Viva la Mamma

Arriva la Festa della Mamma!

Domenica prossima, 13 maggio, è la Festa della Mamma.

Come vi state organizzando?
State pensando a qualcosa da fare con i vostri bambini?

Noi andremo al Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, insieme alle altre famiglie della classe di Marco. Sarà, se tutto va bene, una gita molto particolare.
Ad aspettare i bambini ci saranno i Cavalieri che faranno indossare loro dei costumi medioevali, li porteranno dal Re e dalla Regina e tutti insieme partiranno per il Regno della Fantasia…

Un Regno popolato da fate e streghe, ma anche orchi, domatori di pulci, fabbri, fiorai, scalpellini, sarti e così via.

Come sarà? Ve lo racconterò lunedì. Le premesse per una giornata indimenticabile, però, ci so tutte!

“Scusa, ma il giorno della Festa della Mamma non bisognerebbe organizzare qualcosa per far felice te?”, mi ha chiesto una mia amica che ancora non ha vissuto le gioie di questa avventura. “Così, andando al castello, si divertiranno solo i piccoli! E tu?”, ha aggiunto.

“Sai -le ho risposto- non te la prendere, ma si vede che non hai figli. Non c’è nulla che possa rendere una mamma più felice che vedere i propri figli contenti. Il loro sorriso è il più bel regalo. E non c’è dono materiale che possa reggere il confronto”.

“Mi piace l’idea che stia imparando una poesia per me. Ma non so nulla. Ho provato ad indagare, a chiedere, anche con domande a trabocchetto. Ma Marco ha la bocca cucita. Neppure una parola. Chissà!”

Ma come e quando è nata la Festa della Mamma? Voi lo sapete?

In origine era la festa della fertilità e della prosperità. Si celebrava in primavera, nel passaggio della natura dall’inverno all’estate. Una festa dal sapore religioso.

Ma il vero Mother’s Day è decisamente più recente.
Proposta dall’attivista e pacifista Usa, Julia Ward Howe, nel 1870, la festa è stata ufficializzata negli Usa solo nel 1914 dal presidente americano Woodrow Wilson.

Il motivo? Il più nobile: come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri e anche speranza di pace.

E in Italia? Ancora dopo. Per la prima volta è stata celebrata ad Assisi nel 1957.

Insomma la mia di mamma era già nata da un po’. Anzi, era quasi adolescente 🙂

Negli States si festeggia nella seconda domenica di maggio. Noi italiani abbiamo scelto la stessa data, così la maggior parte dei Paesi del mondo come Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Cuba, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Hong Kong, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Perù, Filippine, Singapore, Sudafrica, Svizzera, Turchia, Stati Uniti, Venezuela

Altri Paesi, invece, hanno scelto giornate diverse.

Un esempio? Bulgaria, Romania, Serbia e Slovenia festeggiano la mamma l’8 marzo, insieme alla festa della donna.

I Paesi arabi come Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Kuwait, Libano e Siria preferiscono ricordare la mamma nel primo giorno di primavera (21 marzo).

Lituania, Portogallo, Spagna e Ungheria fanno festa nella prima domenica di maggio. Francia, Haiti, Repubblica Dominicana e Svezia, invece festeggiano nell’ultima domenica di maggio.

Poi ci sono i casi isolati come la Norvegia (seconda domenica di febbraio), la Thailandia (12 agosto), l’Indonesia (22 dicembre), la Polonia (26 maggio), la Corea del Sud (8 maggio) e la Russia (ultima domenica di novembre).

Sempre a maggio, ma il 10, festeggiano India, Messico e Pakistan. Mentre Irlanda e Regno Unico ricordano la mamma nella quarta domenica di quaresima.

Non so perchè non si sia scelta una data unica per tutti! Chissà…

Ma se domenica prossima sarà una giornata speciale per noi, neo-mamme (più o meno) non dimendichiamoci delle nostre mamme.

No, non vi sto suggerendo di fare dei regali (quello lo deciderete voi), ma di pensare ad una frase bella. Un grazie speciale. In fondo chi meglio di noi può capire i sacrifici che fanno le mamme, dalla gravidanza, al parto in poi! 🙂

Io credo che il “Grazie” più sentito e sincero l’ho detto a mia madre uscendo dalla sala parto, quando è nato Marco.

Lei era lì che mi aspettava in sala d’attesa. Era notte fonda. Era seduta sulla sedia. Sono andata da lei che ero ancora in barella. L’ho guardata e le ho detto: “Mamma, grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto per me e per il dolore che hai sopportato facendomi nascere!”

E lei: “Quando ero incinta di te speravo che tu fossi maschio proprio perchè non volevo che soffrissi per il parto. Ora che sei mamma, lo sai! I figli arrivano con dolore, ma poi ti danno tante gioie!”

Lo so, ho una mamma straordinaria.  Cosa le dirò io? Semplicemente “Grazie”.

E voi? Se volete… condividete le frasi con noi!

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