Antonio… stai attento!

Il troppo stroppia recitava un antico e saggio detto.
Varrà anche in amore? Credo proprio di sì!
Qualche sera fa abbiamo portato i bambini ad un parco giochi che hanno da poco inaugurato ad una manciata di chilometri dalla campagna dei miei, in Puglia.
C’erano i mitici gonfiabili, altalene, macchinine varie, tunnel, scivoli e le molle per fare jumping.
Io e mio marito eravamo a debita distanza e guardavamo i nostri tre marmocchi (oltre alle mie due pesti con noi c’è anche la mia nipotina di 5 anni). In quello spazio c’erano tanti altri bambini che giocavano allegri e si divertivano. Ma io sentivo solo una voce. Quella di una mamma che continuava ad urlare:
“Antonio stai attento”. “Antonio le mani”. “Antonio non ti fare male”. “Antonio i piedini”.

Allora, spinta dalla curiosità, ho cercato di capire chi fosse questo Antonio.

Beh! Antonio era un bambino timoroso, che poteva avere più o meno 5 anni. Di sostanza, visto che aveva pure un bel pancino, ma un po’ impacciato.

Ad un certo punto l’ho visto entrare nella “gabbia del jumping” dove c’era anche Marco che si stava shakerando per bene.
La madre apprensiva si è precipitata immediatamente lì vicino e gli ha detto: “Antonio non saltare, ti puoi fare molto male se cadi”.

Urka! Ho pensato ma gli vuole portare sfiga? Il bambino è sulle molle, se non deve saltare che deve fare? Pregare?

Mi sono avvicinata anche io per dire a Marco di fare piano.
La signora a quel punto mi ha chiesto: “Sono tutti suoi questi bambini?”.

E io: “No,  tutti no, ma due su tre sì. I maschietti sono miei, la signorinella è la figlia di mio fratello”.

E lei: “Sa, l’ho tanto voluto questo bambino, è arrivato dopo tanti anni e ho paura che si faccia male. Forse sono un po’ apprensiva, ma è più forte di me. Forse sbaglio, ma ho troppa paura”.

E io: “Capisco”.

Invece le avrei voluto dire: “Signora mia, ma lo deve far respirare ogni tanto questo bambino!
Se continua così fra qualche anno Antonio avrà paura pure della sua ombra.
Fargli fare qualche esperienza non gli farà che bene. E non sarà la fine del mondo se si sbuccia un ginocchio, e neppure se cade ogni tanto. Non è mettendoli sotto una campana di vetro che si proteggono, ma è insegnandogli come comportarsi nelle difficoltà che diventeranno grandi, forti e sicuri”.

 Ma chi sono io per potergli dire queste cose? Nessuno!

E’ sempre più facile vedere gli errori degli altri. Ma i propri?

La sera pensavo e ripensavo alla signora. All’amore infinito verso quel bimbo. E mi sono chiesta: “Ma quanti danni possiamo fare noi genitori ai nostri figli presi dal desiderio di proteggerli dal mondo?”

19 risposte a “Antonio… stai attento!

  1. @loredana: sono d’accordo solo in parte con quello che scrivi perche’ pur tenendo sempre sotto controllo i movimenti di mio figlio, anche se non sono apprensiva ha pur sempre 4 anni, non intervengo mai nei rapporti con gli altri bambini a meno che non veda un pericolo per lui o per gli altri…se discute, subisce prepotenze dai piu’ grandi oppure si fa valere non intervengo perche’ i bambini devono imparare a cavarsela da soli e a risolvere tra loro le situazioni.
    Non sopporto quei genitori che sono sempre in mezzo a chiedere “che e’ successo? chi ti ha dato la spinta? fate una volta per uno, ecc” , quando ero piccola giocavo sotto casa e non c’erano i genitori, ce la sbrigavamo tra di noi, una volta si aveva la meglio una volta la peggio, ma si cresceva e si diventava responsabili, quindi controllo si ma da lontano

  2. i bambini non sono tutti uguali e alcuni sono un po più ‘imbranati ‘di altri, quindi è ovvio che i genitori di questi bambini siano più apprensivi . Sono d’accordo che è sbagliato essere troppo apprensivi ma è sicuramente alcuni bambini ti spingono ad esserlo. Inoltre vorrei sottolineare come , molto spesso, i genitori confondono l’essere apprensivi con il fatto di inseganre ai propi figli come comportarsi. MI spiego meglio , ci sono genitori a cui non importa se il figlio si picchia con altri bambini , se il figlio è prepotente ecc.. e guarda a caso questi sono i genitori dei filgi che solitamente hanno sempre la meglio nelle liti e che quindi non si fanno male . Comodo lasciare i figli a giocare senza controllare come si comportano . i bambini devono essere educati al rispetto delle persone e delle cose .
    saluti a tutti

  3. Mia figlia a tre anni ci ha lasciato una gamba dentro ai gonfiabili (nel senso che se la è rotta) io da quel giorno ogni volta che ci torniamo bacio terra quando ne esce viva, ma non ho mai interferito nella sua scelta di tornarci sopra, anzi al contrario ho voluto che lo facesse per eliminare quella paura che giustamente le era venuta, io come la maggior parte sono una madre molto ansiosa, ma ho sempre cercato di tenere la mia ansia lontana da lei, col solo risultato di avere una figlia completamente serena e sicura di se, non la perdo di vista neanche un istante nei momenti in cui siamo insieme, ma la controllo a distanza, non le ho mai fatto sentire il mio fiato sul collo, oggi lei è tranquilla se dorme fuori di casa, è tranquilla nell’affrontare i suoi piccoli grossi problemi, e questo mi da la forza di continuare a non pesarle con la mia ansietà, consapevole che con la crescita i problemi saranno diversi
    Eleonora

