E’ stata lei, qualche mese fa – secondo quanto riferito in una conferenza stampa in Questura dal sostituto commissario,
Mario Oriente, e dalla responsabile dell’Ufficio minori, Carmela Dotoli – a telefonare al numero nazionale 114, il call center per la tutela dei minori, segnalando che in quell’abitazione che lei frequentava succedevano cose terribili. Sono così partite le indagini della Squadra Mobile, in particolare dell’Ufficio minori della Questura di Campobasso che hanno prima rintracciato l’utenza dalla quale era partita la chiamata e poi hanno accertato l’ identita’ della persona che aveva fatto la segnalazione, infine hanno potuto accertare i gravissimi reati di cui l’uomo si era reso responsabile: violenza sessuale ai danni dei tre figli – uno maschio minore di 14 anni e due bambine, una che ha meno di dieci anni e un’altra che è molto più piccola – e maltrattamenti nei confronti della compagna. Al termine delle indagini il gip Paola Vezzi ha accolto la richiesta di arresto formulata dal sostituto procuratore Luca Venturi e così per il 39enne si sono aperte le porte del carcere di Larino”.
Cosa penso? Spero che buttino via le chiavi della cella, in modo che quelle porte non si possano aprire mai più.
Ma questo, credo, è un pensiero comune a tutti. Una retorica ovvietà.
La mia osservazione invece è un’altra, la cosa che mi ha fatto pensare è che a far partire il tutto sia stata la vicina di casa e non la mamma dei tre bambini.
Tra le mura domestiche, proprio dove i bambini dovrebbero essere più amati e protetti, purtroppo ogni giorno si consumano tante, troppe violenze.
DENUNCIAMO QUESTI ABUSI. NON CI SONO SE E NON CI SONO MA. E’ L’UNICA COSA POSITIVA CHE POSSIAMO FARE…