Mamma e papà litigano….e lo sviluppo dei figli ne risente

Oggi con la Psicologa Amica torniamo a parlare di coppie in crisi e di figli. Un tema tanto diffuso quanto doloroso.
La domanda alla quale la dottoressa Francesca Santerelli cercherà di rispondere è: “Quanto può incidere sullo sviluppo del bambino la separazione dei genitori?”

Le reazioni dei bambini potrebbero essere diverse e molto dipende dalla loro età, dal rapporto che hanno con i genitori e da come questi gli fanno vivere questa esperienza.

Quando la crisi della coppia diventa insostenibile per entrambi i partner, la conseguenza naturale è spesso la separazione. La disgregazione familiare è un evento intrinsecamente stressante sia per i genitori che per il bambino in quanto comporta uno sconvolgimento dell’ambiente di vita e una ridefinizione di ruoli e compiti all’interno della famiglia. Soprattutto per un bambino piccolo, l’allontanamento di un genitore può essere vissuto come irreversibile e dare origine a sentimenti di perdita e di abbandono.

Indubbiamente, l’età in cui si verifica la disgregazione familiare influenza il modo in cui il bambino la affronta e come vi si adatta. I bambini molto piccoli, pur reagendo ai cambiamenti con specifiche strategie per affrontare l’angoscia, possono essere particolarmente vulnerabili proprio per la giovane età; è infatti molto difficile per un bambino al di sotto dei tre anni comprendere pienamente quello che sta succedendo.

Gli studi di alcuni miei colleghi sul tema, hanno riscontrato nei bambini piccoli risposte comportamentali differenziate per età, in relazione all’esperienza della disgregazione familiare: mentre i bambini tra i due e i tre anni manifestavano comportamenti di tipo regressivo, con pianto e irritabilità, i bambini con un’età compresa tra i tre e i quattro anni apparivano prevalentemente confusi, temevano di perdere anche l’altro genitore e interpretavano la separazione come un atto ostile nei propri confronti, sentendosi al tempo stesso invasi dal senso di colpa.

Occorre considerare, inoltre, che solo in rari casi il bambino è mantenuto al di fuori della discordia, in realtà molto spesso vi partecipa, attivamente o passivamente.

La conflittualità e la disgregazione possono provocare sentimenti penosi di ansia e angoscia che risultano difficili da elaborare per un bambino piccolo: spesso egli può reagire ad un conflitto parentale acuto lamentandosi per dolori “inesistenti”, manifestando difficoltà a trattenere l’urina o producendo un vero e proprio disturbo psicosomatico, nel tentativo di richiamare l’attenzione su di sé.

Bisogna inoltre considerare che quanto più il conflitto tra i genitori è acuto, tanto meno essi saranno disposti ad aiutare il bambino ad affrontare il dolore della separazione. Un genitore che sta vivendo la disgregazione del suo matrimonio può essere assorbito dalla problematiche connesse al cambiamento verificatosi nella sua vita piuttosto che porsi come un sostegno affettivo nei confronti del figlio.

Anche le caratteristiche del temperamento del bambino possono avere un ruolo importante in queste situazioni stressanti, sia per quanto riguarda le sue reazioni agli eventi, sia nel modellare il comportamento dei genitori; il carattere del bambino contribuisce a determinare il suo adattamento alla situazione e la sua capacità di recupero.

E’ importante rilevare che se, prima della disgregazione familiare, si era instaurata una buona relazione tra genitori e figli ed era avvenuta un’adeguata strutturazione del carattere del bambino, le conseguenze della separazione possono avere effetti che tenderanno a svanire nel giro di qualche anno.

Esiste un’estrema variabilità clinica nei disturbi che i bambini possono sviluppare come conseguenza alla disgregazione familiare. Si possono osservare lievi disturbi comportamentali oppure eccessi di angoscia, episodi anoressici o di insonnia e stati depressivi. Sono spesso presenti disturbi che riguardano l’espressione delle emozioni e lo sviluppo sociale.

In conclusione, la gamma di intensità e di durata delle reazioni infantili di disagio è molto ampia e dipendente da un complesso insieme di elementi: in alcuni casi per i bambini la separazione rappresenta “il male minore”, specie se è stata preceduta da un’accesa e lunga fase di conflittualità. In queste situazioni, la separazione fisica dei genitori può contribuire a creare dei miglioramenti.

