Tata Lucia: “Non venirmi vicino con dei problemi, dammi delle soluzioni”

Tata Lucia si racconta a MattinoCinque: dalla sua infanzia difficile, al suo essere nonna adesso di 5 splendidi nipoti.

Due le frasi che mi hanno colpito.
La prima è un aforisma: “Non venirmi vicino con dei problemi, dammi delle soluzioni” (frase che ho prontamente girato al mio capo, visto che pure lui me lo ripete sempre ;))

La seconda frase è un po’ più profonda: “Quando manca una figura in famiglia è importante che l’altro faccia in modo di costruirla in positivo”.

Tata Lucia si riferiva al suo papà. Padre che lei non ha mai conosciuto. E sua madre ha fatto in modo che lei lo immaginasse come un uomo forte e orgoglioso delle sue figlie.
Ma è una frase che può essere riferita anche a tutte quelle famiglie “sfasciate”, separate, dove ognuno dei genitori trasmette ai figli un’idea negativa dell’altro.
In fondo, dice la Tata, ogni bambino diventa adulto e avrà una sua opinione. Ma lasciamoli crescere sereni questi piccoli!

32 risposte a “Tata Lucia: “Non venirmi vicino con dei problemi, dammi delle soluzioni”

  1. @Patrizia
    Forse questo messaggio non lo leggerai ma come tu hai espresso la tua opinione io ho espresso la mia. Solo per il fatto che non siamo d’accordo non vedo perche’ te la debba prendere…..

  2. @patrizia….scusa ma…credo che ci sia un equivoco!
    Assolutamente nessuna ilarità da parte mia! Non capisco davvero dove tu l’abbia “letta”, ma se ho dato questa impressione chiedo scusa perchè non era assolutamente l’intento!

    Ho ben chiarito (e NON ironicamente, ma SINCERAMENTE) che sei tu la madre, e di sicuro per tuo figlio fai la scelta giusta, e che noi abbiamo espresso la nostra opinione proprio “stuzzicate” dal fatto che anche tu l’hai fatto! Tutto qui. Scrivere (idea contraria o uguale alla tua, questo è indifferente) aveva e ha lo scopo proprio di conoscere come sono variegate le piccole grandi questioni dei nostri figli!
    Anche perchè (a me è capitato!!) a volte si rimane della propria idea, a volte dai diversi modi di affrontare una questione delle altre, si impara qualcosa, cioè si ha una visione diversa alla quale non avevamo pensato e…zac! Si può cambiare idea e provare uno spunto nuovo!
    Quindi lungi da me “mazzulare” (termine tuo) nessuno, nè te, nè assolutamente tuo figlio nè altri! E non mi semra che nessuno abbia detto (io tantomeno) di avere un figlio perfetto….se potessi farti vedere in un colpo solo quanti bei problemini ho raccontato nei miei commenti..!!
    In ogni modo…mi sembra, scusa se ti parlo con franchezza, che quella chiusa nelle sue idee sia tu, nel senso che hai preso lo scambio di idee come un fatto personale (o peggio, nei confronti del tuo bambino!!!), indispettendoti, o parlando delle nostre idee come “imposizioni” (che appunto mi sembra un parolone non pertinente) o insinuando che non ci chiadiamo abbastanza “perchè” sulla questione…
    Ma, per favore, leggi queste mie parole con serenità, tali e quali sono state scritte, e non come intento di attacco, perchè non lo sono!

    E, ti garantisco, anche tra “noi” (anche se non so bene cosa intendi per “noi”, se non qualcosa di cui anche tu fai parte) ci sono continuamente confronti, più o meno accesi, senza che nessuna si senta esclusa, attaccata o vessata.

