorta.
“Le iscrizioni online stanno andando molto bene e ce ne sono già 300 mila confermate, molte più
dell’anno scorso. Le famiglie italiane hanno imparato che questo è un adempimento che si deve fare online”, ha affermato il ministro Maria Chiara Carrozza. Continua a leggere

Quando i bambini fanno fatica a socializzare, i consigli della psicologa

Dott.ssa Francesca Santarelli

Oggi con la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, affrontiamo un argomento per me molto importante, forse perché mi tocca molto da vicino: “Quando i bambini fanno fatica a socializzare“.

Devo ammettere che fa veramente male vedere il proprio figlio “escluso” dal gruppo o comunque non accettato con entusiasmo dai suoi compagni. A me è successo con Marco.
E mi sono resa conto che la cosa lo ha fatto soffrire.

Ma in questi casi bisogna intervenire in qualche modo o bisogna lasciar correre? E’ meglio che imparino da subito a conquistarsi il rispetto e la stima dei compagni oppure è meglio aiutarli per non fargli perdere fiducia in se stessi?

Io non sono intervenuta. Ho lasciato che risolvesse i suoi problemi da solo. E ho visto nei suoi occhi quell’entusiasmo, quella soddisfazione quando  tornando a casa un giorno mi ha detto: “Sai che A. mi ha detto che siamo di nuovo amici?”.
Ma in ogni caso vedo che fatica a integrarsi bene.

Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere