Secondo alcuni studiosi sì. Ma niente panico. A loro avviso c’è il modo per rimediare.
Secondo l’ultima scoperta che arriva dall’Università di Tel Aviv, pubblicata sul Journal of Experimental Child Psychology, infatti, la creatività si può insegnare. Basta promuovere l’esercizio del pensiero espansivo tra i bambini.
Lo studio ha dimostrato che durante l’infanzia si può essere “iniziati” alla creatività attraverso la riflessione veicolata: spingere i piccoli a pensare a progetti, realtà e obiettivi lontani. Pensare “oltre” aiuta i bimbi a diventare più fantasiosi e ad allenare l’immaginazione e la capacità di superare con la mente i limiti della realtà.
“Se i bambini sono invitati a riflettere su dimensioni distanti, come spazio e universo,
risultano maggiormente stimolati e creativi” ha spiegato Nira Liberman, tra i responsabili della ricerca. “Al contrario, lasciare che si concentrino sull’ambiente immediatamente circostante, riduce le abilità creative”.
Un metodo valido non soltanto durante l’infanzia. “La distanza psicologica, chiamiamola così, può aiutare sia i bambini sia gli adulti ad aumentare i livelli di creatività: basta allenarsi a pensare al futuro meno prossimo e agli eventi improbabili e lontani”.
Che penso?
Non so che bambini abbiamo esaminato questi ricercatori. Dal mio piccolo posso dire sia i miei figli che i loro amichetti mi sembrano molto fantasiosi. Anzi a volte lavorano fin troppo di fantasia.
A Marco piace molto sentir parlare di spazio, di pianeti, di universo, di stelle,meteore, e tutto quello che riguarda la Terra.
Stamattina gli ho detto: “Marco, ma quanto ci vogliamo bene io e te?”
E lui: “Tanto”
E io: “Io di più, dalla Terra fino a Saturno e ritorno”.
Lui: “Io parto da Venere”.
Io con la faccia delusa: “Marco, ma Venere è il pianeta più vicino alla terra”.
E lui: “E che non mi ricordavo il nome del pianeta rosso”
E io: “Marte”.
E lui: “Allora io ti voglio bene da Marte fino ai fossili”
E io: “I fossili?”
E lui: “Si, quelli si trovano dentro dentro alla Terra, non in superficie. Quindi io ti voglio bene di più. Ho vinto?”
E io: “Come al solito… hai vinto tu!”
E ditemi se questa non è fantasia….