Lo spunto è arrivato da quanto è successo in America dove una mamma, Heather Walker, si è vista rimuovere dal profilo le foto del suo bimbo nato con una grave anencefalia e morto dopo sole 8 ore di vita. Furiosa per la decisione presa dal social network ha lanciato una protesta, pubblicando nuovamente le foto e invitando amici e familiari a contattare i gestori di Facebook. Risultato: la donna è stata ‘bandita’ dal social network.
I coniugi Walker hanno chiesto spiegazioni in merito alla decisione di ‘censurare’ le foto del bebe’, Grayson James Walker. Loro sapevano già che il piccolo non sarebbe sopravvissuto a lungo ed erano pronti a dirgli addio da subito. Così con l’aiuto di un ente no-profit hanno incaricato un fotografo professionale di fare qualche scatto del neonato per ritrarlo negli unici momenti che avrebbe trascorso con la sua famiglia, papà e mamma e i due fratellini.
I Walker hanno voluto catturare la sua breve vita per conservarne il ricordo e condividerlo con il resto della famiglia e con gli amici lontani. Questo il motivo dell’attaccamento della mamma alle foto.
Ma a parte questo caso limite, è giusto pubblicare le foto dei bambini sui social network? Mettendoli in Rete non si rischia di ledere la loro identità digitale?
In fondo postare una foto sui social network è come metterla a disposizione del mondo, anche se inizialmente la si condivide solo con gli amici più stretti.
Il rischio che prenda altre vie, non possiamo negarlo, comunque c’è.
E allora?
L’ho chiesto alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco che cosa ci dice:
“Tutti noi oggigiorno usiamo Facebook, Twitter e simili con modalità e con scopi differenti e per questo voglio premettere che quello che andrò a dire, non vuole essere una critica morale né tanto meno un rimprovero, ma vorrei solo che ognuno di noi si soffermasse, nel caso di ritrovasse descritto in queste parole, a riflettere con maggiore consapevolezza su comportamenti e gesti tanto abitudinari da esser diventati ormai automatici.
Troppo spesso mi capita di veder pubblicato sulle bacheche, foto di ogni tipo che ritraggono i propri figli nei vari momenti della giornata: mentre fanno colazione, mentre fanno il bagnetto, mangiano la pappa, dormono, ballano, cantano… Per non parlare di foto di mamme in attesa che pubblicano le proprie ecografie! (sarà che sono particolarmente sensibile alla tematica in questo periodo?).
Le pagine Facebook sono diventate un palcoscenico su cui non esiste più censura, senso della privacy, della riservatezza, del desiderio di voler custodire ciò che ci è prezioso e di volerlo condividere solo con le persone che scelgo come testimoni e complici della propria vita. Invece, in quella realtà, “tutto diventa di tutti”, rischiando di banalizzare e privare di valore ciò che invece dovrebbe essere, a mio parere, più protetto da un eccesso di esibizionismo e condivisione universale.
Non si pensa poi ai rischi che si possono incontrare in Rete! Sono stata di recente ad un convegno in cui si parlava di quanto certi crimini su minori siano aumentati come conseguenza dell’uso eccessivo e sproporzionato di Facebook, pedofili che riescono ad accedere nelle pagine private degli iscritti e si impossessano delle foto di bambini di ogni età, facendone fotomontaggi e vendendosele tra di loro.
Ecco, se penso a questo, se penso e vedo con quanta superficialità le mamme oggi mettono le foto dei loro cuccioli alla “mercé” del mercato virtuale senza desiderio di proteggerli nella sfera della riservatezza che ognuno di noi dovrebbe preservare dentro di sé per le cose preziose (si pensi al significato del diario segreto!), mi e vi chiedo: ma perche lo facciamo?
Cosa ci spinge a voler condividere per forza tutto con tutti, soprattutto ogni minimo aspetto della vita dei nostri piccoli? Che scopo, che motivazione c’è dietro?
Proviamo a essere sincere con noi stesse e non banalizziamo anche le risposte che ci diamo come ad es: “Cosi le mie amiche lo vedono”! E poi, cosa ci fa credere che alle persone interessi vedere il nostro bimbo che fa la pappa e si sporca tutta la faccina di pomodoro? Ci viene richiesto o non siamo invece noi a essere un pochino “presuntuosi” nel pensare che agli altri faccia sorridere o faccia piacere vedere cosi tante fotine del nostro bimbo?
E perche questi stessi atteggiamenti non li mettiamo in atto mostrando ad esempio foto in ogni modo del nostro fidanzato?
Non so, pensiamoci….e vi prego…..PROTEGGIAMO UN PO’ DI PIU’ IL DONO PIU MERAVIGLIOSO CHE LA VITA CI HA DATO!
Ci terrei a precisare, che non ho espresso solo un parere personale, mi attengo anche ai risultati delle ultime ricerche effettuate emerse dal convegno a cui ho partecipato”.
Che dire: concordo con quanto detto dalla dottoressa Santarelli. Io personalmente non ho mai messo una foto dei miei bimbi in Rete. Al massimo le ho mandate via e.mail agli amici di cui mi fido. 😉
Per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com.