Probabilmente tutto è già pronto o quasi pronto: coriandoli, stelle filanti, maschere e vestitini. Ma perché il Carnevale è importante per i bambini? E’ giusto assecondare i loro desideri?
E se i più piccoli hanno paura come dobbiamo comportarci?
L’ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco che cosa ci consiglia:
Come ogni anno, ci guardiamo intorno e vediamo piccole fatine, topolini, supereroi e tante faccine simpatiche e coloratissime che nascondono sotto sotto (e ben nascosti) i nostri piccoli cuccioli.
Ogni genitore, ogni volta, guarda commosso il proprio figlioletto mascherato. Piccolo e felice per essere un tutt’uno con il suo eroe.
Ma perché per un bambino è cosi divertente e importante mascherarsi? E soprattutto, quando scegliamo l’abitino di carnevale, siamo sempre sicuri di rispettare i loro gusti?
Quando il bambino è molto piccolo, il costume riflette inevitabilmente le preferenze del genitore. Anzi, i bambini sotto i tre anni in genere non amano e non si divertono poi tanto a mascherarsi, perché a volte ne sono addirittura spaventati (come per il Babbo Natale!).
Questo perché vedersi diversi o con il viso truccato e nascosto dietro una maschera, può essere vissuto come un minaccia e un pericolo per l’immagine di sé stessi e dunque può far paura.
Meglio limitare il travestimento alle festicciole al nido, dove la presenza rassicurante dei compagni funziona come supporto di condivisione e contenimento.
Mai forzare invece qui piccoli che si rifiutano sia di mascherarsi che di truccarsi, perché per loro non è un capriccio, ma davvero una cosa che fa loro paura. Meglio rispettare a questo punto, i loro personali tempi.
Dopo i tre anni invece, il carnevale risulta essere un evento molto atteso e divertente! Basta rispettare il desiderio del nostro bimbo sul personaggio che vuole “diventare” e con cui vuole identificarsi per qualche ora.
È importante per questo ascoltare i loro desideri e le loro preferenze, anche se a noi adulti non piacciono o sembrano poco originali.
L’immaginario dei bambini è banale e ripetitivo, non pretendiamo da loro, magari, scelte creative e anticonformiste, anche perché è giusto che si travestano per il oro piacere e non per compiacere i gusti personali degli adulti.
Il travestimento è un gioco simbolico con cui il bambino afferma parti di sé e il proprio stesso e sano narcisismo. E sono proprio queste le occasioni in cui consentire l’espressione libera di un “sé grandioso”! per vedersi forti come Batman, belle come le fatine del bosco o come una regina!
Se poi i genitori sono dotati di tempo, creatività e abilità manuali, meglio ancora che il vestito venga creato insieme a loro, coinvolgendo il bambino in questo splendido gioco del creare qualcosa che poi indosserà!
Via libera dunque agli evergreen, dai supereroi alle damine, passando per i personaggi dei cartoni animati, spesso protagonisti di mode passeggere!
E allora….. Viva la libera forma di espressione di sé…. almeno da bambini! Non castriamoli almeno in questo!
Per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com.