  4. ciao a tutte!!!!!!!!!!!! io sono rientrata oggi dalle ferie………….sigh!!!
    sicuramente è più facile vedere gli errori altrui….però in certi casi ci sono davvero. una mia amica è piena di paure….e super apprensiva coi figli….però ora ke il grande ha sei anni va dallo psicologo xchè è davvero fobico per certe cose….e ovviamente non potendo fare mai niente…quella volta ke fa qls di un po’ più azzardato….si fa male!!!!
    io non sono per niente apprensiva….infatti i miei bimbi sono scalmanati….ma difficilmente si fanno male….sono delle “scimmie” …. però io gli sto un po’ dietro x evitare ke rompano le scatole agli altri…. diciamo ke li guardo da lontano!!!!
    siamo stati due settimane in campeggio…e li i bimbi si sono davvero dati alla pazza gioia….un campeggio ultra sicuro e tranquillo e loro potevano tranquillamente andare in giro da soli come volevano!!!!

  5. Ciao Maria e cia a tutte amiche, spero che le vacanze porcedano bene… io ho iniziato l’ultima settimana lunedi’ prossimo si torna al lavoro purtroppo! Per il post non sono d’accordo con Tiziana, l’essere apprensivi non dipende dall’eta’ ma dal carattere, l’amico con cui andiamo in vacanza ormai da una vita ha avuto suo figlio a 30 anni ed e’ cosi’ apprensivo che non lo lascia porprio vivere (il bimbo ha 9 anni compiuti), noi che lo abbiamo avuto a 36 non siamo affatto apprensivi, cosi’ capita che sulla spiaggia noi guardiamo Fede da lontano senza intervenire lasciandolo libero di giocare, fare il bagno coi braccioli, esplorare la spiaggia, il nostro amico oltre a controllare a vista suo filgio era in apprensione anche per Federico….l’eta’ non c’entra davvero niente!

  6. @tiziana: non sono propriamente d’accordo. io ho quasi quarant’anni e ho sempre pensato che i bimbi devono giocare, cadere e imparare a rialzarsi e se giocano con altri bimbi, a volte, pure litigare, magari darsi qualche sberla e poi far pace.
    per dovere di cronaca, io e mio marito la pensiamo così ma mio fratello che è più giovane la pensa come gli altri genitori di “antonio”. credo quindi che non c’entri per nulla l’età, ma come si voglia tenere nella bambagia i propri figli.
    proprio oggi sono andata a trovare una mia amica che non vedevo da vent’anni (lei è francese ed abita a parigi, ma la mamma è del mio paese e d’estate veniva sempre in italia dalla nonna e abbiamo sempre giocato assieme) e che ha un bimbo di 2 anni e assieme al mio di quasi 3 hanno giocato e fatto amicizia, superando anche lo “scoglio” della lingua.
    l’unica mia raccomandazione (e che faccio sempre al mio luca se gioca con bimbi più piccoli) è questa “stai attento che il bimbo è più piccolo di te e può farsi male” ma poi lo lascio libero di giocare…

  7. Quest’estate è stato tutto un DOVER controllare il mio bambino perché l’hotel dove alloggiavamo (era un hotel family friendly con tanto di piccolo parco giochi interno) era pieno di genitori come la mamma di questo Antonio. Non potevo neanche leggere un pochino in tranquillità perché c’era sempre qualche mamma (o papà) che stava addosso al proprio figlio quando giocava col mio. C’è da dire che jacopo non si tira mai indietro, ma devo dire che è stato veramente frustrante dovergli sempre stre vicino per dirgli “stai lontano dal bimbo che la sua mamma non vuole che gioca così”, alla fine, forse stanco di non poter fare tante cose, Jacopo si è messo a giocare con i bimbi più grandi: quelli erano liberi di fare quello che volevano e lui era felice!
    Abbiamo notato che (ma forse è solo un caso) tutti i bimbi “Antonio” avevano genitori 40enni e passa (io ho 32 anni e mio marito 33), non so, ma ci è sembrato che più in là nel tempo si hanno i figli e più si è apprensivi.

  8. Il compito di noi genitori secondo me è quello di “addestrare” i figli alla vita … purtroppo nel cammino che dovranno affrontare sono più le legnate che prenderanno che le cose belle … perciò se gli insegni fin da piccolo ad arrangiarsi e a cavarsela da solo spero che in futuro gli sia utile …. io ho mio nipote nella situazione di “Antonio”, attento non fare questo non fare quello …. quando viene a casa mia se ne sta in un angolo da solo a giocare perchè ha paura dei cuginetti …. (stesso comportamento c’è la anche al nido) penso non sia una bella lezione di vita!!! Perciò ben vengano i bernoccoli e le ginocchia/gomiti sbucciati … che sarà mai … io mi ricordo che da piccola tornavo a casa quasi ogni giorno con un nuovo “marchio” ….

  9. anche io a volte sto solo a riprendere marco ma non tanto per paura che si faccia male…quando ho paura che possa dare fastidio agli altri per esempio in spiaggia…ma non penso di essere asfissiante…quando lo porto al parco o sulle giostre sto sempre a dirgli ‘sfrenati’ che tutto quel che puoi fare qui a casa non lo pui fare che sei rinchiuso in 4 mura!!!
    sono per esempio timorosa quando stiamo al mare lui in acqua sis ente nel suo mondo e non ha alcun timore… io sto soo a dirgli di nona llontanarsi…

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