Perche mio figlio non fa amicizia all’asilo?

Visto che domani è festa, anticipiamo di un giorno l’appuntamento con la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Di che parliamo oggi? Di un argomento che sta a cuore a tante mamme: perchè a volte i bambini non fanno amicizia?
Vi è mai capitato di andare al nido o alla scuola materna e di vedere vostro figlio in disparte, giocare da solo? Oppure di portarlo ad una festa di compleanno e notare che mentre tutti gli altri si divertono lui è da solo?
Perchè alcuni bambini fanno fatica a sentirsi parte di un gruppo?
E noi genitori cosa possiamo fare? Incoraggiarli, spingerli verso gli altri o lasciare che se la cavino da soli?

Ecco cosa ci risponde la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:

Il mondo del bebè si sa, fino ad una certa età ruota tutto intorno alle figure di mamma e papà, unici punti di riferimento di tutto il suo universo d’amore e di attenzione.

Dopo l’anno di vita però, si affaccia il bisogno di socializzare con i suoi coetanei perche con la crescita, si affina la capacità di scegliere le sue prime amicizie e verso i 2-3 anni, con lo sviluppo del linguaggio, tutte le relazioni tendono a intensificarsi.

L’inserimento all’asilo favorisce la socializzazione, ma molto dipende dal carattere del piccolo: un bimbo timido e introverso ad esempio, può far fatica a legare con i suoi coetanei e spesso ha bisogno di un po’ più di tempo. Molti genitori invece, vedendo e facendo i confronti con gli altri bambini, si spaventano di questo carattere cosi reticente del loro piccolino e si ritrovano cosi a fare ipotesi azzardate che spieghino questo comportamento o tendono ad andare in allarme per niente.

Premettiamo che per tutti i bambini, all’inizio di un nuovo inserimento in un ambiente sconosciuto, c’è una fase di “stand-by” e di attenta osservazione di ciò che li circonda perche devono studiare l’ambiente e capire quali punti di riferimento poter apprendere per dar loro un po’ di sicurezza.  (In fondo non è quello che accade anche a noi adulti?). Quindi è del tutto normale che possano avere anche qualche difficoltà iniziale a inserirsi, ampliato ancora di più se non sono stati molto abituati a stare in vari contesti sociali e con altri bambini.

All’inizio è sempre spiazzante il passaggio da casa ad asilo, dove il nostro cucciolotto non può più sentirsi al centro dell’attenzione, con il disagio che ne consegue. Il fatto poi, di non aver affrontato esperienze di gioco “alla pari”, dove occorre confrontarsi con gli altri e attenersi alle regole, può creargli delle difficoltà, superabili con il tempo e un po’ di pazienza.

Per aiutare il bimbo a socializzare, occorre insegnargli anche le norme della socialità, perche lo stare insieme agli altri richiede un apprendimento vero e proprio. Ad esempio, prestare il suo giocattolo, rispettare i turni quando si gioca, il condividere con gli altri…

Ci sono poi bambini che fanno fatica a giocare con gli altri non tanto perche sono introversi, ma solo un po’ insicuri. Magari perchè, una volta, non sono riusciti a fare qualcosa in gruppo, come tirare una palla o fare una corsa. In questi casi, infondere fiducia con rassicurazioni e qualche supporto iniziale con la figura dell’adulto affianco, possono essere buone modalità per incoraggiare il piccolo a stare con gli altri.

Non dimentichiamoci naturalmente di chiederci anche quale sia il nostro stesso atteggiamento nei confronti di noi stessi in termini di sicurezza personale e di buoni esempi di rapporti di socialità con il mondo esterno alla famiglia. Se noi stessi ad esempio, siamo persone con un bassa autostima o con zero rapporti sociali, senza volerlo tendiamo a infondere nel bambino la stessa modalità con un processo di imitazione indotta inconsapevolmente.

Se ci troviamo di fronte ad un bimbo introverso, timido o insicuro, quello che bisognerebbe evitare è fare i confronti con gli altri dicendogli ad esempio: “Guarda che bravi gli altri bambini che giocano tra loro….”. Frasi come queste non solo non aiutano a ottenere l’effetto sperato, ma anzi, fanno sentire il piccolo inadeguato e, quindi, più fragile e insicuro.

Evitate di usare anche gli aggettivi “simpatico” e “antipatico” quando vi riferite agli altri amichetti. Cosi, non abituerete il bambino a giudicare frettolosamente i suoi compagni etichettandoli secondo rigide categorie: un atteggiamento che può limitarlo nei rapporti con gli altri.

Piuttosto, aiutatelo a scoprire i lati buoni di ciascuno e a far leva su quelli per intrecciare un’amicizia nuova.

