Ma non è così.
Allora ho chiesto alla dottoressa di scrivere per noi un altro articolo e di aiutarci a capire meglio come riconoscere e individuare un tic nei bambini.
Ecco cosa ci ha detto:
“Avendo letto con attenzione i commenti che avete fatto, anche nel posto di un anno fa, mi sembra opportuno intervenire prima che si inneschi una nuova spirale di ansia “inutile” e allarmistica di fronte a comportamenti nei vostri piccolini che possono sembrare tic, ma non lo sono.
Come vi spiegavo, i tic sono movimenti involontari, ripetitivi che emergono in qualsiasi momento della giornata, mentre si svolge una qualsiasi attività (pappa, gioco, compiti, sport, ecc…) e il bambino quasi non si accorge di metterli in atto.
Non sono collegati ad un momento particolare della giornata come ad es. il momento dell’addormentamento, del mangiare o di fronte a determinati situazioni di ansia o difficoltà, ma sono gesti o espressioni costanti nell’arco delle 24 h che prescindono da quello che si fa.
Molte di voi si sono e mi hanno chiesto e descritto gesti o abitudini di bambini come ad esempio: stropicciarsi le manine, tirar su il naso come da raffreddore, ciucciarsi il pollice o la maglietta, rotolare tra le manine una ciocca di capelli propri o della mamma per potersi addormentare, mangiarsi le unghie, toccarsi l orecchio e cose simili, ma quasi tutti questi casi, se ci pensate bene, sono una sorta di rituali che il bambino mette in atto in specifiche situazioni e quasi tutti questi gesti sono svolti con uno scopo: la rassicurazione, la coccola per calmarsi, addormentarsi, distrarsi o per attirare l attenzione o esprimere e manifestare un’emozione che si prova in un determinato momento della giornata.
Questa è una grande differenza rispetto ai tic, che invece non perseguono uno scopo immediato come nei casi sopra descritti. Il tic il bambino lo attua spontaneamente senza nessun motivo attualmente concreto e, ripeto, lo fa in qualunque momento della giornata, al di fuori di quello che sta facendo e dell’ambiente circostante in cui si trova.
Dunque, il tic non è mai una coccola!
Anche l’attaccamento ad un oggetto transazionale ad esempio, non può essere considerato un tic.
Se le mie spiegazioni non vi rassicurano abbastanza, provate a pensare se avete mai conosciuto un adulto che ha un tic e vedrete che sarà piu facile capirne la differenza rispetto a quello che fa il vostro piccolino.
Al di là di questi approfondimenti e rassicurazioni, vi rimando però lo stesso messaggio di base che ritengo fondamentale: se vi rendete conto che il vostro cucciolo possa avere realmente un tic, non andate in ansia e non sottovalutate la cosa. Meglio chiedere un parere piu specializzato e, nel caso l’esito fosse davvero positivo, credetemi, prima si interviene e prima si risolve velocemente la problematica senza grandi difficoltà!”
Vi ricordo che per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com.