Eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento con la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Oggi l’argomento è: la paura del buio.
Come possiamo affrontarla? E quali sono gli errori da evitare?
Ecco cosa ci suggerisce la psicologa:
“Arriva il momento di andare a nanna. Finalmente dopo una giornata trascorsa tra giochi e capricci il nostro bambino è nel suo lettino, ma è spaventato dall’idea di rimanere al buio.
Se proviamo a spegnergli la luce, protesta, urla, piange chiedendoci di lasciarla accesa.
Una situazione comune a molte mamme e a molti papà che si trovano ad affrontare la paura del buio dei loro piccoli e che spesso hanno dubbi e timori su come gestirla.
Quella del buio è una paura che si manifesta generalmente tra i 2 e i 6 anni di età. Fa parte del normale processo di crescita del bambino. Mentre il neonato non ha paura dell’oscurità perché è abituato a stare al buio nel ventre della mamma, a quest’età, invece, il bambino inizia a fare le prime esperienze di percezione di sé. Si accorge di avere una certa vulnerabilità. Sente la paura di essere abbandonato. Avverte il timore di perdere dei riferimenti. Inizia a percepire la sua debolezza. La paura del buio diventa così un grande contenitore nel quale far confluire tutti i suoi timori. La paura del buio, così come le altre paure, ha infatti anche una sua funzione. Per esempio se il bambino è arrabbiato con i genitori come capita spesso a quest’età, per lui la paura del buio rappresenta un contenitore nel quale riverserà la sua rabbia e l’aggressività.
A volte l’intensità della paura può aumentare in presenza di tensioni familiari, in presenza ad esempio di una madre troppo ansiosa o soffocante, in quanto il piccolo si sente meno pronto ad affrontare nuove situazioni.
Ecco qualche consiglio da seguire e gli errori da evitare per rendere il momento della nanna più sereno per tutti:
Gli errori da evitare
• Non cercare di gestire velocemente la sua paura. Spesso noi adulti quando sentiamo che il nostro bambino ha paura, cerchiamo subito una soluzione. Un errore nel quale incorrono molte mamme e molti papà. Liquidare subito la paura cosi come fare subito qualcosa, non significa aiutarlo a superarla. Nella paura bisogna starci in modo empatico. Dobbiamo insegnare ai nostri figli a gestire gli stati interni. È molto importante insegnare fin da piccoli che le emozioni non sono una tavola piatta, ma sono come il mare. A volte ci sono onde leggere altre volte forti. Ma l’importante è saper navigare nel nostro mare emotivo.
• Non obbligarlo a stare al buio: obbligarlo a stare con la luce spenta, non lo aiuta affatto a vivere la sua paura. Acquista insieme a lui magari una piccola lampada a forma di animaletto che illumini la sua cameretta da tenere accesa durante la notte. Di certo renderà la sua nanna più serena.
• Non ridicolizzare il suo timore. Dinanzi alla sua paura del buio, bisogna evitare frasi del tipo “ dai, che sei grande e grosso e non devi avere paura”. Frasi di questo tipo ridicolizzano l’emozione che prova e non lo aiutano a superare i timori che vive.
• Non ricattarlo: le frasi del tipo “se non hai paura del buio, ti premio” sono da evitare in quanto mettono il nostro bambino in una situazione difficile. Premiarlo affinché non abbia timore è sbagliato, mentre è giusto premiarlo solo nel momento in cui riesce a superare la paura.
Cosa fare
• Empatizza con la sua paura: nelle interazioni che l’adulto ha con un bambino che ha paura del buio, dovrebbe sempre empatizzare, sintonizzarsi con essa. È importante stare in modo empatico sulla paura attraverso la condivisione emotiva. Piuttosto che dire frasi del tipo “ma guarda non c’è nessun mostro!”, “ dai sei grande”, è bene dire frasi del tipo “lo vedo che hai tanto paura”, “ mamma mia, certo che è proprio brutto questo mostro”. Questa è la chiave principale per affrontare la paura dei bambini
• Racconta le tue esperienze. Per il nostro piccolo è importante avere degli esempi capaci di comunicargli che ciò che sente è quello che un tempo anche i suoi genitori o gli altri adulti di riferimento hanno sentito in passato. Nel nostro narrare, nelle nostre storie e nelle esperienze il bambino avverte, si rispecchia e si consola.
• Esorcizza la paura attraverso le favole e i giochi. Per aiutarlo a superare la paura che il buio gli provoca, provate a raccontargli un favola prima che si addormenti oppure a condividere insieme a lui dei giochi che lo aiutino a tirar fuori l’emozione che prova. Ad esempio, spingetelo a disegnare e a rappresentare su un foglio di carta che cosa gli fa paura, tagliate poi il foglio in tanti pezzi e bruciatelo insieme a lui in un vaso.
• Ricorrere a un esperto solo se… Se la paura perdura, se si nota che il bambino è pauroso in più situazioni e solo dopo aver cercato senza alcun risultato di modificare i comportamenti. Solo in questi casi è necessario consultare uno esperto. A volte basta anche un solo incontro con uno specialista e il bambino si sente rassicurato. Ciò non vuol dire portare il bambino in terapia, ma andare da un esperto che sia capace di interpretare quello che il piccolo sta provando a dirci attraverso la sua paura. Ricordiamo sempre che la paura del buio fa parte di un normale percorso di crescita e come tale va affrontato e condiviso insieme a mamma e papà.”
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com