Siamo tutte Wonder Woman

Alla migliore amica della mia collega è nato un bimbo: Pietro.
La sua mamma andava in classe con lei, erano amiche di banco. E non l’ho mai vista agitata e in pensiero per una panza come in questo periodo. Neanche fosse la sua!
Ieri finalmente è arrivato: un fagottino di quasi tre chili e duecento grammi.
La sua mamma, almeno dalla foto che ho visto, sta bene ed ha uno sguardo radioso, felice e sereno.

La mia collega? Spaventata!

Spaventata dal racconto del parto, dall’idea del dolore e dai doveri e dalle responsabilità di mamma.

“Io no, non sarei in grado!”, mi ha detto.

“Io no cosa? A fare cosa non saresti in grado?”

“A fare un figlio”, mi ha risposto.

“Che cavolata!!”

E lei: “E se mi addormentassi e non lo sentissi la notte? E se lo facessi morire di fame?”

“Che esagerata che sei! Se sono queste le tue paure… vai tranquilla!
Per fare un figlio basta un attimo, un secondo di distrazione, e zac!
Per crescerlo, beh sì, ci vuole un po’ di più, ma è l’istinto che ti guida. La natura ha predisposto tutto, anche quello a cui tu non avresti mai pensato. Una tempesta d’ormoni si scatenerà in te, facendo riemergere gli istinti più primordiali.
Io ho sempre dormito come un sasso (e ho ripreso a farlo da pochissimo, tant’è che i miei bambini se si svegliano di notte chiamano il papà 🙂 )
Ma quando erano neonati scattavo come una molla anche ad un loro sospiro. Sentivo ogni loro movimento, anche il più lieve. Mi svegliavo prima di loro quando dovevano mangiare. E anche se passavo notti e notti senza dormire avevo tanta di quella energia…
Adesso se salto una notte di sonno, vago come uno zombie per tutta la giornata. Mi viene anche il mal di testa.
Ma non hai idea di quante notti in bianco ho trascorso quando erano piccoli piccoli: una volta il mal di pancia, una volta il raffreddore, una volta la febbre, e poi i denti… Non ci facevamo mancare nulla, ogni notte ce n’era una. La stanchezza era tanta, infinita, ma anche le energie.
Non esagero: ma secondo me tutte le neomamme, dopo il parto, si trasformano in wonder woman!
Una riserva infinita di risorse.
Un po’ come le leonesse con i loro cuccioli, disposte a tutto pur di proteggere e difendere le loro creature.

Certo, con il primo figlio la paura di sbagliare è tanta. Non sai come fare, né di chi fidarti. Ognuno ti dice una cosa diversa e tu ti senti un’incapace, un’inesperta. E quindi vivi tutto come una grande emozione, ma ti perdi nella quotidianità. Con il secondo la musica cambia. Sai già cosa aspettarti, sai già come affrontare le cose e anche se ti mancano le “prime volte”, ti godi molto di più il bambino.

In tutta sincerità neppure io mi sentivo pronta a diventare mamma. Marco è arrivato esattamente nove mesi dopo Rebby, la mia nipotina. Quando andai a trovare mia cognata e vidi com’era la vita con un neonato, guardai mio marito e gli dissi: “No, non è per me. Non sono pronta”.
Era troppo tardi, ero già incinta. E menomale!
Altrimenti Marco non sarebbe mai arrivato, e neppure Luca, e mi sarei persa l’avventura più bella, più ricca e meravigliosa della mia vita, quella di essere mamma.

Quello che ti voglio dire è che… non so se c’è qualcuna che si sente già pronta per fare il grande passo. Un pizzico d’incoscienza ci vuole. Ma poi quando arriva, quando prendi tra le braccia quel fagottino il mondo cambia in un istante. Cambiano le tue priorità. Capisci cos’è l’Amore con la A maiuscola. Un sentimento assoluto, totale, a 360 gradi. Non so spiegare. Ma io non l’avevo mai provato prima, neppure per le persone che amo di più. E’ diverso. Darei la mia vita per loro.
Ovvio, non credere che sia tutto rose e fiori, i momenti bui si attraversano. E’ dura. A volte credi anche d’impazzire e di non farcela. Ma seppure tra mille alti e bassi ti assicuro che ne vale la pena. E’ un viaggio emozionante…

Buon viaggio alla neomamma… e un benvenuto a Pietro!”

Ora che ci penso… se le neomamme sono tutte Wonder Woman… i miei poteri magici che fine hanno fatto? Dopo quanti anni si perdono?  O svaniscono?   🙂

 

46 risposte a “Siamo tutte Wonder Woman

  1. Sull’annullarsi nn sono d’accordo nemmeno io, credo sia una questione di periodi della vita. Anche noi pima delle bambine facevamo viaggi all’estero, andavamo fuori a cena + spesso, da quando ci sono loro facciamo cose diverse ma nn x questo nn abbiamo una vita sociale, continuiamo ad andare in vacanza magari in Italia, andiamo fuori a cena, + a casa di amici o amici a casa nostra che al ristorante o pizzeria, andiamo in montagna con la piccola nello zainetto, facciamo gite ai parchi, andiamo alle feste di compleanno degli amichetti della grande… insomma continuiamo ad avere una vita sociale basta un pò + di organizzazione e, come dice SilviaFede, la volontà di farlo xchè con i bambini si sa è + complicato uscire soprattutto se sono piccoli come la mia + piccola che ha 10 mesi ma noi le abbiamo abituate fin da subito ad uscire, a stare in mezzo alla gente, a dormire nel passeggino, basta avere rispetto dei loro tempi!!! Io cerco di curare la mia persona (anche se nn sono una fissata), mi ritaglio ogni tanto qualche ora di shopping, mi concedo qualcosa di carino se mi va, e qualche cenetta (in realtà poche) o una giornata alle terme con il mio maritino. Per quanto riguarda le faccende domestiche faccio ciò che riesco e quando riesco, se devo scegliere tra i lavori di casa e una giornata fuori con mio marito e le mie bambine, scelgo ovviamnete la seconda e mi concedo un piccolo (in realtà grande) aiuto x stirare pagando una signora che lo fa x me, i nonni mi aiutano con le bambine quando noi lavoriamo o se vogliamo x una serata/giornata x noi.
    Certo chi nn ha nessuno che la possa aiutare a tante cose è costretta a rinunciare e di sicuro rinuncia a qualcosa x se stessa. Quindi a volte l'”annullamento” è dovuto anche alla mancanza di aiuto…

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