Per il parto meglio l’ospedale con nido chiuso o aperto?

State per partorire, dovete scegliere l’ospedale.
Meglio quello con il nido chiuso, ossia quello in cui sono le puericultrici ad occuparsi del neonato,  o quello con il nido aperto, ossia quello che permette alle mamme di tenere il bimbo in camera?

In entrambi i casi ci sono i pro e i contro e la psicologa Maria Cecilia Corradini, li evidenza nel blog GiroGiroBimbo.
Nel primo caso, la mamma ha la possibilità di riposare e riprendersi dalle fatiche del parto.
Nel secondo caso, invece, la famiglia può cominciare a conoscere il piccolo, a prendere confidenza con questo nuovo arrivato, e a chiedere consigli alle puericultrici in caso di dubbi.

Io ho partorito in entrambi i casi alla Mangiagalli, nido aperto. E ho avuto due esperienze diversissime.

La prima volta, ossia il 27 luglio di 5 anni fa (mamma mia il tempo vola), dopo ore e ore di travaglio e poi parto ero stanchissima. Volevo riposare. Faceva caldissimo, c’erano 40 gradi. Nella stanza non c’era l’aria condizionata (era rotta, non funzionava) e non c’erano neppure le zanzariere. Le opzioni erano due: o chiudere le finestre e soffocare, oppure aprire tutto e fare una donazione di sangue alle zanzare.
Eravamo in due in una stanza che era nata come singola. Non c’era lo spazio neppure per aprire completamente la porta.
Optammo per la seconda possibilità e sia io che la mia compagna di sventura  trascorremmo la prima notte a scacciare le zanzare dalla culletta dei piccoli.

Eravamo entrambe stravolte.

In due giorni erano nati 72 bambini e le puericultrici non riuscivano ad accudirli tutti, percui ci avevano consigliato di tenerli in camera. Ma quando ci videro in quelle condizioni ebbero pietà di noi. Portarono via i bambini e noi crollammo per 4 ore di seguito.
Allo scoccare della 48esima ora di vita del bimbo ero già sulla via di casa.

Quando è nato Luca, due anni fa, la scelta è ricaduta ancora sulla Mangiagalli (per travaglio e parto sono insuperabili), ma per la degenza ho scelto la Caterina Solventi (ho l’assicurazione sanitaria… perché non utilizzarla ;)).
Devo dire che la musica è cambiata.
Il bimbo era in camera con me. Ma lo potevo portare al nido tutte le volte che lo ritenevo necessario.
Le puericultrici erano sempre a disposizione per ogni dubbio o domanda. E il servizio da 10 e lode.

Peccato solo che fosse il secondo bambino e che quindi ero già “pratica”. Non avevo bisogno di tanti consigli. Sapevo già come allattare, cambiare pannolini, curare il moncone del cordone ombelicale, e tutto il resto…

Mi sarebbe piaciuto avere questi consigli con il primo bimbo, quando ero assolutamente impreparata e ho pianto per 40 ore per il dolore al seno, prima di capire che il piccolo non si stava attaccando bene!

E voi  per quale ospedale avete optato?

26 risposte a “Per il parto meglio l’ospedale con nido chiuso o aperto?

  1. Nido chiuso e se fosse per me limiterei la presenza di parenti in camera a una persona a testa. Per conoscere il bambino/a c’è tutto il tempo una volta arrivati a casa.

  2. @vale82: beh…se hai l’assicurazione magari puoi fare così…. io non ho avuto problemi….eravamo in due in stanza….. ma non ci siamo disturbate….. 😉
    con riky, invece…..la mia compagna di stanza russava come un trattore….quindi anche se non avevo riky con me…..non ho dormito un cavolo!!!!!!
    quando hai la scadenza??? non mi ricordo….

  3. @ge1977: grazie della testimonianza! il problema infatti non sono le sale parto, e’ la degenza che mi spaventa, stavo pensando di pagarmi una stanza singola sempre li ‘al maggiore con l’assicurazione sanitaria, almeno quando dorme lei dormo io…perche’ se mi dici che le ostetriche anche i nreparto sono carine e disponibili (le infermiere non lo erano affatto!), basterebbe non essere disturbate anche dagli altri.

