Nessuna donna dovrebbe perdere la propria vita per darne alla luce un’altra

Nessuna donna dovrebbe perdere la propria vita per darne alla luce un’altra. Ma in Africa una su 16 rischia di morire di parto.

Per questo oggi, in occasione del Women’s Forum di Deauville, viene lanciata da Amref la campagna di sensibilizzazione ‘Stand up for african mothers’. Obiettivo, attirare l’attenzione sulla condizione delle madri africane, affinché nessun bambino rimanga orfano perché alla mamma non sono state garantite le cure mediche indispensabili. Il tutto raccogliendo fondi per formare 30 mila ostetriche entro il 2015 per ridurre del 25% i casi di morte durante il parto.

Senza l’assistenza medica di base, data per scontata dalle donne nei Paesi sviluppati, la mortalità materna e infantile continua infatti a rappresentare un grave problema per l’Africa sub-sahariana, dove “280.000 madri muoiono ogni anno per la mancanza di semplice assistenza medica – sottolinea Amref – 1,5 milioni di bambini africani rimangono orfani di madre ogni anno; e il 70% delle donne africane non riceve assistenza prenatale. Inoltre qui la metà dei parti avviene in casa senza assistenza medica (95% nel caso del Sudan meridionale)”.

Con la giusta formazione, una sola ostetrica è in grado di fornire assistenza a 1.000 donne ogni anno. “Non posso sopportare di vedere morire le donne del mio villaggio sapendo quante madri e quanti bambini potrebbero salvarsi con il mio aiuto”, ha affermato la trentunenne Esther Madudu, un’ostetrica operante in Uganda.

“Questo pensiero mi dà forza, anche se lavoro giorno e notte, percorro centinaia di chilometri per curare le donne nelle aree rurali e faccio venire alla luce i bambini impartendo istruzioni da un cellulare. E’ grazie alla formazione ricevuta da Amref che sono in grado di gestire le eventuali complicanze e malattie legate al parto, prendendomi cura di donne che non possono rivolgersi a un medico semplicemente perche’ non hanno i soldi per la benzina”.

La campagna ha come ambasciatrici l’attrice italiana Caterina Murino e la supermodella etiope Liya Kebede, e sosterrà la candidatura della Madudu al Nobel perla Pace del 2012 .

Con la consapevolezza che le donne e le madri sono il fulcro delle comunità africane, la campagna ‘Stand up for African Mothers’ sosterrà la candidatura altamente simbolica dell’ostetrica africana, spiega Amref. “Le donne e le madri africane sono al centro della catena di sviluppo socio-economico. La loro morte durante il parto è una delle condanne peggiori per la società africana”, afferma Teguest Guerma, direttore generale internazionale di Amref.

“Fornendo formazione e finanziamenti a un numero più elevato di ostetriche africane, possiamo offrire una soluzione immediata e sostenibile, permettendo alle donne africane di assumere il controllo del cambiamento”, aggiunge. 

Per saperne di piu’: www.amref.it o www.standupforafricanmothers.org.

In genere non vi propongo queste notizie, ma mi ha colpita la frase: “Nessuna donna dovrebbe perdere la propria vita per darne alla luce un’altra. In Africa accade”.

Siamo così prese dai NOSTRI problemi quotidiani, dalle mille faccende da sbrigare, che non abbiamo mai tempo (e soprattutto voglia) di guardare anche chi sta peggio di noi!
Oggi lo abbiamo fatto!

3 risposte a “Nessuna donna dovrebbe perdere la propria vita per darne alla luce un’altra

  1. è un articolo sconvolgente, mi sono venute le lacrime agli occhi mentre lo leggevo. non posso credere che ancora oggi così tante donne perdano la vita per fare la cosa più bella del mondo, mettere alla luce un bambino.
    dobbiamo sostenere questa iniziativa ed augurarci che ci siano tante persone come Esther Madudu.

  2. Grazie Maria,

    è la prima volta che vi scrivo ma leggendo quest’articolo mi è venuta la pelle d’oca… Come si può morire così? Dai donne uniamoci e sosteniamo insieme questo progetto meraviglioso.

  3. grazie maria effettivamente sia sempre prese da altro che ci sfuggono dei drammi e delle situazione che si possono evitare…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *