Come vi ho già detto, settimana scorsa sono andata ad un convegno dove si parlava proprio di questo argomento.
Riassumendo in breve, gli esperti hanno consigliato ai genitori di non vietare l’uso di Internet, I-pad e quant’altro, altrimenti i figli cercheranno questi strumenti altrove e li useranno senza vincoli e sorveglianza.
Al contrario devono essere proprio i genitori ad insegnare ai figli come navigare, cosa si può cosa non si può fare e guardare.
Il pc deve stare in soggiorno, o comunque in una zona viva e vissuta della casa. Perché chiunque in qualsiasi momento può sbirciare e vedere cosa sta facendo chi è seduto davanti al monitor. Questo vale per i grandi e per i piccoli.
“Internet non diverso dalla vita reale. In fondo valgono le stesse regole”. Se ai bambini si dà una buona educazione loro sapranno bene come comportarsi e cosa fare dentro e fuori le mura domestiche. Allo stesso modo se ai bambini si insegna bene come si usa la tecnologia loro sapranno farne un buon utilizzo sin da piccoli. E si porteranno dietro questi insegnamenti anche nella fase più delicata, che è l’adolescenza. I genitori, esattamente come nella vita reale, devono essere il loro esempio.
Sulla stessa lunghezza d’onda è il decalogo redatto dagli esperti della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) con i consigli agli adulti perché i ragazzi navighino in sicurezza, sfruttando al meglio le potenzialità del mezzo.
Questi i primi due “comandamenti”: “Internet non è il Diavolo né l’acqua santa. Non idolatrarlo (“Internet non è il nuovo Messia”) né demonizzarlo (“Internet non è un mostro”).
I social network sono entrati prepotentemente nella vita di vostro figlio? Non c’è momento della sua vita privata che non finisca “spiattellato” ai quattro venti sul profilo di Facebook?
I pediatri sono risoluti: i genitori non devono perdere il controllo di quello che il ragazzo fa online. “No all’uso di Facebook come diario – sottolineano gli esperti -. Usarlo con parsimonia nei testi e nelle immagini: troppi dati e troppe confessioni personali fanno male oggi e faranno ancor peggio domani”.
Si comincia dal posto riservato al computer in casa. Meglio collocarlo “in una area comune della casa – suggeriscono i pediatri italiani -: sul web i ragazzi non hanno diritto alla privacy e i genitori non devono avere paura di controllarli”.
Non lasciare i ragazzi a briglia sciolte, continuano gli esperti Fimp, significa anche aiutarli a utilizzare al meglio il potenziale del mezzo.
Quindi, “sì all’uso accompagnato del web“, perché “Internet è la più colossale enciclopedia a disposizione”. Sì, anche, “alla condivisione delle regole sull’uso: i ragazzi devono sapere che i genitori hanno diritto e dovere di sorvegliarli”. Il suggerimento, in ogni caso, è: “Aiutate i figli a scoprirne i pregi e ad eliminarne i difetti”.
E voi come vi siete organizzati?
I miei figli sono ancora troppo piccoli. Marco ogni tanto naviga insieme al papà… alla ricerca di cartoni animati. Ma capita veramente di rado, perché a casa nostra raramente accendiamo il pc.
A dire il vero non accendiamo neppure la tv per settimane intere…
Cosa facciamo? Chiacchieriamo! E giochiamo! E poi alle nove e mezza… a nanna. (Ci vado pure io perchè sono stracotta!)
Ma quando c’è il pc acceso e Marco ci chiede di guardarlo non glielo vietiamo.
C’è una regola però: massimo 30 minuti. E se guarda i cartoni al computer… poi non li può vedere il tv.