I pasti regolari fatti in famiglia, infatti, possono salvaguardare la salute mentale dei ragazzi indipendentemente dal fatto se abbiano o meno un buon rapporto con i genitori. E’ quanto emerge da uno studio della Mcgill University di Montreal, pubblicato sulla rivista Journal of Adolescent Health.
Secondo la ricerca, eseguita su un campione di circa 26.000 adolescenti tra gli 11 e i 15 anni, mangiare regolarmente a casa fa bene ai ragazzi dal punto di vista emotivo, perché ‘guadagnano’ maggiore stabilità e fiducia. Inoltre, gli adolescenti acquisiscono così buone abitudini alimentari e si previene l’obesità.
I ricercatori hanno infatti rilevato un effetto positivo sulla salute mentale tra coloro che regolarmente fanno cene in famiglia, indipendentemente dal sesso, età e livello socio-economico: i giovani posti sotto
osservazione hanno evidenziato meno problemi emotivi e comportamentali, oltre a manifestare una maggiore soddisfazione per la propria vita ed avere comportamenti positivi verso gli altri.
“I pasti in famiglia possono effettivamente rappresentare un momento importante per comunicare con i figli in una fase particolare di crescita dei ragazzi – commenta Paola Vinciguerra, presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – e rappresentano un momento fondamentale per trasmettere stabilita e serenità’ ai ragazzi. Inoltre, in un momento storico come quello attuale, la famiglia assume un ruolo
ancora più importante nel controllo dei comportamenti ossessivi sempre più diffusi tra i ragazzi”.
L’invito dell’esperta ai genitori è quindi quello di frequentare maggiormente i figli, per “poterne individuare i comportamenti disfunzionali e, quindi, intervenire”.