    Quindi, per concludere, rileggi ti prego le mie parole alla luce di quanto qui spiegato, e poi sei libera di pensare quello che vuoi, ma qui, o altrove, credo che le dinamiche di “confronto” siano le stesse, quindi ti invito a dire quello che vuoi con serenità, e a leggere le relative opinioni (contrastanti o meno) con la stessa serenità.
    un saluto

  3. Cara Ambra, qui appunto sto esprimendo la MIA personale opinione e non pretendo di avere la verità in tasca e francamente non apprezzo la tua ilarità. Mi sembra invece che siate voi chiuse nelle vostre idee e mazzulate chiunque la pensi diversamente da voi e questo lo si evince dalle vostre risposte che mi arrivano così sicure di dove sta la ragione. Forse ho sbagliato forum, pensavo che questo fosse un posto accogliente dove ognuno potesse esprimere e condividere il suo pensiero e portare le sue esperienze,invece sono stata attaccata sul mio modo di educare i figli e mio figlio in bocca a voi appare un bambino viziato e arrogante. Bene, beata chi di voi ha la ricetta x sfornare bimbi belli, educati e accoglienti, io sono soddisfatta del mio che esprime le sue idee senza paure. Pertanto vi saluto e domando scusa se mi sono intromessa tra voi.

    • @Patrizia: mi spiace e mi rammarica l’idea che tu voglia abbandonare il blog per “mancanza” di dialogo. E’ sempre stato il nostro “cavallo di battaglia” quello di ascoltare l’opinione di tutti e dire la nostra… Sigh!

  4. @patrizia..uhh che paroloni, “imposizione” mi sembra davvero una parola esagerata!
    Qui si sta parlando di linea di pensiero!
    Le cose si spiegano, si parla, non si impone.
    D’altronde mi sembra di capire che questo bambino della tua amica, non faccia nulla di grave a tuo figlio, ma che ci sia solo una non-simpatia. L’esempio del tuo caso da piccola non è pertinente, proprio perchè bastava parlare con la mamma della cosa, e intervenire, cioè capire perchè quella bimba faceva così, spiegare a lei che non andava fatto, o insegnarti a “difenderti” dalle parolacce, cioè insegnarti a dirle che non si fa, a non restarne ferita.
    Una grande “scoperta” delle generazioni di ora è proprio l’aver imparato a dialogare (un po’ di più) con i propri figli, quindi proprio il contrario, secondo me, di quello che tu dici.

    Inoltre alle feste quando ci sono tanti bambini non è che “tutti stanno con tutti”, quindi si può giocare con qualcun’altro. Magari quel bambino sta simpatico ad altri, e può trovare un suo “seguito” e divertirsi anche lui. D’altronde queste feste servono(a tutti) anche per socializzare e capire le “dinamiche di gruppo”, per poi imparare proprio a selezionare nel modo giusto da grandi. o imparare che a volte delle co-esistenze sono purtroppo (davvero, in questo caso!) imposte (vedi lavoro) e quindi imparare a gestire anche quelle fastidiose…

    Detto questo è ovvio che essendo tu la madre sicuramente fai la cosa giusta per tuo figlio, è che, avendo tu espresso per prima un’opinione, è ovvio che anche noi, in accordo o disaccordo, si esprima la nostra, mettendo sul “tavolo” i nostri variegati modi di affrontare le piccole grandi questioni che riguardano i nostri figli!

  5. @patrizia: io parto da un altro presupposto…nella vita troveremo sempre persone che ci prenderanno a parolacce, che saranno maleducate, che non avranno i nostri valori e interessi…pero’ spesso volenti o nolenti li frequenteremo (specie nella scuola e nel lavoro) per cui imparare a stare con tutti compresi gli antipatici ,per qualunque ragione , lo ritengo un valore fondamentale. Che poi in mezzo a 20 persone un bambino giochi piu’ volentieri con due-tre rispetto agli altri mi sembra piu’ che naturale e umano, ma escludere qualcuno non rientra nei miei pensieri

  6. con mio figlio di due anni qualche volta mi sono spinta ad un sonoro ceffone ma solo ed esclusivamente quando ha azzardato troppo con me..ha un carattere forte e volitivo e spesso e’ come se testasse la mia pazienza ..ma io non posso essere troppo indulgente poichè il padre è una figura evenescente che non partecipa assolutamente della quotidianità del figlio ed allora credo che con un bimbo come lui sia necessario bastone e carota…premesso che il linea di massima è un bimbo poco capriccioso e lagnoso ma delle volte mi mette alla prova provocandomi..