Non pretendere inoltre, che la sua difficoltà a socializzare passi subito. Bisogna rispettare i suoi tempi e dargli modo di confrontarsi anche con le emozioni negative, senza reprimerle o giudicarle.

Infine, ricordate che i bimbi hanno le “antenne emotive”, dunque, anche se non usate le parole, captano se voi stessi non siete contenti che lui si affidi a nuove relazioni sociali all’interno dell’asilo o della scuola, recepisce che ad esempio non siete convinti della scelta della scuola fatta, delle educatrici e anche degli stessi amichetti e i loro genitori! Questo non farà altro che rafforzare i loro timori e  le loro difficoltà, ostacolando la loro stessa serenità e tranquillità.

Ricordate inoltre di non patologizzare ogni comportamento che secondo voi non è “normale”, tenendo sempre presente che i bambini sono in evoluzione continua e che ognuno di loro ha il proprio carattere e il proprio tempo per compiere ogni passo di crescita!

Per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

30 risposte a “Perche mio figlio non fa amicizia all’asilo?

  1. Buon giorno, ho un bimbo di 2,5 anni ,è da qualche tempo ho dei problemi con la mia compagna che ha difficolta’ nel socializzare con altri e di conseguenza il bambino non frequenta nessuno tranne me e la mamma.Frequenta un asilo la mattina, ma spesso si ammala per via dei virus che girano nella struttura e di conseguenza de’ a casa da solo con la madre.
    Volevo un consiglio da lei riguardo la necessità di socializzare di mio figlio.
    Grazie

  2. @Diana: scusa la franchezza ma credo che leggere su internet o ascoltare pareri non professionali sia non solo inutile ma addirittura dannoso perche’ come hai scritto tu ti fai dei film senza conoscere realmente il problema.
    Senti subito il tuo pediatra, se e’ il caso fai una visita piu’ approfondita e procedi per esclusione…una volta esclusa la cuasa fisica (sente poco) potrai concentrarti su altri motivi…

  3. @Diana: perdonami ma il tuo pediatra non ha fatto il test dell’udito a 8/9 mesi per appurare appunto se sente bene? E poi onestamente 28 mesi non sono pochi…se hai anche tu il dubbio che non senta perchè non la porti da un otorino? Poi se invece l’udito è a posto allora ti sapranno consigliare. Magari fa solo “orecchie da mercante”.

  4. Buongiorno Dottoressa, ho una figlia di 28 mesi che da qualche giorno ha iniziato ad andare all’asilo. Non appena arriviamo la mattina, l’euforia dovuta ai tanti gioch,i la porta ad allontanarsi da me senza nessun problema nel momento in cui questa passa si rende conto della mia assenza e piange. Niente di strano in tutto ciò se non che al 2 giorno d’asilo la maestra mi ha chiesto se la bimba aveva problemi di udito perchè quando vine chiamata o le si chiede qualcosa non risponde…lo stesso atteggiamento ce l’ha anche a casa. Proprio questo suo atteggiamento mi preoccupa, non ha mai detto SI, se la chiamiamo, molto spesso non si gira, non mostra interesse in quello che facciamo che sia un gioco, leggere una storia o guardare un cartone animato……ho letto tanto su internet e quello che ho letto mi terrorizza! Quando parlo con qualcuno delle mie angosce mi viene detto che è troppo piccola e che devo stare tranquilla ma io non vorrei sottovalutare questi atteggiamenti ma al tempo stesso ho un gran senso di colpa verso la bambina che inevitabilmente mi viene da osservare in maniera più attenta e scrupolosa. Grazie da una mamma davvero preoccupata

  5. Uno dei motivi potrebbe anche essere che il bimbo è superdotato o con “alta capacità intellettuale” e che la maggior parte delle maestre e psicologi infantili non sono stati preparati per diagnosticarlo.
    Spesso e volentieri i sintomi della plusdotazione vengono scambiati per cose più gravi (iperattività, autismo, deficit di atenzione, e compagnia) arrivando in alcuni casi anche a medicarli.
    Molti bimbi non fanno amicizia semplicemente perchè hanno poco in comune con il resto. Cercate informazione al rispetto per il bene dei vostri bimbi!

