Una piccola grande donna: Emilia Catalano

Questa e.mail è arrivata da Roberto Canestro:

“Carissima Maria,
oggi vorrei chiederti come cortesia, vorrei chiederti di ricordare Emilia Catalano, la mamma dell’agente di polizia Agostino Catalano, a capo della scorta di Paolo Borsellino in quel tremendo 19 luglio 1992. Si è spenta il 7 aprile la vita di una piccola grande donna che si è imposta di sopravvivere al dolore più atroce combattendo affinché si diffondesse la cultura della legalità, utilizzando la sola arma in suo possesso, la più forte: la parola.

Per anni ha incontrato migliaia di ragazzi, quelli per i quali il “suo” ragazzo ha immolato la vita nella speranza di dar loro un futuro migliore. Li ha incontrati nelle scuole e scendendo nelle piazze di tutta Italia trasmettendo la memoria di quel pomeriggio d’estate e le trame di più vite spezzate -del magistrato e degli agenti Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina- ma soprattutto portando loro un messaggio di speranza e fiducia nel futuro”.

Grazie Roberta.

Grazie Emilia Catalano.

15 risposte a “Una piccola grande donna: Emilia Catalano

  1. Questa mamma ha subito il più grande dolore che una persona possa mai provare. Non è umano sopravvivere ai propri figli, eppure ha trovato la forza e la fede di andare avanti e di cercare di mantenere la memoria affinchè certi sacrifici non siano tati vani.
    Ultimamente mi da davvero fastidio vedere tante persone che si tolgono la vita mi pare un insulto a chi la vita la avrebbe voluta vivere e non l’ha più. Prego per tutti coloro chehanno perso un figlio, che possano trovare la pace e la serentà per poter continuare a vivere…anche se è dura.

  2. @cettina: ti capisco, io con il giudice Falcone ero in casa a studiare x la maturità e con il giudice Borsellino ero in cucina con mia mamma a parlare di quello che speravo uscire con la maturità (mancavano pochi gg e poi avrebbero messo fuori i voti) e di cosa fare dopo… ogni volta che ci penso mi monta una rabbia e tanta tristezza…e io questi fatti li ho vissuti da lontano, dal sicuro nord e non come te… un abbraccio e non asciugare le lacrime, sono lacrime per persone forti e meritano di essere spese…

  3. Maria sto piangendo come una scema, ma quando ripenso a quei momenti è quello che mi succede, infatti cerco di tenerli nascosti in un angolo del mio cuore, solo che con questo post sono venuti di nuovo in primo piano e le lacrime non vogliono andar via………………Ciao

  4. @Cettina: sono senza parole. Certe cose ci sembrano spaventose solo a sentirle …. non riesco ad immaginare come sia viverle!!!!

  5. Buongiorno a tutte, se ricordate bene quel periodo voi, che abitate al nord, potete ben capire come lo ricordo io che abito dove tutto è accaduto. Era una domenica pomeriggio di luglio, c’era un caldo afoso , i miei due maschioni più grandi, che allora avevano 10 e 7 anni, si erano allontanati in bicicletta nella campagna circostante e io ero uscita a cercarli perchè mancavano da un pò e già ero preoccupata, mio marito giocava con il più piccolo, che allora aveva poco più di un anno, giravo per le stradine della zona ma non riuscivo a trovarli e all’improvviso un boato terribile rompe il silenzio di quel pomeriggio e un fumo nero e acre si innalza nel cielo dal cuore di Palermo e io mi sono dapprima un pò immobilizzata, poi ho realizzzato che qualcosa di grosso era successo, corro verso casa piangendo, mio marito al balcone mi chiede se ho trovato i bambini al che rispondo ancora no e lui mi dice che in televisione scorrono le immagini dell’inferno, e scende pure lui per cercarli, ma come se avessero avvertito pure loro il pericolo ce li ritroviamo davanti e saliamo tutti insieme per vedere cosa era successo, al che sentiamo che il giudice Borsellino e la sua scorta erano stati barbaramente uccisi con un’autobomba. Ecco quei momenti non li dimenticherò mai, saranno un ricordo indelebile che non andrà più via, i due giudici che si erano battuti per la legalità della nostra città e di tutta la nazione nell’arco di due mesi erano stati uccisi e a noi è rimasto soltanto la speranza che il loro sacrificio potesse servire a ridarci la fiducia nelle istituzioni. Speranza che continua a morire giorno per giorno perchè ciò che succede ancora oggi è sotto gli occhi di tutti……………….Un Abbraccio a Tutte da Cettina

  6. Grazie @Maria, grazie Roberta per aver parlato di questo avvenimento così importante e di queste persone così importanti. Non dobbiamo mai dimenticare gli Eroi italiani, quelli che hanno combattuto con la propria vita per la giustizia e la legalità del nostro Paese. Dovrebbero ricordarlo anche gli attuali politici e magistrati e ripartire dal Loro esempio per ridare una dignità alla giustizia italiana.

  7. Anche io ricordo quel periodo, ero una ragazzina, ma ho impresso le immagine della Sicilia di allora e delle lacrime che hanno versato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *