Ma prima di separarci per 20 lunghi giorni, abbiamo voluto regalargli una giornata indimenticabile: una gita al Parco divertimenti Minitalia-Leolandia con mamma e papà (Luca al nido!).
Mai scelta fu più azzeccata.
Minitalia-Leolandia per i bambini è meglio del Paese dei Balocchi di Pinocchio. Tante attrazioni, tanti giochi, tanti spettacoli e poi una passeggiata tra le meraviglie del Belpaese in formato ridotto.
L’ideale è essere alti almeno 105 centimetri. Perché molte attrazioni, per Marco le più divertenti, hanno quel fatidico numero come limite di altezza.
Siamo andati di giovedì perché pensavamo di incontrare meno gente. E invece c’erano migliaia di ragazzi appartenenti ai vari oratori.
All’inizio mi sono spaventata un po’. Invece, devo ammettere, per fortuna che c’erano perché hanno portato una bella ventata di allegria, di chiassosa spensieratezza e di gioia.
L’organizzazione del Parco è splendida.
Ad accoglierci all’ingresso c’era lui: Capitan Uncino in carne ed ossa, accompagnato da alcuni Pirati della sua ciurma. Brutti, ma talmente brutti che Marco si è nascosto dietro le mie gambe. Effettivamente facevano impressione, sembravano appena usciti dal libro fiabesco di Peter Pan.
Alle dieci del mattino tutte le giostre erano in funzione e non c’era fila per cui si potevano fare infiniti giri.
La prima giostra scelta da Marco è stata la nave.
Yeppa, yuhu, la nave!! Che bello! Da quanto tempo non ci salivo su.
Da ragazzina mi mettevo in cima, braccia alzate e sfidavo il vento e l’emozione.
Giovedì ci siamo messi poco più giù della cima. Ma ogni volta che andava su è giù sfidavo lo stomaco, la colazione e i biscotti al sesamo. E’ stata dura non far vedere a tutti cosa avevo mangiato a colazione!
Ho chiuso gli occhi e ho cominciato ad urlare come una pazza, con tutto il fiato che avevo in gola: “Fermate questa nave! Mi sento male. Aiutoooooo”. Battevo i piedi.
Ma niente. Quella nave andava sempre più su, sempre più veloce e io mi sentivo sempre peggio!
Marco: “Mamma è bellissimmo. Facciamo un altro giro? Ti prego, ti prego”
E io: “Amore, magari dopo. Adesso sperimentiamo qualche altra giostra!”.
E quale ha scelto?
Una specie di fungo che ci portava su e poi ci lasciava cadere giù per riportarci ancora su. Un altro incubo per me! 🙁
Lui e il padre si divertivano da matti e ridevano ancora di più guardando me che, ormai, ero più bianca di un lenzuolo.
Non mi capacitavo. Io … che ho sempre adorato i luna park! Com’era possibile che stavo così male…!
Mio marito: “Fatti forza, è solo una questione di abitudine!”.
Marco: “Mamma sorridi!”
Era la sua giornata, era il suo regalo. Non potevo rovinargli la gita. E allora sfidando la buona sorte sono salita anche su un immenso skateboard.
E’ andata decisamente meglio!
Il massimo del divertimento però è arrivato con il Gold River: un tronco che viaggia sull’acqua. Ce ne sono due: uno più piccolo (e lì ci siamo bagnati poco) ed uno grande (e lì ci siamo inzuppati da capo a piedi).
Stavamo passeggiando al sole per asciugarci un po’ quando siamo stati accerchiati dai cowboy e dalle loro donzelle del saloon. Iniziava il loro spettacolo!
Musica, balli, saltelli, danze e can can. Tutto molto bello, coinvolgente, divertente. E i ballerini proprio bravi.
In un battibaleno era già passata la mattinata. Era ora di pranzo.
Prima però ci siamo concessi un giro nel Museo di Leonardo da Vinci. Ci sono alcune riproduzioni delle sue invenzioni e tante giostre che hanno preso spunto proprio dal genio di questo grande inventore, come le “Rapide di Leonardo”. Peccato però che l’accesso era riservato ai bambini dai 120 centimetri in su. Quindi Marco le ha potute solo ammirare.
Ci siamo rifatti però con una specie di elicottero a pedali: più si pedalava e più si andava in alto. Unico neo: Marco non arrivava ai pedali, percui ho dovuto lavorare per due per non precipitare! 🙂
Ovviamente un giro non gli bastava… ho faticato per tre giri di seguito!