  6. Buongiorno Dottoressa, mia figlia (20 mesi) è stata inserita al nido a 15 mesi. L’inserimento è andato bene, ha accettato da subito sia il cibo sia il contatto fisico con le maestre e a parte il pianto al momento del distacco, che terminava appena varcata la porta della sala dei giochi non ha mai mostrato segni di grosso disagio. I primi mesi quando la andavo a riprendere notavo che aveva il viso un po ‘tirato’, sicuramente ha vissuto dei momenti di stress nell’adattarsi alla nuova situazione, passava molto tempo in braccio alle maestre. Ora va all’asilo tranquilla e contenta, ma le maestre dicono che non gioca molto con i bambini, sta in disparte e li guarda, preferisce giochi tranquilli e gioca solo con i bimbi molto piccoli (perché li vede come bambole), vuole dargli il latte o il ciuccio (che lei non ha mai voluto). Lo stesso atteggiamento lo ha anche se andiamo al parco o a trovare qualche amichetto. Lei è una bambina vivace e chiacchierona, ma se ci sono altri bambini si ammutolisce e li guarda da lontano, se poi provano ad avvicinarsi o ad abbracciarla o anche solo accarezzarla comincia a piangere disperata. Ho chiesto alle maestre del nido se qualche bambino le ha fatto male (una volta è tornata con un lieve morso sul braccio) ma non hanno notato nulla di strano. È solo timidezza o è un disagio che deve preoccuparmi? Grazie

  7. Gentilissima, sono un papà di un bimbo di 2 anni e mezzo . Le scrivo perché la scuola ( il nido ) ha voluto vedere me e mia moglie per una problematica con il nostro bimbo. Le maestre e la direttrice ci hanno raccontato che in classe se WILLIAM non è seguito ha degli atteggiamenti maneschi con gli altri piccoli. In più non riesce proprio a relazionarsi con i suoi compagni. Noi abbiamo un altro bimbo di 7 mesi che ancora viene allattato. WILLIAM ha preso il lattuccio fino a 17 mesi circa. Uscendo dalla scuola ho 1000 dubbi e 1000 pensieri che mi passano in mente. Non so proprio dove abbiamo sbagliato con mia moglie, forse troppi vizi. Grazie anticipatamente per la sua gentile risposta . Cordialmente , Francesco

  8. Io ho una bimba di 9 anni che si propone e gioca in modo positivo, ma è molto selettiva e, per il tipo di educazione che le abbiamo dato, non segue molte mode dei coetanei. Mi spiego meglio: non le interessa Violetta, la danza classica, i vestiti di Abercrombie… A metà della terza elementare abbiamo cambiato scuola perchè la maestra di italiano faceva veramente poco. Oggi, in quinta, ha colmato tutte le lacune e prende ottimi voti in tutte le materie, però non riesce ad integrarsi. In classe c’è qualche atteggiamento di bullismo da parte di un gruppetto di tre bambine che si trascinano dietro il resto della classe e lei a forza di estraniarsi sta rimanendo sola. In compenso fuori dalla scuola ha molte amiche (alla materna era il così detto leader) e ama giocare a scacchi, praticare judo e suonare il pianoforte. Ne ho parlato con la maestra ed ho trovato una grande comprensione e volontà di intervenire. Io mi domando invece da parte mia cosa posso fare…non voglio farle vedere Violetta (cosa che lei non vuole neanche) nè fale portare cose nuove a casa per essere apprezzata (per quello che ha) e neanche fare la corte al gruppetto leader invitandole a casa. Quali altri trucchetti/accorgimenti posso usare ? Sottolineo che non viene evitata perchè ha qualche handicap piuttosto perchè è un pò invidiata (è molto bella e dolce). Grazie

  9. Care mamme ,
    Io ho una bimba di 10 anni compiuti a febbraio, è un’anticipataria al’asilo questo non creava problemi giocava con tutti anzi una vera leader. Alle elementari tutto si è dissolto in quarta e in quinta è stata presa di mira piu volte x il suo atteggiamento giocarellone mai di disturbo durante la lezione , ma i compagni la deridevono in tutto . Ora finite le elementari anche al parco vedo che è molto insicura nel fare uove amicizie cosa che mai sarebbe successo in passato visto che le vecchie amicizie non ci sono piu non riesce a farsene altre che devo fare oltre a cercare di spingerla verso nuove amiche

  10. il mio bambino di di 5 anni sembra avere problemi di socializzazione con alcuni dei suoi coetanei è al terzo anno della materna visto ke ha iniziato a 2 anni e mezzo premetto ke quando è a casa è molto vivace, intelligente e attacca bottone soprattutto con gli adulti. la maestra durante un colloquio mi ha fatto notare che il bambino è molto più immaturo rispetto ai suoi coetanei nel senso che va sempre sollecitato per vinire i vari lavori che fanno e lui dice sempre che non è capace, io l’ho interpretata come una non voglia di fare perchè anche a casa nelle cose quotidiane dice sempre di non essere in grado ma in realta insistendo è capace di fare qualsiasi cosa (ha una sorella sedicenne e una sorellina più piccola di otto mesi forse è questo il disagio?). Volevo sapere da cosa è dovuto il cambiamento di comportamento da casa a scuola..Grazie

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