Storie dell’altro mondo: nominata Ceo di un colosso, presto diventerà mamma

Marissa Mayer (nella foto), ex vice presidente di Google, è il nuovo amministratore delegato di Yahoo!
Uaho! Una donna è stata chiamata a guidare un’azienda così importante!
Già questa, per me, sarebbe una notizia da mettere in prima pagina su tutti i giornali!

Ma la cosa straordinaria, quasi incredibile è che questa donna ad ottobre diventerà mamma.
Proprio così, nel momento della nomina aveva un bel pancino!
Lo ha annunciato lei stessa su Twitter poco dopo la firma: “’Un’altra bella notizia oggi, Zachary Bogue (il marito) e io aspettiamo un bambino”.

La Mayer, ha solo 37 anni, e si appresta a diventare una delle donne più importanti d’America con il compito di riportare alla ribalta la società fornitrice di servizi internet che in questi anni ha attraversato diverse difficoltà.

E tutto questo con un bimbo piccolo da accudire.

E ditemi se questa non è una “storia dell’altro mondo”!

Mi chiedo: in Italia sarebbe mai potuto accadere?
Dalle storie che vedo e che sento, da noi chi ha la pancia, o in età per averla, viene considerato quasi una “calamità” per l’azienda. Un peso.  Già è fortunata se, rientrando al lavoro, ritrova la scrivania.

Spesso le neomamme vengono considerate utili… solo per fare fotocopie!

E Yahoo!, invece, ha chiamato una futura mamma a guidare l’azienda.

Questi sono esempi da seguire!

Complimenti a Yahoo! Complimenti per la scelta.

Ma, ahime, penso che rimarranno solo… storie dell’altro mondo.

17 risposte a “Storie dell’altro mondo: nominata Ceo di un colosso, presto diventerà mamma

  1. @silviafede: forse ho banalizzato un po il concetto, ci tengo a precisare che il mio lavoro mi piace e lo faccio scupolosamente e mi da anche delle gratificazioni personali ma comunque è e rimane uno scalino sotto alle priorità di una famiglia. Quando mi trovai a separarmi ed a dover getire una situazione nuova con orari molto particolari mi trovai nella situazione di dire al mio datore di lavoro che o si trovava una soluzione oppure avrei dovuto mio malgrado cambiare lavoro. Forse il fatto di parlarne faccia a faccia, forse perchè qualcosina valgo, forse perchè il capo ha capito la situazione essendo un uomo con dei buoni valori… beh alla fine hanno accolto le mie richeste e mi trovo con una forte flessibilità nell orario di lavoro. Se cosi non fosse stato davvero avrei dovuto lasciare questo posto e magari andare anche a fare i turni di notte pur di essere presente per i miei cuccioli.

  2. Per quanto mi riguarda, diversamente da quanto dice Matthew, il lavoro non e’ solo il modo per procurarsi i soldi, ma una fonte importante di gratificazione personale e di crescita. Ho la fortuna di fare cio’ che mi piace, sono molto apprezzata all’interno dell’azienda e in passato sono stata ricompensata per il lavoro svolto, pero’ da quando e’ nato Fede sono cambiate le mie priorita’ e lui viene prima di tutto…per cui niente orari lunghi, inserimento a scuola fatto da me o da mio marito, malattie almeno il primo giorno a casa con lui e cosi’ via…non rinuncerei mai al mio lavoro ma non voglio nemmeno dargli piu’ spazio e tempo di quello che merita

  3. ognuno fa le sue scelte….e ogni scelta va rispettata……………….. anch’io non riuscirei assolutamente a delegare certe cose riguardanti la cura dei miei figli!! ad es, il 17 settembre è il primo giorno di scuola di riky …. ovviamente sarò in ferie ………… e ho obbligato mio marito a prendersi il giorno anche lui 😉
    io al momento mi ritengo molto fortunata, faccio il part-time a 6 ore … davvero perfetto. però sembra ke nella mia azienda li stiano togliendo al compimento dei sei anni del figlio….sono già in paranoia (e mi mancano ancora 3 anni) …. spero ke le cose cambino ….. non potrei permettermi di stare a casa dal lavoro…… ma tornare a uscire alle sei del pomeriggio …. aiuto….farei molta fatica! tempo fa ho dovuto fare un corso al pomeriggio fino alle 19 … un’ansia a non vedere i bimbi fino a sera……………. non ce la potrei proprio fare!!!!