Indubbiamente, un ruolo centrale è da attribuire alla capacità dei genitori di continuare a funzionare come “genitori” indipendentemente dalla capacità o dall’incapacità temporanea o definitiva di funzionare come coppia, compito non sempre facile specie in situazioni di conflitto.

17 risposte a “Mamma e papà litigano….e lo sviluppo dei figli ne risente

  1. Tutto vero quello che dice la dott.ssa….quanto è difficile però rispettare queste dritte soprattutto in un momento così complicato come quello della separazione.
    io credo però che la mediazione familiare possa veramente aiutare i genitori a gestire al meglio questo evento, soprattutto se ci sono figli minori di mezzo.

  2. Ciao Olivia,volevo solo dirti che invece secondo me forse fai bene ad aspettare ancora un po’….sono perfettamente d’accordo con Sere quando dice che stare insieme per i bambini non è giusto e con ginger70 che ti sprona a farti aiutare,ma credo anche che se un genitore non è pronto a separarsi la separazione sarà ancora più dura e il bambino ne risentirà ancora di più….perchè oltre a non avere più accanto fisicamente uno dei genitori avrà anche il problema di avere l’altro genitore che non è in grado di gestire la situazione perchè non ancora pronto….
    Certo,non si possono protrarre situazioni fino all’eternità….ma bisogna anche essere certi e consapevoli del passo che si sta facendo….
    Un abbraccio fortissimo!!!!!

  3. @olivia stare inseme solo per i figli non va bene.. proprio perchè loro assorbono tutto il nostro malessere anche se celato, e credimi non c’è il momento giusto per separarsi non lo sarebbe mai…
    Se però intravedi anche solo un piccolissimo barlume di speranza di sistemare le cose tieni duro e magari fatti aiutare… La famiglia unita è una cosa fantastica x cui vale la pena lottare e te lo dice chi non ce l’ha più…!

  4. ma certoc he ce la farai ma a volte una persona esterna è piu obbiettiva di noi che viviamo la cosa, poi non so quali sono le vostre cause ma da mamam e reduce pure io da un momento dic risi con il compegno ti posso solo che capire… non è facile sorridere quando in realtà vorresti piangere urlare o emglio strappare i capelli a qualcun altro! ma noi mamme siamo toste e risorgiamo dalle ceneri come l’araba fenice…il tuo bimbo è sicuramente allegro etc etc etc ma credimi loro capiscono jacopo ade sempio era sempre allegro e asereno ma poi sbottava x le cose piu impensate, mi spiace sentirti cosi e speros emrpe che una soluzione ci sia pensaci a quelloc he ti ho scritto cioè chiedere aiuto a un etserno non è una sconfitta anzi….

  5. @ ginger…sto attraversando davvero un brutto momento perchè non so cosa fare…fortunatamente i litigi in casa sono quasi inesistenti diciamo che ci azzuffiamo in telefonate fuori casa o sms…. cerco cmq di essere serena o apparire tale per il mio cucciolo e dal momento che è un bimbo sempre sorridente, allegro e burlone mi illudo che non assorba il mio umore che è plumbeo..cmq non credo molto ad un aiuto esterno nel senso che tutti i miei momenti difficili , e ti assciuro che ne sono stati tanti, li ho superati da sola..impiegandoci un pò ma cmq ci sono riuscita..ci riuscirò anche qst volta..:)

  6. CARA OLIVIA HA PROVATO A PARLARE CON UNO PSICOLOGO? PERCHè E VERO CHE X IL BENE DEL BIMBO QUESTO E ALTRO MA ANCHE LA TUA SALUTE E INTENDO MENTALE NON SOLO FISICA E’ FONDAMENTALE X LA SUA BUONA CRESCITA.
    I BIMBI SONO MOLTO RECETTIVI, NON CREDERE CHE NON CAPISCA LA TENSIONE IN CASA, X QUELLO MI SONO PERMESSA DI CONSIGLIARTI DI CHIEDERE AIUTO A UNO ESPERTO ANCHE MAGARI UN CONSULENTE MATRIMONIALE FORSE NON TUTTO è PERDUTO…

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