Arriva un bebè, i papà come gli scimpanzè: devono proteggere i nuovi confini della famiglia

Siamo arrivati all’appuntamento del mercoledì con la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ed è con immenso, infinito piacere che vi annuncio che anche la nostra dottoressa aspetta un bimbo. Proprio così, Francesca è incinta!
Chiacchierando con lei, e ovviamente scherzando, le ho detto: certo che tu sei fortunata, sai già tutto! Non hai bisogno di consigli, te li dai da sola 🙂
Ma dimmi, se non fossi psicologa, cosa ti vorresti sentir dire in questo periodo? E tuo marito come sta vivendo questa esperienza?

Mi ha preso in parola. Ed ha scritto un pezzo (concedetemelo: stupendo!), dedicato a tutte le neo-mamme e ai neo-papà. Ma focalizzandosi su un momento particolare: l’attimo in cui nasce una famiglia, una famiglia a tre e sul ruolo del papà: guardiano dei nuovi confini.
Tutto per voi:

“Quando una donna rimane incinta si sa, si ritrova immersa da mille sensazioni contrastanti: da un lato le scoppia il cuore di gioia e di emozioni travolgenti, accompagnati da sogni ad occhi aperti, ma dall’altro, prova anche tanti timori, paure, ansie di ogni tipo e sorgono domande che inevitabilmente, fino all’arrivo del proprio cucciolo, rimarranno senza risposte.
Più si avvicina la data del parto, più tutto ciò si amplifica, diventa reale e, senza rendersene conto, ecco che ci si ritrova già sulla strada dell’ospedale, pronta ad affrontare questo momento tanto atteso.

Quando affronto le tematiche delle mamme, mi piace sempre regalare un piccolo spazietto anche alle figure dei papà, che troppo spesso vengono messi e lasciati ai margini della situazione.
Ecco, tornando al momento dell’arrivo del proprio cucciolo, vorrei proprio rivolgere un messaggio a questi “così trascurati papà” e a tutte le neo-mamme, affinché non dimentichino mai l’importanza di questo ruolo.
I momenti successivi al parto, sono quelli più destabilizzanti per la neo-partoriente: si ritrova a corto di forze ed energie di qualsiasi tipo, ma carica dell’emozione dell’aver conosciuto finalmente il suo piccolino, deve capire bene cosa sta succedendo e adattarsi alla nuova situazione ed è importantissimo che si tenga presente questo stato mentale e fisico (troppo spesso dimenticato!).
Parenti, amici, i NONNI!!! Tutti che accorrono, tutti curiosi di conoscere il bebè, tutti concentrati su questo piccolo cucciolotto si dimenticano ahimè, che forse, quella neo mamma e quel neo papà hanno bisogno di vivere questo momento un po’ in tranquillità, di conoscere e avvicinarsi “dal vivo” alla formazione del nuovo nido, la loro nuova famiglia!
Perchè dico questo?
Perchè il momento successivo al parto, soprattutto da quando si torna a casa con il “fagottino”, è il momento più importante del diventare genitori, quello in cui c ‘è bisogno di quello spazio fisico e mentale, per cui la coppia si ritrovi più unita e vicina che mai nel confrontarsi con questa nuova e splendida realtà!
Ha bisogno dunque, di delineare i propri confini di “famiglia”, ben netti e marcati rispetto al resto del mondo. È un momento di grande intimità e privacy e le persone attorno, prese dall’euforia della nascita, non tengono mai presente questo dato di fatto.
Ecco perchè oggi mi rivolgo alla figura dei papà!
I neo-papà, infatti, in questo momento, dovrebbero tirare fuori la loro parte “cavernicola e animale” e diventare “guardiani e custodi” del loro nido!
Sapete che gli scimpanzé maschi, quando la loro femmina partorisce, si mettono davanti la loro “tana” e non fanno passare nessuno? La proteggono, la tutelano, delineano i confini…
Lasciamo che quel nido venga vissuto solo dalla coppia genitoriale, proteggendola da elementi e attacchi esterni!
Ora, non dico che si debba arrivare al caso degli scimpanzé, perche l’aiuto, la partecipazione e la condivisione con le persone a cui vogliamo bene è una cosa bellissima!
Ma ricordiamoci di mettere anche noi dei confini, dei paletti ben definiti tra il mondo esterno e il nostro nuovo nido, la nostra nuova famiglia…
E visto che la mamma, appena partorito, troppo spesso tramortita, non ha le forze di farlo, dovete essere voi papà a fare da guardiani, a proteggerla, proteggervi…
Ne avete bisogno tutti e tre, credetemi!
Ps volete far arrivare questo post a nonni, parenti ecc….?
Chissà, magari servirà a tutti per riflettere un po’!”

