Quando in casa arriva un bimbo tutto cambia. Tutti gli equilibri preesistenti d’un tratto crollano. Non c’è più solo la coppia, ma una famiglia formata da una neo-mamma, un neo-papà (con il primo figlio spesso inesperti) e un neonato, che ha bisogno di essere accudito costantemente.
Anche i più dettagliati racconti di amici e parenti non rendono l’idea di quanto sia difficile affrontare il primo periodo. Spesso si raccontano solo le gioie della maternità. Ma i dolori? Della stanchezza che prende il sopravvento, delle notti insonni, dei pianti dispierati dei bimbi in preda alle coliche…
La nostra Psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, ha affrontato questo delicato argomento anche a Domenica Cinque e vi consiglio di vedere questi tre video, molto interessanti: VIDEO 1; VIDEO 2; VIDEO 3.
Ma oggi affrontiamo l’argomento post parto da un altro punto di vista, quello del papà! Cosa deve e può fare un neo papà? Ecco cosa ci dice la nostra dottoressa Francesca Santarelli:
“Tutte le volte che sento parlare di maternità e disagi legati al post partum per le neo mamme, mi accorgo di come, la figura dei papà, non emerga quasi mai o se appare, è pur sempre posta abbastanza ai margini.
Peccato!
Anche se è vero che ogni mamma possiede, per istinto naturale e “animalesco”, una spontanea spinta alla fusionalità con il proprio cucciolo, fatta di cura, protezione, gratificazione dei suoi bisogni, un bambino non si fa da sole, e troppo spesso, l’altra parte della coppia viene messa da parte, ritenuta quasi un “di più” o vissuto come un altro essere umano di cui prendersi cura, e non considerato piu come il proprio compagno o marito e genitore di quello stesso neonato…
Mentre le donne sono spinte anche a livello ormonale dall’ossitocina al legame simbiotico con il piccolo, ogni papà deve invece fare una fatica in più per creare quel rapporto e, piu tardi nel tempo gli si concede tempo e spazio per poterlo fare, più priviamo alla diade padre-bambino di formare le sue basi.
Noi donne lo abbiamo portato in pancia fin dal primo giorno, in qualche modo già lo conosciamo e ne abbiamo familiarità, gli uomini devono iniziare tutto da capo!
Per di più, ogni mamma soffre di una forma di “onnipotenza materna” che spinge a sentirsi e ritenersi “assolute” nei confronti dei bisogni del bambino (ad esempio spesso diciamo: “Dallo a me, che so come farlo smettere di piangere” oppure: “Ma non si tiene così in braccio…dai a me che è meglio”!) o riteniamo che le cose che facciamo noi e come le facciamo noi siano insostituibili!
Niente di più sbagliato! Oltre a costare una doppia fatica!
Ormai diversi studi ci hanno confermato che, coinvolgere la figura del padre fin dal primo giorno successivo al parto, diminuisce di gran lunga i rischi di diverse forme di malesseri, disagi e depressioni post partum.
Questo permetterebbe anche alle donne di prendersi dei brevi momenti tutti per sé, fatti anche solo per farsi un bagno caldo, un riposino, una telefonata o un caffè con un amica, insomma, per ricaricarsi un po!
Per di più, se il bambino creerà fin da subito uno stretto rapporto con il suo papà, fatto anche di accudimento delle mansioni quotidiane (cambio pannolino, ora della nanna, pappa, ecc.), ci saranno molte più possibilità, oltre che di creare un buon rapporto di fiducia e alleanza tra i due, anche di contribuire alla formazione di un bambino più fiducioso nei rapporti con gli altri e piu capace di affidarsi non ad un unico punto di riferimento.
Naturalmente questo vorrà dire mettere un pochino da parte la propria onnipotenza e accettare che il nostro lui faccia le cose a suo modo, non per questo sbagliato, ma solo differente dal nostro!
Dunque non mettiamo da parte questi poveri papà! In fondo, quel bimbo, lo si è aspettato e fatto insieme!”
Io, lo ammetto… faccio parte delle mamme in preda alla sindrome da “onnipotenza materna”. Mi sono sempre occupata in prima persona dei miei cuccioli, 24 ore su 24. Trascurando, forse anche troppo, quell’uomo che mi “sopporta” ormai da quasi 20 anni!
Per fortuna non ho mai avuto nè depressione post-partum, né baby blues. Nei primi mesi, sarà stato per gli ormoni in circolo ancora impazziti, ho retto bene. Ma è dopo che ho cominciato a perdere pezzi. E in questi giorni sono più o meno distrutta (tre herpes sulle labbra contemporaneamente vi sembrano un buon segnale?).
Ma sempre quel brav’uomo di marito che mi sta accanto ha saputo costruire con i nostri figli un rapporto meraviglioso. Marco e Luca lo adorano ( e pure io :))
A causa degli assurdi orari di lavoro che fa, però, il papà è poco presente. Ci aiuta solo alla sera tardi e nel weekend.
E invece io avrei tanto bisogno di un sostegno in più anche durante altri momenti!
Come al solito sono uscita “fuori traccia” e non è questo il post giusto per le mie lamentele… Vado nell’angolo dello sfogo.
In bocca al lupo comunque a tutti i neo papà!
Se volete contattare direttamente la dottoressa Francesca Santarelli, questo è il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com