“I bambini hanno perso creatività perché sono meno liberi nel gioco rispetto ai loro genitori.
I piccoli del nuovo millennio sono impegnati in troppe attività strutturate dagli adulti; non possono giocare liberamente tra loro come si faceva una volta.
E’ quanto spiega in un’intervista lo psicologo Peter Gray del Boston College citando lo studio sul Creativity Research Journal di Kyung Hee Kim del College of William and Mary in Virginia che ha analizzato i punteggi totalizzati ad una serie di test per misurare la creatività (Test di Torrance sul pensiero creativo).
Kim documenta il costante declino della creatività nei bambini nelle ultime 2-3 decadi: iniziato tra 1984 e 1990, il declino è poi continuato senza posa.
I bimbi sono divenuti meno espressivi, meno energici, meno loquaci, carenti di senso dell’umorismo e immaginazione, meno non convenzionali e vitali e meno capaci di vedere le cose da una prospettiva differente. Tutti gli aspetti della loro creatività sono in forte crisi, anche il più importante, il cosiddetto indice di elaborazione creativa, che testa la capacità di partire da una certa idea e creare a qualcosa di nuovo”.
Sinceramente non sono molto convinta della bontà di queste affermazioni.
E’ vero, i nostri figli sono dei nativi digitali e per loro manovrare pc, tablet, smartphone, e aggeggi vari è molto più istintivo e intuitivo rispetto a noi.
Ma basta fissare dei paletti, limitare il tempo da trascorrere davanti ai vari monitor, per liberare la loro fantasia.
I miei due monelli giocano moltissimo con i travestimenti. Indossano qualsiasi capo, qualsiasi cosa, fingendo di essere fantastici supereroi arrivati da chissà dove! E’ uno spasso vederli (vabbè dopo un po’ si menano con spade finte e tutto il resto, ma questa è un’altra storia!).
Basta una spada, un mantello e uno scudo per cominciare l’avventura.
Io credo che sia anche un nostro compito stimolarli e liberare la loro creatività.
A Natale la mia fantastica vicina ci ha regalato delle schede. Sono dei cartoncini con diversi personaggi e disegni in sequenza. Ognuno deve costruire uno storia utilizzando questi personaggi.
Sono sincera, le mie storie non sono fantastiche. Alla fine racconto sempre o quasi le stesse cose. Io non ho mai avuto fantasia da vendere.
Le favole che racconta Marco, invece, sono da registrare e trascrivere. In questo… ha preso tanto dal suo papà 🙂
Luca… beh! Lui per lo più ascolta e fa lo sfascia giochi e quando si cimenta nelle storie, dice cose che non hanno né capo, né coda!
Andrò sicuramente controcorrente, ma io cerco sempre e comunque di spingerli verso i giochi manuali e di frenare quelli virtuali.
Avranno tempo per perdersi nei vari Candy Crush!