  7. @SilviaFede, pur restando ognuna della sua idea, rimane il sottile confine tra educazione e imposizione. Nel caso specifico di mio figlio, abbiamo discusso sui perchè e sui per come lui non legasse con il figlio della mia amica; di fronte a una rispettabilissima idea o sentimento di uno dei miei figli, in casa nostra è importante parlare e sviscerare la questione…..la conclusione è stata quella che è stata e semmai il problema è stato quello di rapportarmi con la mia amica, con la quale, nonostante i figli non siano amici, siamo in buoni rapporti. Diverso è “l’impuntamento” (non trovo un termine che renda), ossia il non voglio quello e basta, quello non lo accetto. Se invece, di fronte a una volontà ci sono ragioni valide, vale per i bambini quello che vale per gli adulti e non resta che accettare. Insieme alle ragioni, non si può neppure ignorare l’aspetto caratteriale di un bambino. Ricordo ancora con tristezza, una figlia appunto di un’amica di mia mamma, la quale mi veniva praticamente imposta a compleanni e varie e questa bambina praticamente mi riempiva di parolacce quando era sicura di non essere ascoltata…..A oggi preferisco non incontrarla e mia mamma ha saputo solo molto dopo che cosa succedeva nella stanza dei giochi, ma la cosa più difficile per lei sarebbe stata quella di continuare a frequentare l’amica…. Alla luce di tutte le cose, prima di dire che è bruttissimo non volere un bambino, siamo sicuri di aver capito il perchè? 🙂

  8. @patrizia: giusto si tratta di scelte educative ed io non condivido la tua…tutto qui, poi il mond’ bello perche’ e’ vario …
    Secondo me se non si educa all’accettazione di tutti non ci si ritrova un adolescente aperto che apprezza la diversita’ perche’ le basi si mettono da piccoli, pero’ rimane sempre la mia opinione

  9. @@@ Silviafede, Ambra e Sabry, scusate se ho dimenticato qualcuno, ognuno fa le sue scelte educative e di vita; vorrei chiarire che rispettare un bambino non sia annullamento di nessuno e c’è una bella differenza tra la consuetudine di piazzare il bimbo davanti alla TV e la sporadicità. Sulle feste di compleanno non la penso come voi e, visto che è un momento suo, visto che non si tratta di un lattante, è suo sacrosanto diritto avere le persone con cui ha piacere di stare e non credo sia giusto imporre la presenza di qualcuno. Preciso, che mio figlio ha ottime relazioni e innumerevoli amici a scuola, oratorio, scout e attività sportive, questo presuppone che sia stato educato all’accoglienza e al rispetto, quindi rimando al mittente l’accusa di discriminare qualcuno. Gli altri miei figli sono più compagnoni, questione di carattere, ne tengo conto e rispetto la sensibilità di ognuno di loro. E’ anche capitato ai miei figli di essere esclusi da un gioco o una festa, sicuramente non è stato piacevole, ma sono sopravvissuti tutti senza tanti drammi e questo nella vita succede, non si può piacere a tutti…..Eppoi i bambini diventano ragazzi e impareranno a stare con tutti, ad apprezzare le diversità, a superare la ritrosia, la timidezza…….appunto lo impareranno anche dopo essere stati rispettati nelle loro scelte. Sicuramente lo impareranno meglio se non ci sarà qualcuno che gli farà pesare che le loro idee sono sbagliate e, il non voler il figlio dell’amica della mamma è una cosa bruttissima, in questo modo non impareranno a socializzare ma a giudicare.

  10. Concordo con Silviafede.
    Giusto sabato scorso mia figlia e una sua compagna di classe hanno festeggiato il loro 13° compleanno….La festa l’abbiamo fatta in oratorio dove ci sono delle sale molto spaziose adatte proprio a grandi ritrovi: hanno inviato tutta la loro classe piu’ alcuni amici non di scuola.
    Erano circa in 35 ragazzi/e e non ci hanno proprio pensato ad escludere qualcuno proprio perche’, sin dalle elementari, almeno mia figlia e’ stata abituata ad invitare tutti proprio perche’ c’e’ sempre da imparare…anche dalle persone con le quali hai meno affiatamento o cose in comune.

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