  4. Tiziana, scusa se mi permetto di chiederti una cosa. Ma dal tuo comportamento ineccepibile al lavoro hai tratto qualche beneficio? Ti pagano di piu? Ti hanno promosso? Lamianon vuole essere una provocazione solo che mi par di capire che ti fai in 4 per il lavoro…ma un giorno di questo cosa rimarrà? non giudico il tuo comportamento anche se non lo condivido… il lavoro per me è un mezzo per porcurarci i soldini che ci servono per vivere ma vivere per lavorare conviene? Trovo molto più appagante una coccola fatta al figlio a casa piutosto che una gratifica al lavoro. Stare con loro quando hanno bisogno mi appaga di piu che venire al lavoro con la febbre..qui non mi hanno mai fatto una statua a mezzo busto… i miei bimbi invece si! Se posso permettermi ti consiglio di pasare piu tempo con la tua famiglia perchè il tempo passa, i bimbi crescono e se ne vanno… le mamme ed i papà ci guardano dall alto e ci si trova a chiedersi perchè non abbiamo vissuto in modo diverso… poi magari ci si trova a cambiare lavoro e capire che quello che avevamo non era poi cosi importante…

  5. @vale82: concordo con te, se uno deve lavorare e questo comporta dei sacrifici, specie di orari per non perdere il lavoro lo capisco, anche io lavoro full time ed esco alle 17,00 , ma non condivido farlo per scelta quando ci sono dei bambini.
    Non dico che la donna debba rinunciare alla carriera una volta che diventa madre, pero’ io potendo non rinuncerei a un’ora da passare con mio figlio per niente al mondo, o ad assistere personalemente i miei genitori quando hanno bisogno…e’ questione di priorita’ …ognuno in quest campo fa le sue scelte e si da le sue motivazioni, io non ce la farei…

  6. @SILVIAFEDE: AH, ECCO…nonm itornavano i conti. non vale pero’!
    @tiziana: io ti auguro di non dover mai rimpiangere il tempo non passato coi tuoi figli a coccolarli quando sono malati, o a sostenerli nell’iserimento, o i ltempo che non hai dedicato a tua madre quando magari aveva bisogno di te.
    te lo auguro di cuore, ma credo che i figli si accontentino di un po’ meno (e’ chiaro che tutti dobbiamo lavorare per mantenerli, ma c’e’ modo e modo di mantenerli) a livello materiale, ma non si accontentino di un po’ meno a livello affettivo.
    ti auguro di non sentirtelo mai rinfacciare.
    non critico la tua scelta. io pero’ non ce la farei, devo lavorare, e’ vero, ma se mia figlia e’ malata la porto io dal pediatra, e se sta molto male il primo giorno sto a casa io, ma il giorno dopo la lascio a qualcuno di fiducia. l’inserimento lo faccio io. non ce la farei a delegare anche in momenti cosi’ delicati.

  7. @Maria: io conosco un altro esempio simile a quello del post, la compagna del mio capo ha avuto la promozione a dirigente dopo una settimana che aveva comunicato di essere in cinta. Lei si faceva tanti problemi nel dirlo, invece i suoi responsabili le hanno detto che quel posto lo meritava e che la maternita’ per loro non era un problema. Piccolo particolare l’azienda non e’ italiana….un datore di lavoro italiano non l’avrebbe mai fatto!

  8. io ho due bimbi e ho messo subito in chiaro in azienda che quando sono al lavoro la famiglia va in secondo piano e lo domostro anche con i fatti: quando i bimbi sono malati non sto a casa, inserimenti a nido/scuola materna li fa mio marito o la tata, non chiedo ferie in relaziona alla chiusura delle scuole, anzi ho sempre detto che agosto e periodo natalizio non farò mai ferie, a ottobre mia madre verrà operata, ma non salterò il lavoro, delegherò qualcuno per portarla in ospedale e andarla aprendere (mio papà non c’è più da 2 anni e io sono figlia unica). Spero che questo mio comportamento porti i suoi frutti e riesca a fare carriera (anche per il bene dei miei bimbi perché per crescerli ci vogliono i soldini)!

  9. Questa è davvero una storia dell’altro mondo!
    Io ho ritrovato il mio lavoro ma mi sono fatta in 4 per manterlo, ho lavorato fino a un mese prima del parto e sono rientrata che il piccolo aveva 4 mesi.
    Se c’era qualche problema irrisolvibile per i colleghi chiamavano a casa, l’ho fatto volentieri ma in Italia se sei donna e in età fertile sfido chiunque a trovare un lavoro senza condizioni.
    Tante donne rimangono a piedi perchè hanno fatto la scelta di diventare mamme e le aziende pensano che una mamma non produca abbastanza (parole del mio ex direttore!).

  10. Si cose dell’altro mondo. Io quando ho detto di essere incinta sono stata licenziata.
    La mia bimba si chiama Cristina ed è stato un grande dono. Il 26 luglio compie 4 anni.

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