Il pediatra: “Sì al telefonino nello zainetto della scuola materna”

Tovaglietta, maglietta, mutandina, pantalone, ciabatte e telefonino.
Secondo Italo Farnetani, pediatra e docente a contratto dell’Università di Milano-Bicocca, sono queste le cose che si dovrebbero mettere nello zainetto di ogni bimbo che si appresta a cominciare la sua avventura alla scuola materna.
Avete letto bene: anche il telefonino!
“Se già intorno a 5 anni non mancano i bambini dotati di telefonino, io dico di metterlo nello zainetto dei piccoli già a 3 anni. In questo modo porteranno con loro un pezzo di casa, e sapranno di poter parlare con la mamma per sentirsi più sicuri, magari con l’aiuto della maestra”.

“Non dico che debbano usare continuamente il telefonino, ma sapere che in caso di bisogno possono parlare con i genitori. D’altra parte – dice il pediatria – un tempo si metteva il numero dell’ufficio di mamma o papà in tasca del bimbo, per tranquillizzarlo i primi giorni di scuola. Insomma, per una volta il dispositivo può essere davvero utile per far sentire una certa continuità con la casa e la famiglia”. Un parere che lascerà perplesso qualcuno, ma di cui Farnetani si dice ben convinto.

“A volte le mamme sono più ansiose dei figli il primo giorno di scuola. E il fatto di mandare il bimbo alla materna – riflette – può essere vissuto con senso di colpa o come una mancanza da una genitrice che lavora. Ebbene, non è il caso: a 3 anni il bambino ha bisogno di socializzare con i coetanei, e dunque è un bene che inizi la scuola. Anzi, sono convinto che la frequenza dovrebbe diventare obbligatoria proprio da questa età. Il telefonino nello zainetto – aggiunge – tranquillizzerà anche le mamme più in ansia”.

E ancora, secondo il pediatra, è sbagliato impedire ai bambini – come accade in molte scuole – di portare la merenda da casa. “In realtà avere nello zaino una merenda preparata da mamma o nonna, comperata insieme, o una merendina scelta dal bambino stesso, ha una valenza affettiva, e non solo nutrizionale, importante”.

Ma quanto impiegano i piccoli ‘debuttanti’ ad abituarsi alla novità? “E’ difficile che un bambino accetti la cosa fin dal primo giorno, più facile che inizi a tranquillizzarsi dopo una o due settimane. Ma se i problemi si protraggono oltre un mese vuol dire che ha bisogno di un aiuto. Il fatto di avere dei genitori che vivono il passaggio alla materna con ansia, o che non sono d’accordo fra l’oro su questa scelta, contribuirà a rendere il passaggio più difficile per il bambino. Dunque è importante sapere che, in questo modo – conclude – si fa solo il suo bene e si risponde a una sua precisa esigenza”.

Non so cosa ne pensate voi, ma questa volte le parole del pediatra Farnetani mi trovano in assoluto disaccordo, almeno nella parte in cui parla del telefonino.
Io sono assolutamente per il no al cellulare a scuola. No alle elementari, no alle medie, figuriamoci alla materna!
Il bambino ha bisogno di portare con sé un pezzo del suo mondo?
Benissimo, nello zaino andrà il suo peluche o gioco preferito! Da tenere nei primi momenti di inserimento in classe e poi da riporre nell’armadietto.
Tanti anni fa si metteva il numero di telefono dei genitori?
Lo si fa anche adesso.
Tutte le maestre hanno i numeri delle mamme e dei papà da utilizzare per eventuali emergenze.

Quindi, se queste sono le ragioni fornite dal pediatra per dotare i bambini di cellular… Beh, io rimango fermamente convinta che è meglio di no!

20 risposte a “Il pediatra: “Sì al telefonino nello zainetto della scuola materna”

  1. assolutamente contraria anch’io… e poi, ad essere sincera, mio figlio di 4 anni non sa usare il cellulare! come potrebbe chiamarmi?

    Ma è davvero un pediatra questo qui? L’unico pediatra sponsorizzato da delle compagnie telefoniche…

  2. la gente mi sembra sempre piu’ matta. un cellulare servirebbe al bimbo a sentirsi piu’ vicino a casa? prima di tutto, pensate se tutti chiamassero dall’asil oi genitori quando ne hanno voglia…credo sarebbe i lcaos senza regole. si va all’asil oepr imparare a stare con gli altri, non a fare come se ne ha voglia.
    e credo che al bimbo siano molto piu’ utili il ciucccio, il suo oggetto transizionale, un libricno con le foto della famiglia (anche noi al nido lo avevamo fatto, tutti i bimbi, anche mia figlia, ci tenevano tanto…certo, le prime volte alla vita della foto dellla mamma erano lacrime, ma poi e’ diventato un tenero modo di essere vicino alla mamma anche quando no nc’e’).altro che cellulare…ma scherziamo…

  3. @JJ: anche chicco ha iniziato con la vasca piccola,piena di giochi!! poi piano piano è passato alla grande… gli istruttori sono meravigliosi!!!

