Viva la Mamma

Rivoglio indietro i miei capelli!

Buon lunedì a tutti,
oggi volevo parlare di un tema allegro, ma il tempo di certo non aiuta. Uff…
Dov’è andata a finire la primavera?
Sulle previsioni meteo per il Ponte di Pasqua, poi, è meglio stendere un velo pietoso. Quest’anno che mi ero decisa a nascondere le uova nel giardino di mio fratello, ci sarà, se tutto va bene pioggia, altrimenti neve.

Uffa, uffa, uffa!

Mi sento capricciosa come i bambini.
Fra qualche giorno arriveranno i miei, finalmente staremo tutti insieme. Stavo già fantasticando sulle passeggiate da fare. Ma con questo tempaccio tutti i miei buoni propositi se ne vanno in cantina…

Pausa. Respiro profondo.
Va bene, ve lo confesso.

Da tre giorni a questa parte non mi sopporto.  Non riesco neppure a guardarmi allo specchio.
Un motivo c’è: sono i miei capelli!

Venerdì scorso ho avuto una idea brillante: sono andata dal parrucchiere in pausa pranzo.

“Non voglio sempre sembrare trasandata. Ora, vado a farmi sistemare almeno la chioma”, ho pensato.

Arrivo lì, chiacchieriamo un po’ e poi mi siedo.

“Cosa facciamo?”, mi chiede la titolare del negozio.

“Li vorrei sistemare un po’, spuntarli un tantino. Un paio di centimetri, non di più. Dietro faccia lei. E’ lei l’esperta. Ma consideri che io ho bisogno di legarli e poi a mio marito non piacciono i capelli corti. Per cui… mi faccia solo una aggiustatina”, le ho risposto.

“Bene, ci penso io. Ma tolga gli occhiali altrimenti non riesco a tagliare”, mi dice la parrucchiera.

E quello è stato l’errore più grande. In pratica le ho dato carta bianca, forbice bianca. Vedevo solo un’ombra.

Dopo 10 minuti, quando ho rimesso gli occhiali sul naso… mi sono resa conto dell’orrore. (NON ERRORE, PROPRIO ORRORE). Non mi aveva fatto un taglio, ma lo scalpo!

Volevo urlare: “CHE SCHIFO HA COMBINATO! DOVE SONO I MIEI CAPELLI?”

In testa avevo un casco di banane. Gonfi, terribili.

Ho taciuto. Se avessi dato fiato alle mie corde vocali, non so cosa sarebbe uscito dalla mia bocca. Ho contato fino a 1000. Ho respirato profondamente. Ho pagato e sono uscita quasi senza salutare ma con un’unica certezza: quella poltrona non vedrà mai più il mio bel sedere poggiato sopra!

La tipa ha notato il mio cambio d’umore repentino e mi ha detto: “Erano sfibrati, e poi in primavera i capelli crescono più in fretta”.

Sfibrati?… Ma se li ho tagliati a dicembre!

Insomma volevo essere più “gnocca” agli occhi di mio marito. E invece… lui è da tre giorni che non riesce a guardarmi dritto in faccia.
“Sembri come mia madre, oppure tua madre. Una signora grande. Ti sei ingrassata, ti vesti con abiti poco giovanili, ora con questo taglio hai fatto l’en plein”.

Bene, questo è sentirsi belle, desiderate e apprezzate dal proprio uomo. Ma la cosa tragica è che ha ragione.
Ho messo su una decina di chili da quando ci siamo sposati. Mi vesto in maniera comoda, per poter correre tutto il giorno. Non sopporto i tacchi, quindi compro scarpe da maschiaccio…. E a completare l’opera questi capelli.

Brrrrrrrrrrrrr. Brivido. Io evito gli specchi, perché proprio non riesco a vedere Maria.

E’ un taglio da vecchia, da “sciura” come dicono qua a Milano!

Ora sono qui, con il fermaglio tra i capelli raccolti. Incavolata. E penso che li terrò raccolti per un bel po’!

Ma oggi a pranzo… insalatina 🙂
Se i capelli non li posso allungare tirandoli… i chili li posso perdere con un po’ di buona volontà … 😉

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