E’ la primavera, l’anno scolastico sta per finire ed è assolutamente normale che i bambini comincino a risentire di un anno fatto di impegni, di sport e perché no, anche di stress.
Ma cosa possiamo fare per aiutarli?
Portarli al mare, in montagna,…
E chi non può?
Molte mamme con cui ho parlato mi hanno detto che loro fanno prendere ai loro bambini gli integratori alimentari.
Erbe, vitamine, … Niente farmaci, ma tutto naturale.
E’ la scelta giusta?
A questa domanda hanno risposto i pediatri riuniti al Congresso nazionale della Società italiana di pediatria: “Attenzione agli integratori a base di piante medicinali: nei bambini è assolutamente sconsigliato il fai-da-te. Se infatti tali prodotti possono risultare efficaci per disturbi per cui non esiste un farmaco di riferimento, è necessario che vengano somministrati sotto controllo del pediatra”.
E’ opinione diffusa che gli integratori a base di piante non possano far male in quanto ‘naturali’. In realtà, avvertono i pediatri, “l’uso di prodotti erboristici per auto-prescrizione o su consiglio di operatori non qualificati non è privo di rischi. Al punto che lo stesso Istituto superiore di sanità ha attivato un sistema di segnalazione delle reazioni avverse”.
Primo monito è di controllare il dosaggio: “Gli integratori sono considerati alimenti e non farmaci: pertanto non c’è alcun obbligo di inserire i foglietti illustrativi né di riportare in etichetta la quantità di principio attivo contenuto. E’ dunque difficile capire qual è il dosaggio adeguato al peso”, spiega la pediatra Vitalia Murgia, esperta di fitoterapia.
Ma quando possono essere utilizzati?
Molti disturbi, aggiunge Murgia, “possono essere trattati con integratori fitoterapici, come rimedi per disturbi non troppo intensi, come infezioni respiratorie acute, disturbi del sonno, coliche gassose, colon irritabile, stipsi e diarrea. Quanto agli effetti avversi più frequenti ai prodotti naturali, questi sono ipersensibilità e allergie”.
Tuttavia il sistema di sorveglianza Iss è “abbastanza rassicurante sul fenomeno delle intolleranze in quanto riporta, in un periodo di 5 anni – conclude la pediatra – 18 casi di sospetti eventi avversi con l’uso dei propoli, di cui 6 pediatrici, a fronte di un consumo molto diffuso di questa sostanza”.
Io sinceramente ogni mattina faccio bere al Marco una tazza di latte con un bel cucchiaio di miele.
La mia pediatra mi ha dato il via libera.
Però quando le ho chiesto se era il caso di aiutare il bambino con una dose aggiuntiva di integratori alimentari non mi è sembrata proprio favorevole. Mi ha chiesto: “Suo figlio mangia tutto?”
Le ho risposto: “Sì, abbastanza, non proprio tutto ( i dolci per esempio non li vuole vedere neppure in fotografia), ma carne, pesce, uova, latte, formaggi, frutta, sì”.
“E allora non ha bisogno di integratori, ma solo di riposo e di aria buona!”…