  4. JJ è vero,come ho già detto, dovremmo avere la lucidità a non obbligare ai nostri figli di esaudire i nostri desideri mai esauditi, forse!!!!quanto rompono queste mamme!!!
    Saluti, sonia

  5. jj è carina l’idea della vasca piccola la trovo una cosa positiva qui da me purtroppo iniziano subito in vasca grande, io sto vedendo di portarlo la domenica mattina entriamo in acqua insieme poi vedremo non voglio sia una cosa troppo impegnativa per lui.

  6. Ciao, anche io nn sono concorde con il pediatra. No al cell a scuola! Certo mi farebbe piacere poter sentire la dolce voce di mia figlia, quando sento la sua mancanza, ma sarebbe solo una cosa mia, credo che portare il cell a scuola, possa servire solo ad aumenatare, nel bambino, le proprie paure e cercare di superale telefonando.

  7. ciao a tutte e buongiorno!

    sono d’accordo con molte di voi NO al telefonino! Per esperienza in ogni istituto o scuola ecc. chiedono sempre i numeri di telefono di casa ufficio o posto di lavoro e dei cellulari. Pertanto se c’è bisogno chiamano loro. Secondo me bisogna renderli anche un po’ autonomi.

    Per la piscina vi racconto la mia esperienza con la senior: il pediatra che ha consigliato Sonia ha detto bene concordo. La mia grande ha praticato molti sport tutti scelti da lei. Non ha mai voluto però praticare agonismo. Non volevo un impegno fisso in cui ci voleva molto dedizione. Abbiamo sempre rispettato questo. L’unica regola era se inizi porti a temine l’impegno. Tra questi c’è il nuoto. L’avevamo iscritta come terapia per una leggere scogliosi. Ha sempre continuato (ancora oggi lo pratica). Il prossimo anno con i tre anni iscrivo la junior. Iniziano con ambientamento in acqua. é una “vaschetta” con acqua calda dove li fanno giocare per acquisire sicurezza. Poi quando lo ritengono giusto e soprattutto quando il bambino è pronto lo passano in corsia. Ci possono volere anche due/tre anni. E qui “casca l’asino”……non avete idea di quante mamma e papà hanno rotto perchè i figli passassero in corsia con il risultato che poi piangevano, capricci ecc… e poi frasi del tipo: deve assolutamente entrare nell’ agonismo e vincere. Ma c’è anche chi ha paura dell’acqua….o proprio non gli va.
    In conclusione assecondare il bambino e non per delle nostre aspettative fargli fare uno sport perchè piace a noi.

  8. Niente telefonino alla Materna. Invece ho sperimentato con il più grande, che quest’anno frequenterà l’ultimo anno della materna, “la sacchetta dei ricordi”. Ho preparato, su suggerimento delle insegnanti del nido, una sacchettina con dentro un libricino fatto da me con attaccate le fotografie di mamma e papà, del fratellino, dei cuginetti e dei nonni, ho aggiunto un librottino dei Little Einsteins e una macchinina a cui era affezionato. L’ha portata con se dal primo giorno di materna e nei momenti si sconforto ha guardato le foto con la maestra e con i compagni e hanno letto insieme il librottino. Ho fatto lo stesso con il più piccolo mentre faceva le visite alla materna per “acclimatarsi”, insieme alle maestre del nido e la settimana prossima anche lui porterà con sè la sua sacchetta dei ricordi durante il primo giorno di materna. E che Dio ce la mandi buona… Ci saranno pianti e strilli, come è stato con il più grande ma poi, passata la tempesta, siamo andati con il vento in poppa!!!!!!!!

  9. buongiorno amiche,
    x maridome: scusami ma forse non sono stata chiara, la pediatra non mi ha sconsigliato ma mi ha consigliato di assecondare l’esigenze di Luca(3anni), se preferisce senza forzature andare bene, diversamente si aspetterà ancora un pò perchè anagraficamente sono ancora piccoli ma il rapporto con l’acqua sicuramente piacwe ai bimbi….
    x roberta30: anch’io ho amici istruttori e parlano limitatamente a singoli casi è necessario sapere bene l’esigenzze dei propri figli, vedremo!!!
    sonia

  10. Ciao a tutte! Oggi sono rientrata a lavoro….purtroppo, ma”sa da campa”! Direi che anch’io non sono d’accordo con il dare il cell. ai bambini! Ma scherziamo? Io lo vieterei in tutte le scuole dove si va per studiare…e non per messaggiare! Ma come siamo cresciuti noi? Direi meglio….per qualsiasi problema ci si rivolgeva alla Maestra! Baci a Tutte Patrizia

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