E’ una forma di ansia che colpisce molte persone e secondo un nuovo studio del rapporto genitori-figli condotto dal Johns Hopkins Children’s Center è anche ereditaria.
I genitori che soffrono di fobia sociale, infatti, hanno maggiori possibilità rispetto ai genitori che soffrono di altre forme di ansia di passare il disturbo ai proprio figli, mettendoli a serio rischio di sviluppare ansie personali.
La fobia sociale è la tipologia più diffusa di ansia e lo studio coordinato da Golda Ginsburg dimostra che quando a soffrirne sono i genitori, il disturbo diventa un pericoloso fattore di rischio per i figli. I ricercatori hanno analizzato le interazioni tra 66 genitori ansiosi e i loro 66 bambini dai 7 ai 12 anni. A 21 dei 66 genitori era stata diagnostica fobia sociale. Utilizzando una scala da 1 a 5, i ricercatori hanno valutato il calore e l’affetto trasmessi ai bambini, le critiche, i dubbi sulle prestazioni del bimbo, la concessione di autonomia e l’iper-controllo.
I genitori con diagnosi di ansia sociale hanno mostrato di manifestare meno il calore e affetto verso i figli, criticandoli e dubitando più spesso delle capacità del bambino. Un atteggiamento che ha provocato conseguenze sul benessere psicologico dei bimbi risultati più inclini a sviluppare comportamenti ansiosi.
Che dire?
Per fortuna io, pur avendo tante ansie e tante paure, non soffro di fobia sociale. In mezzo alle gente sto bene. Certo, di gaffe e brutte figure ne ho fatte a iosa e probabilmente ne farò, ma ci rido su! E’ un modo per sdrammatizzare (anche se mio marito si incavola puntualmente…).
Su una cosa concordo con lo studio: noi genitori, spesso, trasferiamo le nostre ansie sui bambini.
Quanti bambini hanno paura dell’acqua solo perché la stessa paura ce l’ha la mamma o il papà? Oppure paura dei cani, dei ragni. E gli esempi potrebbero essere infiniti.
C’è da dire che è un comportamento istintivo. Non credo che nessuna mamma e nessun papà lo faccia apposta. E non farlo richiede tanto sforzo, tanto impegno.
Ma se pensiamo che è per il bene dei nostri figli, credo che, in ogni caso, valga la pena impegnarsi.