L’ultima moda? Il ‘foetus-party’, una festa con ecografia in 3D!

In America va tanto di moda il “baby-shower”, una mega-festa organizzata dalla futura mamma con amiche e parenti per ricevere in regalo tutto ciò di cui il bimbo ha bisogno.

In Gran Bretagna, invece, sta prendendo piede una nuova moda: i ‘foetus-party’ (cioè party per il feto), dove le persone si riuniscono insieme per vedere le immagini in 3D o 4D delle ecografie del feto, ovviamente pagate privatamente. Tutto questo tra un brindisi, una coppa di champagne e un pasticcino. E intanto i futuri genitori ricevono in regalo doni per il piccolo che nascerà.

Vi sembra una bella idea?
In fondo, la differenza sta nel condividere momenti privati e importanti come l’ecografia con amici e parenti.
Eppure il Collegio reale delle ostetriche, come riporta il quotidiano ‘The Independent’, ha sollevato un polverone, è intervenuto per stigmatizzare questa commercializzazione della gravidanza.

“Si diventa madre sempre più tardi – spiega Cathy Warwick, leader delle ostriche – e parti e gravidanze sono di conseguenza più complessi. Il numero delle madri over 40 tra il 2001 e 2010 è aumentato del 71%. Ciò significa che sono necessari più servizi e prestazioni da parte di medici e ostetrici per le donne, che si aspettano di più. Ma ritengo che questa moda dei ‘foetus-party’ sia preoccupante e possa aumentare le aspettative della madre. Le analisi diagnostiche vengono ora usate per divertimento e nel paese stanno proliferando i servizi per questo tipo di feste”.

Ed effettivamente per dare ancora più enfasi al ‘foetus-party’ nel paese d’Oltremanica aziende e agenzie che organizzano eventi ad hoc stanno proliferando. Si realizzano gadget e doni specifici, come immagini del feto sui magneti per il frigorifero ( a soli 3 sterline!) oppure orsacchiotti con le immagini in 3D a 15 sterline.
Altre agenzie, poi, offrono anche pacchetti celebrativi, comprensivi di champagne ed ecografia a 165 sterline e uno vip a 185.
Un business che sta letteralmente decollando. Ma non senza polemiche.
Secondo Cathy Warwick questo atteggiamento non è etico. “L’ecografia è uno strumento che aiuta a rilevare se ci sono problemi nel bambino e gestire la gravidanza in modo adeguato”, non un’occasione di divertimento puro. Un atto consumistico. “Il feto ha dei diritti e vanno tutelati”.

E in Italia?
Io ancora non sono mai stata invitata né ad un baby-shower, né tantomento ad un ‘foetus-party’. Non credo che siano delle mode molto diffuse. E non credo che ci siano molti ginecologi disposti a fare ecografie in 3D, magari a domicilio,  per il semplice divertimento di qualcuno!

Ma, forse perché non ho ancora avuto tempo per pensarci bene, a dirla tutta, così a pelle, non mi sembra niente di tanto immorale.
Anzi il baby-shower mi sembra una figata: quando il bambino arriverà avrà già il corredo pronto e regalato!

Sul ‘foetus-party’ non so, avrei qualche riserva in più. Personalmente non lo farei. Io ho vissuto quei momenti come intimi, da condividere solo con la famiglia in senso stretto, ossia marito e figlio.
Tuttavia nel mostrare una ecografia ad amici e parenti non ci vedo nulla di sconvolgente. Magari non in diretta. Si potrebbe fare una festa senza fare una eco aggiuntiva, ma usando una di quelle fatte di routine e facendola vedere agli ospiti in Dvd!
Ma a quel punto non sarebbe più un “foetus party” originale 🙂

Che ne dite?

5 risposte a “L’ultima moda? Il ‘foetus-party’, una festa con ecografia in 3D!

  1. @vale: la cenetta alla grande noi due da soli in un ristorantino di pesce con soli 16 coperti, proprio un posticino romantico… infatti c’erano solo coppie! Fede si e’ addormentato mentre stavamo per uscire cosi’ e’ venuta la mia splendida suocera a casa nostra e non abbiamo dovuto rinunciare… davvero un bel compleanno,se leggi il post sul sushi l’ho scritto anche li’…a buon intenditor poche parole!

  2. Anche a me non sembra qualcosa di immorale, purche’ sia a pagamento quindi chi decide di fare una cosa del genere sia disposto a sborsare soldi privatamente per non privare di un servizio (quello appunto di vedere lo stato del feto) le altre mamme.
    Io non lo farei soprattutto perche’ e’ un po’ come i film dei viaggi di nozze o delle vacanze…meraviglioso per i protagonisti palloso per tutti gli altri! Cosi’ alle ecografie di Fede ha partecipato solo il papa’ ed una volta, su loro richiesta, le due nonne che hanno cominciato a piangere prima ancora che la ginecologa mi scoprisse la pancia! Invece durante un monitoraggio, visto che la mia amica ostetrica mi dava degli appuntamenti improvvisi in base ai suoi turni, avevamo una coppia di amici a pranzo che sono venuti con noi e si sono molto divertiti, lei aveva appena scoperto di essere in cinta quindi ha visto quello che l’aspettava, il monitoraggio me l’hanno fatto in una sala parto al momento libera con tanto di piscina per il parto in acqua, palloni vari, cuscini, corde per appendersi, musica soft, televisore con dvd, sembrava un parco giochi invece di una sala parto…ed ora quell’ospedale vogliono chiuderlo, ma questa e’ un’altra storia!

  3. Sarà che ho partecipato ad alcuni baby showers negli USA e mi si è accaponata la pelle: un mix di regali kitsch, donne frignanti condito da una stucchevolezza intollerabile… Il fetus party mi sembra quasi una cosa sadomaso, sarà il nome.
    La riflessione che mi pongo e che vi pongo è: come mai tutte queste “storie” per festeggiare la cosa più naturale del mondo ovvero la nascita? Non è che stiamo uscendo un pò dal seminato?

  4. Per la festa x l’arrivo del bambino in effetti è una cosa carina e simpatica, l’ecografia davanti ad amici e parenti non mi sembra tanto.
    l’eco, a mio parere, deve essere fatta con il proprio partner (al massimo con gli altri figli) ma con uno stuolo di gente non mi sembra opportuno. anche perchè potrebbe rivelare problemi che poi la famiglia deve un attimo metabolizzare.
    quando ero incinta e facevo l’eco, la foto l’ho scannerizzata e mandata ai futuri nonni.
    ma non l’avrei mai fatta davanti a loro…
    credo che, almeno x me, sia un fatto molto privato e come tale dev’essere vissuto.

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