Il figlio dell’errore

Questa storia ha dell’incredibile: in Germania una donna, per errore, ha partorito il figlio di un’altra coppia.  Se n’è accorta solo di recente, dopo ben otto anni. E quasi per caso. Il presunto padre biologico, durante la separazione, ha chiesto un test di paternità. E d è stato questo test che ha portato alla luce l’errore.

Ma come è stato possibile?

Otto anni fa gli esperti di un centro per la fecondazione assistita di Jena, in Germania, le hanno impiantato l’ovulo ‘sbagliato’: quello di un’altra coppia. 

Il figlio nato da quell’errore va già a scuola, ma la vicenda è arrivata di fronte alla giustizia.
Sarà la procura di Gera, nel Land della Turingia, a indagare sul caso di Bianca G., che dopo aver accettato un risarcimento di 20mila euro e una garanzia per il sostentamento del figlio,ha deciso di parlare alla stampa della vicenda violando, sostengono gli avvocati della clinica, la clausola del silenzio.

La storia è stata raccontata dallo Spiegel.
La coppia di Hessen, entrambi dai capelli scuri, sospettava da anni che qualcosa potesse essere andato storto: il figlio, nato nel 2006, è rosso di capelli e di carnagione molto chiara.

Gli avvocati dell’istituto, riporta la stampa tedesca, hanno ora denunciato la donna 38enne per estorsione per aver reso pubblica la vicenda.

La federazione tedesca dei medici specializzati nella riproduzione assistita ha spiegato che un caso simile non era ancora mai accaduto in Germania. Scambi di sperma si erano verificati in passato, ma questo è il primo episodio di impianto di un ovulo fecondato nell’utero della madre ‘sbagliata’.

“E’ una storia dell’orrore per tutti i protagonisti, ha riconosciuto il presidente dell’associazione, Ulrich Hilland.

Ed ora che si fa?

Second voi il figlio è della coppia che lo ha generato oppure di quella che lo ha cresciuto?

Sinceramente non vorrei essere nei panni di quel bambino. Chissà che trauma, povero!
E di tutto questo non ha nessuna colpa!

 

14 risposte a “Il figlio dell’errore

  1. Una triste vicenda questa, davvero molto triste, confido che il bambino venga protetto da notizie esterne in merito alla sua nascita, nel caso opportunamente aiutato dagli addetti ai lavori.

    La fecondazione assistita è come adottare un bambino dal mio punto di vista: è un grande atto d’amore da parte di un uomo e di una donna che hanno tanto amore da dare.
    Adesso se il piccolo ha i capelli rossi o biondi, conta niente, è il loro bambino che stanno crescendo ed educando… che pena, ma mi viene il forte sospetto che questi due genitori vogliano sfruttare una situazione di per sè già orribile, che c’entrano i soldi ? semmai mi batterei, se fossi nei loro panni, affinchè questa situazione non si ripetesse più e ci fossero controlli severi nelle cliniche per la fecondazione assistita.
    Mi dispiace pensare male ma sono d’accordo con @Mimi.

  2. Però scusate, nell`articolo non è scritto che i genitori non vogliono più il bambino.
    Secondo me è lecito chiedersi che fine ha fatto l’ ovulo fecondato e non impiantato nell’utero della signora in questione, io se fossi nei panni di quei genitori continuerei ad amare il figlio che ho cresciuto ma non mi darei pace sapendo che il mio figlio biologico potrebbe essere mai nato o essere cresciuto da chissà chi.

  3. @Stefano: grazie…hai dato davvero la giusta prospettiva
    I figli non sono di nessuno, non sono una proprieta’ ma sono del mondo, pero’ i genitori sono quelli che crescono i bambini con amore e nessun esame del DNA puo’ modificare questa legge naturale

  4. Stefano…hai colto nel segno e hai detto le parole più sacrosante del mondo. Non c’è giorno che non ripensi a quanto ho desiderato mia figlia e quello che ho fatto per averla, ma solo l’amore puro può farti ragionare nel giusto modo.

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