E’ una domanda insolita, me ne rendo conto.
E immagino anche il vostro disappunto. Mangiare con le mani? Brrrr! Va contro ogni forma di galateo!
Bisogna imparare a stare a tavola, e immagino che nessuno abitui il proprio pargolo a mangiare con le mani senza usare le posate! E questo fin dallo svezzamento.
E invece, care mamme e cari papà, pare che il “finger food” sia un toccasana per la salute dei bambini.
I piccolissimo lo fanno naturalmente. Loro sperimentano tutto con la bocca e anche il primo approccio al cibo avviene così, portando piccole quantità alla bocca con le mani.
E uno studio dell’University of Nottingham (Gb), pubblicato sul ‘British Medical Journal’, suggerisce proprio di svezzare i piccoli con pezzi interi di carboidrati o proteine invece che con pappette o frullati. Questa “sana abitudine” potrebbe contribuire ad evitare che i bimbi durante le fasi dello sviluppo cadano vittime di cattive abitudini alimentari. Anticamera dell’obesità.
“Ai piccoli – afferma la ricerca – a cui è stato permesso di nutrirsi, fin dall’inizio dello svezzamento, aiutandosi con le mani a mangiare piccoli pezzettini di cibo, invece che aspettare di essere imboccati da mamma o papà con minestre o passate, sono risultati avere un regime alimentare più sano durante lo sviluppo e un peso più appropriato da grandi”.
Secondo gli scienziati il risultato è legato anche alla presentazione del cibo. “Quando alimenti ricchi di carboidrati o zuccheri – spiegano – vengono dati ai bambini con un aspetto solido e in piccole dosi, questi iniziano a riconoscere anche il valore nutrizionale di quel piccolo pezzetto. Mentre chi è imboccato con frullati o passate ricchi di proteine e carboidrati – avverte la ricerca – non si rende conto del valore calorico. E ne mangia molto di più. Spesso apprezzando soprattutto quelli ricchi di zuccheri”.
La ricerca ha monitorato 155 bambini di età compresa tra i 20 mesi e 6 anni e mezzo, durante tutto il periodo di svezzamento. Di questi, 92 piccoli erano stati autorizzati a nutrirsi con ‘finger foods’ e 63 con cibi frullati. Il primo gruppo ha apprezzato di più i carboidrati, mentre il secondo ha gradito di piu’ i cibi dolci. Questo nonostante il fatto che, insieme a cibi dolci, al secondo gruppo erano stati offerti anche: carboidrati, frutta e verdura.
Gli autori suggeriscono che “quando i carboidrati vengono presentati interi questo può aumentare la consapevolezza di un bambino del valore nutrizionale di ciò che mangia. Un passaggio che si perde quando la pappetta viene frullata. Questo dimostra – concludono i ricercatori – che un’attenzione alla presentazione del cibo anche ai più piccoli, influisce sulle scelte e le abitudini alimentari che questi avranno durante lo sviluppo. Aiutandoli ad avere un’alimentazione più sana da grandi”.
Cosa ne penso? Sinceramente? Mi pare pura follia.
Mi chiedo, ma questi ricercatori li hanno mai avuti dei figli?
Ai miei bimbi ho dovuto schiacciare e frullare tutto per un bel po’ di tempo. Non riuscivano ad ingoiare pezzi anche piccoli e rigurgitavano tutto. Quindi pappette e frullati per tutto lo svezzamento sono stati apprezzati. Poi hanno cominciato pian pianino a mangiare cibi un po’ più solidi.
A casa mia usiamo le posate, per cui anche loro hanno voluto il loro cucchiaino e la loro forchettina. E non mi pare per nulla strano!
Il finger food? E’ ammesso per pizze, focacce, pollo e poco altro!
Sono ancora piccoli, lo so, ma non sono affatto in sovrappeso. Anzi, Marco è un fin troppo magro.
E poi, secondo voi, i bambini riconoscono il valore nutrizionale dei cibi? Ma se facciamo fatica noi grandi a riconoscerlo…