  4. ciao, io ho partorito all’ospdale di tradate, ho dovuto fare un cesareo, la bimba la prima notte, orami quando sono andata in camera erano le 4 della mattina, l’hanno tenuta al nido, ma alle 6, dopo che mi hanno misurato la pressione, controllato le flebo me l’hanno portata!!! e con il loro aiuto l’ho attaccata, tra un tubicino di flebo e l’atro… poi ho chiesto se mi potevano togliere il catetere che iomi volevo alzare e le flebo….e cosi alle 12 via tt!! iuppyyy e piano piano mi sono alzata, dolorosamente, ma mi sono alzata, e via con la cullina ospedaliera per i corridoi dell’ospedale!! la mia degenza è durata una settimana 🙁 a causa della pressione, la pupina sempre in stanza con me, anche di notte, anche quando dovevo andare in bagno che era fuori dalla stanza, me la portavo dietro, la lasciavo al nido solo quando mi volevo riposare un tantino, e poi la andavo a riprendere, ma se dormiva nn me la davano fino al suo risveglio!!!

  5. anche io ho avuto due esperienze diverse. con riccardo avevi il bimbo in stanza tutto il giorno, poi alle 21 lo prendevano e te lo riportavano verse le 6 …. la seconda notte ti chiamavano una volta per allattare!!!! con fede …. sempre in camera…..
    sicuramente meglio la prima esperienza…. almano hai qualche ora per riposare …. se no arrivi a casa già distrutto! devo dire ke le ostetriche sono state bravissime e carinissime (@vale82: anche io al maggiore di parma) …. più di una volta di notte sono venuti a prendere fede ke piangeva e a coccolarlo … io non riuscivo proprio ad alzarmi da letto 😉
    @vale82: le nuove sale parto sono davvero belle …. hai la tua stanza con anche il bagno…. e senti meno gli urli dalle altre stanze!!! 🙂

  6. Ciao, per entrambi i parti sono andata al policlinico di Modena la prima volta 6 anni fa, essendo un cesareo programmato la prima sera l’anno tenuta al nido perché non potevo muovermi bene e così anche per il parto naturale chi voleva poteva lasciare il bimbo la prima o anche la seconda sera, io x le altre 4 notti di seguito l ‘ho tenuta con me. Questa volta 5 mesi e mezzo fa, le cose dono cambiate, i bimbi da subito in camera con la mamma, al nido bambini solo con problemi, ed io nonostante flebo sia bel braccio di dx che sx e il taglio mi sono alzata la sera subito e con tanta difficoltà e pazienza ho cambiato e lavato il MIO CUCCIOLO… Ho conosciuto una mamma che é andata in una camera privata perché nn riusciva a dormire! Ma!

  7. Con la prima (ormai 19 anni fa) potevi scegliere quello che volevi ma quasi tutte lasciavano i bimbi al nido (potevi andare quando volevi) e venivano solo portati per allattare. Essendo fortemente impedita ho passato tutte le notti al nido dove mi hanno insegnato tutto con tantissima gentilezza e pazienza. Con la seconda (tre anni fa) si devono tenere in stanza ma se occorre li porti al nido e io l’ho fatto perchè di dormire proprio non se ne parlava. Così ho riposato per 4 ore filate. Personale fantastico in entrambe le occasioni.

  8. hai ragione, Maria. il senso di colpa partiva dal vedere le altre persone che mi guardavano come una aliena insensibile 😀
    solo mia mamma riuscì a comprendermi, dicendo la lapidaria frase: “figlia mia…partorire è il lavoro più faticoso al mondo!”.

  9. mi sono persa nel racconto.. il succo è se ci fosse la possibilità W il nido aperto di giorno ma di notte tra un a poppata e l’altra sarebbe molto, molto importante fare riposare la mamma!!!!

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