In realtà pare che non sia molto romantica, ma un po’ osè!
Leggete questo post fino alla fine… Ne scorpirete delle belle!
“La festa di San Valentino si chiama così perché è in onore di San Valentino vescovo e martire, quindi è chiaro a che tipo di ispirazione ci rifacciamo”. Ha spiegato il governatore della Lombardia Roberto Formigoni.
Tuttavia l’origine della festa degli innamorati è assai poco casta, visto che deve la sua “nascita” ai Lupercali, la festa pagana della fertilità che veniva celebrata il 15 febbraio.
Una ricorrenza talmente diffusa da essere una delle ultime abolite: la testimonianza del suo successo è in un’amara lettera di papa Gelasio I, che a fine 400 deplorava il fatto che anche molti cristiani prendessero parte alle celebrazioni.
E in effetti, visto con gli occhi di un pontefice di una Roma ormai in declino, i Lupercali (che all’epoca avevano quasi otto secoli di storia sulle spalle) non erano certo l’ideale per diffondere i valori propugnati dalla nuova religione.
Da celebrazione del risveglio della natura dopo l’inverno, col tempo per la plebe – e non solo – si erano infatti trasformati in un’occasione per orge sfrenate.
In onore del dio Lupercus, il fauno cacciatore di ninfe da cui la festa prendeva il nome, esiste
perfino una sorta di lotteria del sesso: i ragazzi e le ragazze potevano lasciare i loro nomi all’interno di un recipiente, dopodichè venivano estratte a caso alcune coppie, che per un anno si impegnavano a vivere in intimità per “mettere alla prova” la reciproca fertilità.
Visti con occhi moderni, nelle modalità in cui la festa si svolgeva non mancavano neppure elementi che ricordano pratiche sadomaso: dopo aver sacrificato alcune capre, i giovani sacerdoti, detti Luperci, si spalmavano le membra di grasso e il viso di fango, indossavano una pelle scuoiata e ne usavano una parte per frustare le donne che incrociavano per strada, in modo da donare loro fertilità. Davvero troppo per il cristianesimo, specie in considerazione del successo anche fra i non pagani.
Di qui la decisione di abolire la festa.
Molto meglio la venerazione di un santo, come il martire Valentino, che riappacificava gli innamorati regalando loro rose.
Ad essere sincera, io non conoscevo questa storia…
Leggendola mi è sembrata così curiosa che ho pensato di proporvela.
Che dire? Beh! quasi quasi festeggio il 15!
Non si dice che bisogna riprendere le antiche tradizioni?
Ovviamente scherzo 🙂