Ieri sera, dopocena, sono scesa nel corsello dei box per andare in garage.
C’era un gran silenzio.
Ad un certo punto, dalla porta, è sbucato il mio vicino di casa con la figlia ormai quattordicenne.
Parlavano, scherzavano. Papà e figlia, un quadretto bellissimo. Si vedeva che tra loro c’era grande intesa. Complicità.
Io ero abbastanza lontana. Non mi hanno vista. Sono rimasta nell’ombra.
Quella ex-bambina ormai è una ragazzina. Fino a qualche anno fa giocava a palla nel suo giardino con i bimbi più piccoli di lei. Ora ha i tacchi bassi, gli short, la maglia aderente. Magari anche un filo di trucco e un velo di rossetto.
E allora ho cominciato a fantasticare. I miei pensieri sono volati sulla macchina del tempo e ho provato ad immaginare il mio futuro insieme ai miei cuccioli-futuri uomini.
Chissà come sarà.
Chissà se diventeranno alti.
Chissà se avranno i capelli corti o lunghi.
Chissà che voce avranno.
Chissà se rideremo e scherzeremo ancora come facciamo adesso.
Chissà se saremo complici e se ci sarà intesa tra noi.
Chissà come sarà bello passeggiare con i miei maschioni accanto, uno a destra e uno a sinistra come due guardie del corpo.
Chissà se….
Immersa nei miei infiniti chissà, ho sollevato la saracinesca del garage, ho preso il pacco doppio di pannolini, e sono tornata su, in casa, dove i miei bambini mi aspettavano per andare a nanna.
Per il futuro, forse, c’è tempo.
Adesso sono ancora nella fase pappa, cacca e pannolini e voglio godermela fino in fondo.
Fra qualche anno, probabilmente, mi guarderò indietro e rimpiangerò le infinite notti insonni, i capricci e le monellerie dei due furbetti.
E tutto quello che adesso mi sembra una difficile e sfiancante corsa ad ostacoli, avrà il sapore di un dolce ricordo.
Chissà…