Finalmente pausa pranzo. Eravamo già stanchi.
Dopo un bel paninozzo, siamo andati a vedere l’Italia in miniatura. Una riproduzione fedele di tutti i monumenti più importanti del Belpaese. Mi sono resa conto che ci sono ancora tanti posti, tante città, che non ho ancora visto.
E’ stato bello vedere L’Aquila con la chiesa integra. Esattamente com’era prima del terremoto.
Ho detto a mio marito:”Dobbiamo assolutamente recuperare, domani andiamo a Ferrara”.
E lui: “Te la faccio vedere in cartolina!”.
Ho riso quando ho visto il “ponte sullo stretto di Messina”. Era proprio maestoso. Scenico.
Scherzosamente ho detto ai ragazzi dello staff: “Cavolo, ma voi siete avanti. Avete riprodotto anche quello che ancora non c’è”.
E uno di loro mi ha risposto: “Effettivamente il progetto è quello originale. Fatti due giri, guardalo bene qua, perché quello vero sarà proprio difficile ammirarlo dal vivo”. 🙂 🙂
Alle due siamo andati a vedere lo spettacolo dei pappagalli. Ma siamo arrivati tardi. Praticamente alla fine. Sigh!
Lo staff, però, è stato molto carino e disponibile. I ragazzi non sono andati via, ma sono rimasti lì con i bambini, hanno risposto alle loro domande, gli hanno fatto accarezzare i pappagalli e insieme hanno accompagnato i simpatici pennuti nelle rispettive gabbie.
Uno di loro mi ha lasciato un ricordo “poco profumato” sulla mano. Ho detto all’addestratore: “Mi posso reputare fortunata?” E lui: “Le potrei dire: Sì, vada subito a comprare un Gratta e Vinci. Ma se fosse così, se fosse vero, io sarei più ricco di Bill Gates. Sono ancora qua, faccia lei”. 😉
Alle tre in punto, tutti a teatro per lo spettacolo di “Peter Pan show”. 30 minuti di emozione pura.
Da Wendy, a Peter Pan a Capitan Uncino, al cane Nana, ai Pirati, quanti brividi. Che meraviglia.
Tutti gli attori-ballerini sono stati veramente, straordinariamente bravi.
Mi sono talmente tanto immedesimata che ad un certo punto mi sono ritrovata il viso rigato dalle lacrime.
Ovviamente tutte le musiche erano quelle di Bennato.
Gli attori non recitavano solo la loro parte, ma coinvolgevano il pubblico facendo un sacco di battute carine inventate al momento. O almeno così sembrava.
E quando è arrivata la canzone “Viva la mamma” mi sono esaltata. Sarà il titolo del brano? Chissà. 😉
Anche mio marito, che non ama i musical, si è divertito da matti. E mi ha detto: “Qualcosa mi dice che in questo posto ci torneremo presto!”
Aveva un sorriso a 72 denti stampato sulla faccia.
E Marco? Il piccolo era “sull’Isola che non c’è” e schivava i colpi di cannone di Capitan Uncino. Non batteva gli occhi per non perdersi un secondo di spettacolo.
Dopo lo show eravamo tutti cotti. Ma Marco non mollava.
Allora siamo andati a fare altri giri sulle altre giostre: trenini, montagne russe, Gorilla. Non finivano mai.
Alle cinque del pomeriggio, però, time out.
Prima di andare via ultimo tour sulla zattera di Minitalia. Ultimo saluto a questo mondo magico con l’unica certezza che non si tratta di un addio, ma solo di un arrivederci. Insomma un “a presto!”
E’ inutile dirvi il piccolo-grande eroe non è arrivato neppure alla macchina. Si è addormentato prima.
Ma prima di chiudere gli occhi mi ha detto: “Mamma, è stata proprio una bella giornata”.
E’ vero: è stata proprio una meravigliosa giornata.
Certo, andare in questi Parco-divertimenti, per la famiglia è un investimento. Non costano poco. Ma alla biglietteria abbiamo avuto una bella sorpresa: a Luglio i grandi pagano 19 euro, proprio come i bambini. Biglietto ridotto per tutti 🙂
Ci sono anche degli sconti famiglia e scattando una foto all’uscita si può tornare anche il giorno dopo.
Secondo me è un investimento che vale la pena fare. E’ proprio un parco a misura di bambini. L’età ideale? Secondo me dai 4-5 anni in su. O meglio dai 105 centimetri in su 🙂
Buon divertimento anche a voi!