15 risposte a “Arriva un bebè, i papà come gli scimpanzè: devono proteggere i nuovi confini della famiglia

  1. care amiche e care mamme….ho letto tutti i vostri commenti e mi avete scaldato il cuore! Non ho parole per dirvi GRAZIE degli auguri e delle belle parole che mi avete riservatO!
    Lucia, tranquilla, non vi abbandono!!!!
    Grazie anche che mi seguite cosi tanto con costanza e affetto, spero di continuare ad essere per voi, un punto di riferimento importante e di non deludervi mai!
    Ora che, accanto alla teoria, anche la pratica mi permetterà di vivere “dal vivo” la splendida avventura che voi tutte state gia vivendo con tanto amore e impegno: l’ unica e indescrivibile esperienza…..dell’essere mamma!
    ancora grazie a tutte voi!!
    a presto, con affetto
    La vostra Psicologa Amica

  2. Ciao a tutte, Ragazze la mia esperienza appena arrivati a casa è stata bella come inizio di un nuovo felice percorso di famiglia a tre, ma con la situazione nonni un gran caos, Credetemi sia io che mio marito abbiamo cercato di mettere i giusti paletti ma sapete quel detto “non esiste peggior sordo di quello che non vuol sentire” ecco per noi è stato così. Mia mamma (non perchè è la mia, ma forse perchè mi conosce meglio) ha quasi subito capito che la bimba era mia e di mio marito e non anche dei nonni, con mia suocera, anche se la reputo una persona con un animo veramente buono , è stato un delirio. Arrivava quando voleva lei e oltretutto visto che aveva le chiavi di casa nostra, che le sono state consegnate per l’utilizzo SOLO in casi di urgenza, bè erano diventate le chiavi della sua seconda casa NEMMENO TELEFONAVA entrava e usciva a suo piacimento come se nulla fosse. ho cercato di farglielo capire con le buone ma alla fine dopo di essermela trovata in camera da letto mentre mi stavo cambiando sono stata rispettosamente schietta. la sua risposta è risultata molto semplice, lei entrava senza avvisare perchè a suo avviso telefonando oppure suonando il citofono poteva svegliare la piccola e quindi a lo faceva solo per il nostro bene 🙂 ma il massimo l’ha raggiunto quando è capitato di andare a fare delle passeggiate appena scendavamo dall’auto e mettavamo la carozzina sulle ruote, mi spostava letteralmente da parte per avere lei l’assoluto controllo, a quel punto beato mio marito è intervenuto con una semplice frase: NO mamma per favore lascia il giusto spazio a Silvi è lei ma mamma della nostra piccola. bè in quel momento l’ho amato ancora di più e questo mi ha aiutato anche in seguito ad evitare e farle capire che tanti dei suoi interventi amorosi a mio avviso erano un pò troppo agressivi. quindi ha perfettamente ragione la Dr.sa cerchiamo di far capire le cose da SUBITO MAGARI quando fanno finta di non capire …..INSISTENDO UN PO’ altrimenti si allargano a macchia. Silvi

  3. @ciocco73: forse nella tua situazione mi sarei comportata come te, le persone invadenti anche a me fanno un brutto effetto, mi viene l’istinto di tenerle piu’ lontano possibile da me, quindi ti capisco. Io ho descritto la mia situazione con la mia famiglia, genitori e suoceri, dove non ho avuto grossi problemi mettendo la regola della telefonata, in compenso ce li hanno avuto un po’ tra loro all’inizio (pensa che sono amici e si frequentano spesso) perche’ erano gelosi l’uno dell’altro. Per fortuna questi primi attimi di pazzia collettiva sono passati, io e mio marito ridevamo di alcune reazioni, tipo la gara per chi spingeva la carrozzina e cose di questo tipo non ci sembrava possibile che i nostri gnitori avessero certi comportamenti, ma il tutto si e’ ridimensionato nel giro di poco…d’altronde primo nipote per tutti si sono calati in pieno nel ruolo di supernonni! Comunque di Federico mi sono sempre occupata io con mio marito quando tornava da lavoro, ma quando ho sofferto per un po’ di depressione post parto, l’aiuto dei nonni per la gestione della casa e a volte per farmi compagnia visto il mio stato d’ansia, e’ stato molto molto importante, arrivo a dirti forse piu’ di mia suocera che di mia mamma che era preoccupata per me e non riusciva molto a scuotermi.
    Con l’occasione volevo fare gli auguri alla dottoressa per una gravidanza serena.

  4. @silviafede: veram quando mio marito ha posto il veto a far prendere in braccio il ns cucciolo ci sono rimasta un po’ anch’io, ma poi ho appoggiato la sua scelta, così come lui ha appoggiato la mia di non volere gli aiuti delle nonne (mia suocera è un po’ come quella di Ale10, brava, disponibile ma a volte troppo ansiosa e invadente) e le visite solo una volta a settimana (cercavamo poi di organizzarle, almeno x i nonni, tutte nello stesso giorno, in modo da avere una giornata intera solo x noi tre). del mio cucciolo volevo occuparmene io il più possibile, visto che poi per quasi tutto il giorno era al nido…

    dottoressa ancora tanti auguri…e speriamo di trascorrere ancora un po’ del suo tempo con noi.

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