Viva la Mamma

Qual è il ruolo dell’adulto nel gioco del bambino?

La settimana scorsa abbiamo parlato del gioco e di quanto sia importante, anzi fondamentale, per il bambino. Il gioco, infatti, aiuta a crescere e a sviluppare al meglio fisico e intelletto e questo in ogni fascia di età.

Ma non abbiamo parlato degli adulti. O meglio del loro ruolo nel gioco.
Lo facciamo oggi sempre con l’aiuto della Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

“Fin dai primi mesi di vita, andrebbe promossa l’autonomia del gioco. A volte i bambini più piccoli possono intrattenersi piacevolmente diversi minuti anche solo fissando un raggio di sole o un orologio a pendolo, ma è possibile anche mettere a loro disposizione un gioco o qualsiasi oggetto sicuro che si trova in casa. L’importante è non intervenire né interferire se non ce n’è davvero bisogno e, in tal modo, dar loro la possibilità di esercitare la fantasia e la creatività, ma anche l’autostima, la capacità di organizzazione e l’indipendenza.

Saper giocare anche da solo, infatti, è per il bambino (e anche per il genitore) una grande conquista. Certo va bene un incoraggiamento ogni tanto, ma abituare il bambino a continue “imbeccate” e intromissioni non solo significa limitare la sua spontaneità e la sua fantasia.

Ci sono, comunque, bambini che amano giocare da soli fin da molto piccoli e altri che, invece, dimostrano maggiori insicurezze e indecisioni, ma, a parte una questione di carattere, è anche una questione di “allenamento”. 
Quanto appena detto, però, non significa che, comunque, un genitore non debba sempre far in modo di trovare del tempo per giocare con i propri figli, anche perché ciò infonde loro sicurezza e protezione, oltre che renderli felici. È importante, però, che il genitore non faccia finta di giocare con il proprio bambino, magari mentre pensa al lavoro o a cosa preparare per cena. Il bambino riesce a percepire il grado di coinvolgimento dell’adulto e merita, perciò, che egli gli si dedichi in maniera assoluta, anche se solo per mezz’ora  Giocare con un bambino non deve significare sostituirsi a lui o intervenire se il gioco non procede come previsto. Il gioco del bambino, infatti, va dall’adulto promosso, stimolato e sostenuto con attenzione per sfruttarne a pieno le potenzialità, ma la spontaneità va assolutamente preservata.

Spesso fa comodo ai genitori sempre più acrobati tra mille impegni, sfruttare tv e videogiochi come babysitter e, spesso, capita di sentire i genitori ammettere di non sapere come giocare con i propri figli e sentirsi anche quasi a disagio nel farlo. Basterebbe liberare la mente da ogni pensiero e tornare a quando si era bambini, lasciandosi andare ed essendo spontanei. Giocare e ridere insieme fa sentire uniti come non mai e può regalare momenti di altissima qualità, anche se non si ha a disposizione molto tempo, perché in fondo anche cucinare o rassettare la casa possono diventare un’attività divertente!
”

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

Exit mobile version